Chianti : scossa alle 15.46 con magnitudo 3.4 e una profondità di km. 9.5

La presidente dell'Ordine Geologi della Toscana Maria Teresa Fagioli: «I terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie. La prevenzione si fa con le costruzioni antisismiche. Va ricordato che l'80% delle scuole non è a norma»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2014 23:27
Chianti : scossa alle 15.46 con magnitudo 3.4 e una profondità di km. 9.5

Un terremoto di magnitudo (Ml) 3.4 è avvenuto oggi alle ore 15:47. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico del Chianti.

«Non è possibile rassicurare, ma non è neppure il caso di creare allarmismi quando si parla di terremoti. Continua lo sciame sismico che interessa la Toscana centrale dai primi di luglio. Prima le colline Metallifere, tra Siena, Monteriggioni e Sovicille. Poi la zona di San Gimignano. Adesso il Chianti e la Valdelsa con Barberino, Tavarnelle, Certaldo e Poggibonsi. Niente di eccezionale, solo scosse leggere e solo una di magnitudo 3.4 della scala Richter, tutte in un’area sismicamente attiva, ma sufficienti per non farci dimenticare che buona parte Toscana è sismica», spiega la presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana, Maria Teresa Fagioli.

«Insomma - continua - non è successo nulla di veramente traumatico, ma non possiamo dimenticare l’esistenza dei rischi naturali, o peggio far finta di nulla. Dobbiamo tenere sempre alta l'attenzione, i terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie».

I terremoti non si possono prevedere. Allo stato attuale della scienza non c’è la possibilità di prevedere quando il prossimo terremoto colpirà», spiega Fagioli. «Chi asserisce il contrario, o è semplicemente un presuntuoso ignorante, o peggio qualcuno che, per ottenere una facile visibilità mediatica, genera allarmismi terroristici». Per essere tranquilli occorre costruire in maniera antisismica. Però è altrettanto certo che «per evitare vittime dei terremoti l’unica strada praticabile è quella di non vivere, studiare, pregare, lavorare, dormire, mangiare dentro edifici, in zona accertata come sismica, che non sono in grado di reggere al terremoto. Per consolidare, adeguare, o ricostruire tutto l’edificato non antisismico ci vorranno ancora decenni, ma per informare correttamente la popolazione basta molto meno. Il cittadino informato ed esercitato rischia molto meno».

Approfondimenti

Edilizia a rischio, pochissime le scuole a norma. Il vero problema sono gli edifici, anche quelli pubblici, che non rispettano le norme antisismiche. «Dai dati del censimento dell’edilizia scolastica del Ministero dell’Università e della Ricerca (2012) risulta che in Toscana su 2.839 edifici scolastici solo 566 sono stati progettati in accordo con le normative antisismiche, gli altri, cioè l’80% del totale no»

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