Chiude Firenze, è stato un Grande Cinema: The End

​Il centro storico del capoluogo perde un altro pezzo pregiato della sua storia ed in particolare della grande storia del Cinema

Antonio
Antonio Lenoci
28 novembre 2016 10:55
Chiude Firenze, è stato un Grande Cinema: The End

Cinemania in via dell'Oriuolo è dagli anni '50 un punto di riferimento per gli appassionati e per tutti coloro che, riportando di tanto in tanto alla mente quell'attore famoso, quel dialogo passato alla storia o quella storia divenuta mito, si sono ritrovati alle spalle del Duomo a completare una lunga ricerca raggiungendo la videocassetta prima, ed il dvd poi, di quel film imperdibile.Non solo Totò o i grandi attori d'America, ma anche Anna Magnani, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Ugo Tognazzi e tanti volti e voci che rappresentano le radici di un popolo. 

Come un Grande Cinema privato le videoteche hanno rappresentato quel mondo senza tempo, una dimensione parallela in cui vivere e sopravvivere, perdersi, riflettere e ritornare.Ne sono nate molte di Videoteche a Firenze nel corso degli anni, più o meno frequentate, ma in ognuna, soprattutto negli anni'80 sarebbe stato facile sentirsi dire "No.. quel film non lo abbiamo. Non sappiamo neppure se lo abbiano mai fatto. Provi in via dell'Oriuolo.." dove in fila uno accanto all'altro si sono sempre tenuti compagnia i più grandi registi ed interpreti dall'invenzione del Cinematografo.All'inizio fu il prestito a vista, poi la consegna della carta d'identità, con i primi sistemi informatici sono arrivate le tessere, ma da Cinemania comprare è sempre stato l'imperativo, preferibilmente cofanetti introvabili quando ancora non esistevano i grandi Store online.File di insegnanti si sono rivolte verso gli scaffali di via dell'Oriuolo per trovare i titoli da proiettare in classe, in Aula Magna per celebrare, commemorare, raccontare alle nuove generazioni la Grande Guerra, la Storia dell'Uomo ed i personaggi più illustri inseriti in documentari che ancora oggi compaiono frammentati all'interno di programmi dedicati, per non parlare delle pellicole tratte da romanzi famosi, fino all'Alluvione di Firenze.Se anche Cinemania abbandona, la povertà di Firenze non sarà solo commerciale, economica, storica e cinematografica ma anche umana, perché a fare la storia del vicinato in questi anni sono stati anche gli avvisi affissi su quelle vetrine scure per vacanze estive e feste comandante.

Messaggi dove non è mai mancata l'ironia, più o meno dolce, meno o più toscana, la più difficile da lasciar fuggire via, nella memoria che trattiene a stento il tempo passato.

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