ChiantiBanca: i divergenti del sistema bancario-cooperativo in Toscana

Il botta e risposta nel dibattito di stamani all'assemblea dei soci a San Casciano, che ha eletto Lorenzo Bini Smaghi presidente dell'istituto

Nicola
Nicola Novelli
10 aprile 2016 21:01
ChiantiBanca: i divergenti del sistema bancario-cooperativo in Toscana

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA- Stamani l'Assemblea dei soci di ChiantiBanca ha dato il via libera all'incorporazione di Banca di Pistoia e Banca Area Pratese. La BCC di San Casciano resta una banca di comunità, ma amplifica le proprie capacità operative. E ora ha poche settimane per decidere della propria permanenza nella Federazione italiana delle BCC. E' la conseguenza della terza riforma del sistema bancario-mutualistico dagli anni '30. “La legge di riforma -ha spiegato ai soci in apertura il Presidente del CdA uscente, Claudio Corsi, Docente di Economia Aziendale- concede poco tempo a ChiantiBanca per valutare l'opzione di uscita dalla Federazione”.

Anche il direttore generale Andrea Bianchi, un po' il mattatore della giornata nell'auditorium di piazza Arti e Mestieri- ha parlato di “Assemblea più importante della storia della banca, in una fase di sfiducia nei confronti del sistema”. “La riforma delle BCC si pone l'obiettivo di rafforzamento del settore, mettendo insieme banche buone ad altre meno buone. Ma quale sarà il costo di eventuali salvataggi di altre BCC?” ha domandato Bianchi, che di fusioni si intende, reduce dal lavoro di risanamento pluriennale sulla già aggregata BCC di Campi Bisenzio, di cui San Casciano sconta ancora sofferenze e pendenze fiscali.

“Ma le sofferenze di ChiantiBanca sono ora nettamente inferiori alla media delle BCC e del sistema generale, perché abbiamo saputo ridurre il costo del personale anche nel 2015, Ora dobbiamo valutare i numeri degli altri”. E concludendo rivolgendosi al rappresentante della Federazione, il direttore Bianchi si è concesso una metafora con la saga letteraria dei Divergent: “E' arrivato il momento di stabilire se i divergenti sono un problema, o almeno una parte della soluzione”.

“I divergenti sono una ricchezza del credito cooperativo, che a sua volta è divergente nel sistema bancario -ha risposto Francesco Carri, Presidente di ICCREA, e rappresentante stamani della Federazione BCC- E' vero, dopo la riforma bisogna fare il più. ChiantiBanca assume ormai una dimensione significativa nell'economia regionale, frutto della capacità di gestire il cambiamento, con oculatezza gestionale. Ma anche il resto del sistema bancario-cooperativo ha superato l'esame degli organi di vigilanza.

Già 10 anni fa la federazione toscana aveva concepito un progetto di aggregazione che non decollò. Ora è la legge di riforma a imporre il cambiamento e Chiantibanca, socio rilevante della Federazione, è chiamata a coinvolgersi come banca di riferimento nel contesto toscano. Il percorso non sarà breve, ma ci sarà tempo per attivare percorsi di efficientamento delle strutture e riassetto delle professionalità, a partire da chi ha già dimostrato competenze sul campo”.

“Negli ultimi 5 anni -ha ribattuto il presidente uscente Corsi- chi è stato ai vertici della Federazione non ha dimostrato nei propri istituti capacità gestionale adeguata. Noi invece continuiamo a fare il nostro lavoro in silenzio, da contadini silenziosi, come ci ha apostrofato un settimanale”.

“In questa assemblea c'è il vero credito cooperativo -ha iniziato il proprio intervento Lorenzo Bini Smaghi- la banca funziona e gode del sostegno dei soci”. Bini Smaghi arriva alla presidenza di ChiantiBanca da Snam, Société Générale e Harvard University. Alcuni mesi fa ad un convegno bancario a Bologna ha ricevuto la proposta da Corsi e dal suo vice, Stefano Mecocci. Erano al ristorante. “Si potrebbe parlare del patto dei tortellini -ha ironizzato il neo presidente- ma la scelta è anche un modo per me di restituire qualcosa al territorio fiorentino, che mi ha dato tanto. A partire dalla proposta di matrimonio con ICCREA, sulla base dei vincoli imposti dalla legge in termini di tempi e procedure. Non è facile in queste condizioni prendere una decisione che inciderà sui futuri equilibri patrimoniali”.

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