Cgil chiede alla Regione Toscana una verifica sulla sanità

Saccardi a Torregalli: "Uno dei presidi di punta dell'area fiorentina". La commissione Sanità e politiche sociali in visita alle Scotte. Martedì al question time l’interrogazione del Vicepresidente Mugnai (FI) sul convegno Pd

Redazione Nove da Firenze
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15 novembre 2015 19:37
Cgil chiede alla Regione Toscana una verifica sulla sanità

Firenze- Per il secondo anno consecutivo, la Toscana è prima tra le Regioni nella classifica della griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza): lo certifica l'apposito Tavolo degli adempimenti Lea presso il Ministero della salute. La Toscana ha ottenuto un punteggio di 217 su 225, di tre punti superiore a quello dell'anno scorso, quando risultò prima con un punteggio di 214, e il più alto mai ottenuto finora da una Regione. I Lea (Livelli essenziali di assistenza) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale deve garantire a tutti i cittadini, con le risorse pubbliche, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket).

Per monitorare l'erogazione dei Lea, in condizioni di appropriatezza ed efficienza e compatibilmente con le risorse disponibili, presso il Ministero della salute è stato istituito il "Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza". L'anno scorso, al Tavolo degli adempimenti Lea la Toscana era risultata sempre prima, con 214 punti, mentre l'anno precedente era al secondo posto, con 193 punti. In due anni, dunque, dal 2012 al 2014, un miglioramento di ben 24 punti.

Nei giorni scorsi si è svolta la riunione del Direttivo di Cgil Toscana (alla presenza di Vera Lamonica della segreteria della Cgil nazionale), nella sede di via Pier Capponi a Firenze. Tema: la sanità. A seguito della partecipata discussione, il Direttivo - tramite l'approvazione di un ordine del giorno - ha affidato alla segreteria confederale il mandato di predisporre, di concerto con le categorie, un documento sulla sanità toscana che definisca i contenuti di una proposta da circolare tra i lavoratori, i pensionati, i cittadini e che possa aprire una vertenza sulla sanità a partire dai territori, finalizzata alla realizzazione di quanto già previsto dalle norme e dai protocolli regionali. “A che punto siamo sull'attuazione di questi impegni? A nostro giudizio, resta molto da fare.

Per verificarlo, si chiede al più presto l'incontro coi vertici della Regione Toscana. Su tutti questi temi, fin dalle prossime ore proporremo a Cisl e Uil un percorso unitario”, spiega Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana. Già il 2 novembre scorso, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto all'Assessore regionale al Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria per chiedere un incontro per analizzare la situazione attuale dei servizi sanitari e dell'assistenza sociosanitaria, territorio per territorio, alla luce del malessere diffuso che si registra da parte dei cittadini che disegnano un quadro preoccupante della sanità toscana.

A quella lettera però, purtroppo, non è stata data risposta. Il Direttivo ha anche deciso di programmare iniziative di studio e di elaborazione di una proposta sul Sistema Sanitario regionale, che si ponga il tema di come rafforzare l'universalità del sistema e la difesa del sistema pubblico. “A livello nazionale la sanità sta subendo non tagli ma colpi mortali - ha detto nel suo intervento durante la riunione del Direttivo Patrizia Bernieri della segreteria di Cgil Toscana -.

Il nostro sistema nazionale universalistico e pubblico può risultare irrimediabilmente compromesso da una logica perseguita in perfetta continuità dagli ultimi governi del nostro Paese. Una logica dove il welfare non viene più vissuto come uno strumento essenziale per garantire pari diritti e opportunità, ma come una fonte di prelievo. E' per questo che dobbiamo mobilitarci facendo per prima cosa un'operazione di verità per far conoscere meglio ai lavoratori e ai pensionati le ricadute su di loro di queste scelte sbagliate e ingiuste.

Nella nostra regione la sfida della sostenibilità è stata raccolta da tempo. Ma ora con realismo dobbiamo fare una operazione di verifica e di riflessione sul futuro. Se abbiamo sostenuto questo modello pensiamo che ora questo modello abbia bisogno di un tagliando, come per le macchine. Dobbiamo affrontare questa fase nuova forti della convinzione che nessuna compatibilità di bilancio possa rappresentare la fine del sistema sanitario pubblico”. Il Direttivo ha deliberato anche la costituzione dell'Assemblea di Cgil Toscana, nuovo organo statutario disposto dalla Conferenza d'Organizzazione della Cgil nazionale dello scorso settembre per allargare la partecipazione dei delegati alla scelta degli organismi dirigenti.

In Toscana la Cgil convocherà l'Assemblea anche per allargare il confronto sui temi più importanti e per condividere le decisioni sulle iniziative da prendere, perché sempre più le scelte siano frutto di tanti e non di pochi. L'Assemblea eletta è composta, oltre che dai 123 membri del Direttivo, da 91 persone tra delegati e delegate dei luoghi di lavoro (per oltre il 12% under 35, per il 59% donne), per un totale di 214 membri.

