Centro Ippico Toscano: abbattuta la tensostruttura senza autorizzazione

Ma la ricettività ridotta a un terzo mette a rischio decine di posti di lavoro

Nicola
Nicola Novelli
20 novembre 2016 22:22
Centro Ippico Toscano: abbattuta la tensostruttura senza autorizzazione
Fotografie di Miriam Curatolo

Già una decina di cavalieri hanno abbandonato le scuderie, mentre almeno 18 posti di lavoro sono a rischio, quelli degli stallieri e in prospettiva anche degli istruttori del Centro Ippico Toscano, dove nei giorni scorsi è stata smontata una grande tensostruttura, che consentiva l’allenamento a 30 cavalli in contemporanea. Lo sgombero ha avuto luogo sotto intimazione del Comune di Firenze, che dieci anni fa aveva concesso l’autorizzazione provvisoria per erigerla, ma che cinque anni dopo l’ha revocata. Non è un problema di vincoli ambientali, o legato alla prossimità dei corsi d’acqua, ma alla semplice scadenza di autorizzazione urbanistica, concessa temporaneamente per l’organizzazione di eventi sportivi.

Lo smontaggio di una struttura coperta da 110 metri di lunghezza per 55 di larghezza ha di fatto ridotto a un terzo la capacità ricettiva del Centro ippico. Adesso i cavalli in movimento tra edificio in muratura e capannone attiguo sono al massimo una quindicina ogni ora. E nella stagione fredda, e piovosa come in queste settimane, non ci sono alternative negli spazi all’aperto, tra l’altro privi di fondo drenante.

A lasciare la storica struttura fiorentina, sono stati -per primi- proprio i clienti più importanti, quelli che posseggono cavalli da competizione e devono garantire ai loro campioni la continuità di un allenamento in spazi di assoluta qualità. Adesso il Cit si trova a dover fare scelte costose. Per mantenere il numero di frequentatori è necessario provvedere al drenaggio dei campi esterni, ma ognuno di essi potrebbe richiedere circa 150.000,00 per essere preparato all’uso invernale. Oppure sostituire la tensostruttura abbattuta con una in muratura più piccola 70 metri per 30 secondo le trattative in corso con Palazzo Vecchio. Ma anche questa soluzione richiederebbe un investimento ingente, considerando che il Cit ha appena speso 25.000,00 solo per abbattere la struttura precedente.

A rischio è il futuro di uno dei club ippici più antichi d’Italia, erede dopo 122 anni della Società Fiorentina per il Cavallo da Sella, nata in via degli Orti Oricellari. Dal 1980 il Cit si è trasferito in fondo alle Cascine, in via de’ Vespucci, sotto la guida di Oliviero Fani, prima direttore e poi presidente del Circolo. E’ dalla sua intraprendenza che sono nate tutte le strutture non in muratura che circondano il nucleo centrale dell’impianto. Proprio quelle strutture provvisorie, il cui smontaggio ora mette nell’incertezza la presenza di ben 120 animali ospiti del club.

Sorprende come nel giro di pochi anni, nell'area del Parco delle Cascine, che un tempo era considerato una dei grandi poli dell'equitazione nazionale, uno a uno siano andati in crisi, prima l'impianto del Trotto delle Mulina, poi quello del Galoppo al Visarno e adesso gli appassionati della città temono per le sorti dell'ultimo presidio degli sport equestri, il Centro Ippico Toscano.

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