C'era una volta la Pensione, anziani del futuro saranno poveri

USB invita a scendere in piazza per protestare contro il sistema previdenziale italiano

Antonio
Antonio Lenoci
21 gennaio 2015 19:42
C'era una volta la Pensione, anziani del futuro saranno poveri

Bocciato il referendum promosso dalla Lega Nord per abrogare la riforma previdenziale targata Fornero "Anche questa volta il diritto degli interessati di pronunciarsi sulle questioni che li riguardano viene sacrificato sull'altare degli interessi dell'Unione Europea, dei mercati finanziari, dei Fondi Pensione privati" grida l'Unione Sindacale di Base che se la prende anche per l'ennesima raccolta firme andata a vuoto con buona pace del Referendum, voluto dai padri costituenti quale strumento del potere esercitato direttamente dal popolo.Lavorare per vivere, pagare i contributi e ritrovarsi un vitalizio a fine attività.

Per chi non aveva guadagnato e contribuito, c'era "la minima", come a dire "ti vogliamo bene lo stesso". Funzionava così. C'era anche il trattamento di fine rapporto: quando il rapporto era duraturo. La vecchiaia era sopportabile, i familiari restavano nei paraggi ed i primi del mese passavano per un saluto. E adesso? Poco lavoro, difficoltà di accantonare risparmi spendibili ad età avanzata, difficile investire in beni fruttiferi e nessuna previdenza in vista; anche i parenti volteranno le spalle.

"Non ci vuol bene più nessuno". Il business plan personale a lungo termine è nero.In una Italia che si indigna oramai a stento per quelle pensioni d'oro di cui ha tanto sentito parlare, gli anziani del futuro vanno verso una necessaria povertà. Chi incassa ancora assegni di previdenza a 4 zeri esclama "Non posso mica rifiutarli. La Legge me li ha concessi. Hanno sbagliato i parlamentari". Ma adesso che i soldi sono finiti, le prospettive sono più magre delle vacche bibliche in pesante carestia e giovani ed anziani si osservano a distanza mettendo a confronto generazioni, usi e consuetudini.

Nel mezzo i figli della transizione che hanno lavorato come ciuchi e percepiscono la pensione minima.

"Lo ripetiamo da anni - incalza il sindacato - lo smantellamento del sistema previdenziale italiano, la pauperizzazione degli assegni pensionistici, l'allontanamento della soglia da raggiungere per andare in pensione sono tutti elementi prodromici alla possibilità di affermarsi dei fondi pensioni privati, quelli cioè che giocano in borsa e speculano con i soldi dei lavoratori e che, spesso, nei propri CdA vedono sedere sindacalisti che hanno il compito di abbindolare il maggior numero di lavoratori possibili.

La Consulta ha dato inoltre un nuovo colpo, forse il definitivo, alla credibilità dell'istituto referendario, già particolarmente difficile da utilizzare per i vincoli a cui è sottoposto, confermando chiaro e tondo che il destino di un referendum, nonostante la fatica di raccogliere centinaia di migliaia di firme in un lasso di tempo brevissimo, sostenendo anche spese rilevanti, e' in mano a pochi uomini e donne, scelti dalla politica, che possono in pochi minuti, per fini politici, dichiararlo illegittimo".

USB non si rassegna però "Il Governo Renzi tirerà ora un gran sospiro di sollievo e con lui tutte quelle forze politiche che votarono la riforma Fornero in Parlamento. Qualcuno di coloro che allora la votò oggi prova timidamente a ricordare che ci sono dei mostri creati da quella riforma, dagli esodati al fatto di dover raggiungere, oggi, almeno 67 anni di età per poter vedere una pensione pesantemente decurtata nel suo importo. Lacrime di coccodrillo fuori tempo massimo. È evidente la necessità immediata di riaprire lo scontro sul fronte della previdenza, senza immaginare di lasciarlo in mano ai distinguo della politica, come sempre in ben altre faccende affaccendata.

C'è bisogno di ritrovare unità tra occupati e disoccupati e precari perché l'interesse ad un sistema previdenziale giusto ed equo e' di tutti, di ritrovare l' unità tra giovani ed anziani che hanno voluto distruggere mettendo gli uni contro gli altri nella fratricida guerra al privilegio che ha avvantaggiato solo il potere e il mercato. C'è questo da fare, con urgenza, ora, scendendo in piazza, lottando e facendosi sentire con forza. Altrimenti i luoghi di lavoro diventeranno tombe a cielo aperto e per i giovani non vi sarà alcuna possibilità di entrare in un luogo di lavoro ed avere davanti una prospettiva di futuro".

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