Chi ha ucciso Lina Cavalieri?

Ancora oscura, dopo quasi 70 anni, la tragica fine della donna più bella del mondo

Nicola
Nicola Novelli
16 ottobre 2011 21:18
Chi ha ucciso Lina Cavalieri?

Lina Cavalieri, vero nome Natalina Cavalieri, è stata un soprano e attrice cinematografica, che alla fine del XIX secolo, si affermò prima in Italia e poi nel resto d'Europa, come canzonettista di caffè-concerto. Nonostante le sue origini modeste (era stata fioraia e piegatrice di giornali), aveva portamento e modi di gran dama. Giunta al culmine della popolarità, la Cavalieri si trasformò in cantante lirica, debuttando nel 1900 nella Bohème di Giacomo Puccini al Teatro San Carlo di Napoli.

I suoi mezzi canori erano limitati, ma al pubblico interessava più vederla per la bellezza, l'eleganza e le acconciature. Famoso per audacia il bacio che diede a Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan Opera di New York, al termine del duetto d'amore della Fedora. Da allora la Cavalieri fu soprannominata negli Stati Uniti “the kissing primadonna”. Gabriele d'Annunzio invece la definì la massima testimonianza di Venere in Terra. E la sua vita fu rievocata da Gina Lollobrigida nel film La donna più bella del mondo (1955).

La Cavalieri morì sotto un bombardamento aereo alleato a Firenze, la notte del 7 febbraio 1944. Le circostanze rimangono ancora oggi oscure. Secondo Luca Giannelli, nel libro “Firenze Ferita”, la cantante abitava vicino a Poggio Imperiale. Ed è proprio da lì che Nove da Firenze è partito per ricostruire la vicenda a tutt'oggi misteriosa. Gli abitanti della zona, i più anziani, ricordano bene Lina Cavalieri.

La vedevano passare spesso a bordo di una carrozza guidata da un cocchiere. La cantante e attrice abitava in una villa in via Suor Maria Celeste, la strada che va da piazza Enrico Fermi in direzione del Galluzzo. La casa si trovava circa a metà della via, nel gruppo di edifici collocato sotto la collina di Villa Curonia. La villa fu colpita da una bomba aerea isolata, sganciata forse per sbaglio, da un aereo in volo notturno. Un fatto raro in zona, battuta invece per mesi dalle cannonate dell'artiglieria tedesca, ma non l'unico caso.

Nei mesi successivi anche la scuola del viale del Poggio Imperiale, all'angolo di viale Torricelli, fu colpita e distrutta da una bomba aerea isolata ed è stata sostituita dall'attuale deposito comunale di blocchi pietra serena.

Per la precisione l'edificio sotto le cui macerie fu uccisa Lina Cavalieri è l'ultima casa sul lato destro di via Suor Maria Celeste, in direzione di via di Montartino, la seconda cunetta dopo il cancello di villa Curonia prima del successivo incrocio. Testimoni ricordano che le bombe sganciate dall'aereo misterioso furono tre, la prima sulla casa della Cavalieri, mentre la seconda colpì il bordo della strada, che rimase transennato per anni: il punto dell'impatto -spiegano a Nove da Firenze- è ancora oggi identificabile poiché il muro di contenimento è più sottile che in altri punti.

La terza bomba cadde nel terreno agricolo sottostante la strada, che gli abitanti del Pian dei Giullari chiamavano Ragnaia, poiché i contadini erano soliti collocarvi delle reti (tipo ragnatele) per catturare piccoli uccelli. Solo la prima bomba provocò vittime, cioè la cantante sorpresa nel sonno e gli animali nella stalla, mentre il contadino a servizio della signora si salvò grazie allo spostamento d'aria provocato dall'esplosione che lo sbalzò fuori dall'edificio.

Per anni gli abitanti della zona discussero sulle ragioni di quel bombardamento, ma -in assenza di testimoni oculari- nessuna teoria è degna di certa affidabilità. Qualcuno sostenne che l'aereo avesse sganciato le bombe perché stava perdendo quota a causa di un'avaria. Altri affermarono persino che le truppe alleate avrebbero voluto punire la cantante "frequentatrice" di ufficiali tedeschi in città. Altri ancora, nella distanza di anni che genera il tipico oblio italiano, arrivarono a rinnegare il bombardamento, farneticando che invece la morte della cantante fosse da addebitare ai partigiani.

Una cosa è certa. Nei pressi dell'abitazione non erano presenti obiettivi bellici rilevanti. Nel caso ad esempio della scuola che di trovava all'incrocio di viale del Poggio Imperiale e viale Torricelli -altro caso di bombardamento aereo- si ritenne che gli alleati avessero voluto colpire la stazione della vecchia tramvia (che collegava il centro di Firenze con Tavarnuzze) in via del Gelsomino (ove oggi si trova un ampio parcheggio privato). Ma nel caso di via Suor Maria Celeste non c'era davvero niente di rilevante nei dintorni. Dunque chi ha ucciso Lina Cavalieri e perché? Al momento alle domande non c'è risposta, che forse giace ancora in qualche archivio delle forze armate statunitensi.

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