"Il nuovo San Giovanni di Dio a Toreegalli è uno dei presidi di punta dell'area fiorentina. Vogliamo continurae a lavorare e investire su questo ospedale. Ma anche capire meglio quali possono essere le vocazioni d questo presdiio e cosa invece può essere trasferito altrove. In un'area così ricca di offerta sanitaria come quella fiorentina, è importante rideterminare chi fa cosa, per mantenere la qualità di questa sanità alta com'è ora". L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi è andata venerdì al nuovo San Govanni di Dio a Torregalli, per visitare l'ospedale e incontrare gli operatori.

Erano con lei il commissario dell'Area vasta centro Paolo Morello Marchese, i sindaci di Lastra a Signa, Angela Bagni, e di Scandicci, Sandro Fallani, e l'assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze Sara Funaro. "Ogni volta che ci si avvicina a un momento di cambiamento - ha detto l'assessore nel corso del partecipatissimo incontro con gli operatori nell'Aula Muntoni - sorge spontanea la preoccpuazione, anche se la sanità dovrebbe essere il settore che più è pronto ad accettare le sfide del futuro.

Allora ho sentito la necessità di fare chiarezza su cosa dovrà diventare il presidio di Torregalli, in questa fase in cui stiamo ridiscutendo tutto l'assetto della sanità toscana. La sfida è quella delle nuove tecnologie, delle nuove terapie, ma con le risorse che abbiamo a disposizione. Tutti chiedono cose legittime e serie, ma le risorse non sono infinite". "Ieri a Roma - ha ricordato l'assessore citando il punteggio Lea, che ha visto la Toscana in testa tra tutte le Regioni - ci hanno detto che siamo i primi.

Bene, noi vorremmo rimanere a questo livello, provando ad accettare la sfida del futuro. Nell'area fiorentina ci sono Torregalli, Ponte a Niccheri, Santa Maria Nuova, lo Iot, Careggi, il Meyer. E tra un po' anche un polo oncologico di grande importanza, perché il sistema pubblico acquisterà una struttura privata: Villa Ragioneiri, con 160 posti letto. E non ho parlato di Borgo San Lorenzo e Figline.

Una sanità di grande qualità, ma bisogna ancora lavorare. Trovo irresponsabile - ha proseguito l'assessore - chi dice che si vuole impoverire questa struttura perché si vuole protare l'emodinamica a Ponte a Niccheri. Quando si affrontano queste tematiche ci vuole senso di responsabilità. Cercheremo di intervenire sulle cose che ci avete segnalato, ma non c'è nessuna intenzione di ridurre e depotenziare questa struttura. Bisogna anche cominciare a investire sul territorio - ha detto ancora Stefania Saccardi, sottolineando un altro aspetto della riforma - magari cominciando a differenziare". "In questo ospedale si stanno provando a fare cose interessanti - ha evidenziato Saccardi - Avremo un pronto soccorso molto allargato, dagli attuali 800 a 2.500 metri quadrati, con un pronto soccorso pediatrico.

Una chirugia vascolare con una sala che sarà unica in tutta la Toscana. Anatomia patologica, laboratori, percorso diabete, un Centro trasfusionale che sarà il punto di riferimento di tutta l'Area vasta. Sapete che stiamo facendo sinergia, non siamo in un sistema che si fa concorrenza, ma in un sistema che deve imparare a lavorare insieme. Non si può fare tutto dappertutto. Ci sarà da lavorare su organizzazione, strumenti, percorsi. Noi siamo convinti che ci si possa fare, rimettendosi in gioco e ottenendo anche buoni risultati.

Con grandissima umiltà, perché sappiamo che trattiamo una materia difficile, delicata, che ha a che fare con i bisogni primari delle persone. Le risposte a questi bisogni vanno trovate dentr o il sistema. Da questa giornata credo che possiamo trarre rassicurazioni, assumerci la responsabilità di non allarmare la popolazione, andare avanti in un momento difficile e migliorare le criticità. Qui ci sono punti di grande eccellenza e valore, su cui vogliamo continuare a investire".

Un intervento diretto della Regione per coprire gli oneri del servizio di collegamento degli ospedali toscani e per sostenere il servizio bus tra Pisa stazione e Pisa aeroporto: ammonta a 1 milione e 103 mila euro lo stanziamento stabilito dalla giunta regionale per il 2015. La tranche più consistente (759.000 euro) sarà destinata a Comuni e Province interessate per sostenere i costi dei trasporti pubblici necessari a raggiungere via bus gli ospedali di Pisa (Cisanello), Pistoia, Siena, Prato, Lucca, e l'ospedale di Massa (in questo caso limitatamente al periodo novembre-dicembre, periodo di apertura del nuovo ospedale). E' invece di 340.000 euro la quota dell'intervento regionale per garantire il servizio su gomma tra la stazione ferroviaria di Pisa centrale e l'aeroporto Galileo Galilei, a seguito dell'interruzione dei servizi ferroviari in questo tratto per la realizzazione del sistema di collegamento di people mover.

