Ci prendiamo cura di Firenze: la sicurezza nei cantieri

 Inaugurata la mostra sulle lotte degli edili fiorentini dagli anni ‘40 ad oggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2017 16:20
Ci prendiamo cura di Firenze: la sicurezza nei cantieri

Nel fiorentino (dati Inail) nel 2015, su 25mila addetti, nel settore costruzioni ci sono stati 538 infortuni senza menomazioni, quasi 200 infortuni invalidanti a vari livelli, 4 infortuni mortali. In Toscana sono circa 2mila gli edili over 60 che lavorano sui ponteggi: la Fillea per questa tipologia di addetti chiede l’uscita anticipata ben oltre la prospettata Ape sociale. “Proponiamo un Patto per i cantieri della Città metropolitana fiorentina, tra istituzioni, enti di controllo e parti sociali, per il lavoro, la legalità e la sicurezza” la proposta lanciata stamani da Marco Benati (segretario generale Fillea Cgil) all’iniziativa svoltasi in Camera del lavoro in Borgo Greci intitolata “Noi ci prendiamo cura di Firenze”.

Alla tavola rotonda è intervenuto anche il sindaco Dario Nardella, che ha aperto sulla proposta manifestando l’intenzione di lavorare in quella direzione. “La proposta di un Patto con le istituzioni, lanciata da Cgil e Fillea Cgil Firenze, può essere un punto avanzato a livello nazionale, vogliamo sostenerla - ha detto Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil nazionale, nella tavola rotonda -. Questa iniziativa servirebbe sia per la trasparenza e la legalità ma anche per selezionare le imprese in base alla qualità: e se le imprese non investiranno in qualità sarà sempre più difficile far ripartire l’occupazione in un settore che sarà sempre meno costruzione e sempre più rigenerazione, riqualificazione e risparmio energetico”.

“Grazie ai protocolli, come quello firmato sui cantieri della tramvia, agli accordi e ai Contratti territoriali, come quello provinciale rinnovato di recente, c’è la possibilità di rilanciare una stagione di diritti e legalità”, ha aggiunto Benati. “E’ stato un confronto sul merito delle questioni che può produrre risultati concreti per i diritti dei lavoratori e la qualità delle opere”, ha spiegato Paola Galgani alla fine della tavola rotonda (durante la quale ha parlato anche Giuseppe Petrioli, responsabile Dipartimento prevenzione Asl Firenze).

Alla fine della tavola rotonda, al II piano della Camera del lavoro di Borgo Greci, è stata inaugurata la mostra fotografica e documentaria (a pannelli) “La storia siamo noi”, dedicata alle lotte degli edili fiorentini dagli anni '40 ad oggi. Focus su tante battaglie e vertenze: dalla costituzione della scuola edile alla cassa edile, fino alle lotte per i rinnovi dei contratti collettivi e per la sicurezza. All'inaugurazione sono intervenuti Felice Bifulco (curatore della mostra), Franca Alacevich (docente Università di Firenze), dirigenti e delegati della Fillea di ieri e di oggi. Le proposte del sindacato:

  • promuovere, a partire dai bandi di gara, la formazione e la ri-occupazione dei molti lavoratori edili disagiati a causa della disoccupazione;
  • ottimizzare le procedure di verifica delle imprese, dei finanziamenti, dei pagamenti e dell'organizzazione del lavoro sotto la regia della Prefettura (prendendo a riferimento le Linee Giuda per la legalità pubblicate in GU del 18/06/2012 – promosse dal Comitato di Coordinamento per l'Alta Sorveglianza delle Grandi Opere);
  • impegni delle stazioni appaltanti per l'applicazione di procedure per la verifica “trasparente” del lavoro nei cantieri, la verifica e rendicontazione dei costi per la sicurezza, la valutazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva per congruità.
  • un tavolo periodico di confronto e coordinamento relativamente all'avvio e all'avanzamento delle opere, che in modo trasparente renda partecipe anche la cittadinanza.

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