"C'è bisogno di un ammodernamento per riportare Siena su un livello di investimenti tale da assicurare un nuovo slancio a questa struttura". Queste le parole del presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli (Pd), nell'incontro che si è svolto questa mattina tra la Commissione e i lavoratori dell'Azienda ospedaliero universitaria de Le Scotte a Siena. All'incontro hanno partecipato il direttore generale dell'Aou Pierluigi Tosi, il direttore sanitario Silvia Brani, il direttore amministrativo Giacomo Centini, il rettore dell'Università di Siena Angelo Riccaboni, il commissario Enrico Desideri, i consiglieri regionali Enrico Sostegni, Serena Spinelli, Andrea Quartini, Manuel Vescovi, operatori, medici, infermieri e tecnici. "Il mese prossimo - ha aggiunto Scaramelli - vorrei tornare a Siena per inaugurare l'adeguamento del Pronto Soccorso con accesso pediatrico; questo sarebbe un passo per portare Le Scotte a un alto livello di eccellenza, di merito, di competenza e di grande professionalità oltre quello che già rappresenta".

"Per Siena è arrivato il momento di investire anche per superare - ha proseguito - i gap infrastrutturali; nel quinquennio che ci accingiamo a vivere abbiamo già iniziato a gettare le basi per dare nuovo slancio alla sanità in terra di Siena. Dobbiamo puntare a far arrivare a Siena i grandi professionisti, a potenziare le nostre scuole di specializzazione, a formare bene i giovani e metterli nelle condizioni di lavorare. Servono più medici, più operatori, più infermieri perché sono loro l'essenza della qualità sanitaria toscana.

Chiedo all'azienda di dialogare di più con il territorio e di essere maggiormente attrattiva, con l'obiettivo di essere baricentrici e competitivi su Siena, Arezzo e Grosseto". Quella di Siena e della Valdichiana rappresenta la terza tappa sul territorio per la commissione Sanità e politiche sociali, che sta effettuando una serie di visite e sopralluoghi alle maggiori strutture sanitarie toscane per un confronto con gli amministratori e gli addetti ai lavori, in vista della revisione della legge di riforma sanitaria.

Una email a tutti gli utenti per avvertire di un convegno del gruppo regionale del Partito Democratico sulla riforma sanitaria alla presenza dell’assessore regionale Saccardi nell’auditorium di Confesercenti a Siena: che c’è di male? Nulla, se non fosse partita dall’Ufficio Sviluppo Risorse Umane e Comunicazione della Asl 7 all’indirizzo di tutti i dipendenti dell’azienda attraverso la casella di posta aziendale. Quando si dice le sovrapposizioni, no? E il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Capogruppo FI) lo dice eccome.

Lo scrive anzi, perché sul traffico digitale politico-sanitario ha presentato un’interrogazione iscritta al question time del prossimo consiglio regionale, martedì 17. Saccardi dovrà rispondere in aula su una vicenda per la quale Mugnai ravvisa gli estremi per «prendere i necessari provvedimenti», domandando anche «se l’assessore sia stato messo al corrente della circolazione di tali informazioni» e «se si siano verificati altri invii di email o messaggi simili tramite strumenti aziendali della Asl 7 o di altre Asl ai dipendenti riguardo iniziative politiche analoghe». Mugnai ha saputo della cosa dal collega Andrea Quartini (M5S) e ha poi verificato su Facebook.

Qualcuno, infatti, ha pubblicato sul gruppo pubblico Sosteniamo Nottola la foto dell’email:

asl-sette

«L’Azienda sanitaria di Siena – scrive Mugnai in un passaggio della sua articolata interrogazione – quale ente del sistema sanitario pubblico ha utilizzato strumenti di proprietà aziendali, e quindi pubblici, per pubblicizzare e divulgare un evento di natura politica». «Visto il codice etico dell’azienda sanitaria di Siena agli articoli 6 e 12, ovvero riguardo al conflitto di interessi e all’utilizzo di beni dell’azienda e nello specifico per le tecnologie informatiche – si legge più oltre nell’atto – sarebbe divieto di utilizzare lo strumento internet e la posta elettronica per finalità private che siano in contrasto con le finalità istituzionali dell’Azienda ed in nessun modo riconducibili alla prestazione lavorativa».

Per questo Mugnai ritiene «opportuno verificare che tale comportamento da parte dell’azienda sanitaria possa configurarsi come un illecito». La parola a Saccardi, che martedì prossimo in aula di Consiglio regionale risponderà a questo e ad altri question time di altri gruppi sullo stesso argomento.

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