Centrale del latte: analizzare l'operazione di fusione della Mukki

L'Unione dei Comuni del Mugello chiede a Regione e Comune Firenze un impegno a salvaguardare produzione di qualità. Torselli e Draghi (Fratelli d'Italia) condividono le preoccupazioni degli allevatori e dei fornitori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2020 19:11
Centrale del latte: analizzare l'operazione di fusione della Mukki

Newlat Group “ha sottoscritto una lettera d’intenti con Finanziaria Centrale del Latte di Torino S.p.A., socio di riferimento di Centrale del Latte d’Italia (“CLI” o il “Target”), al fine di negoziare in esclusiva l’acquisizione di un pacchetto di maggioranza del target per dare vita al progetto di aggregazione di aziende del Food come previsto nei piani di sviluppo dell’IPO”. Così recita una nota dello stesso gruppo dello scorso 19 marzo. Della Centrale del Latte d'Italia i soci torinesi detengono le quote di maggioranza. Il resto delle quote è posseduto dai soci toscani: Comune di Firenze, Fidi Toscana, Comune di Pistoia e Camera di Commercio di Firenze.

Gli amministratori e gli allevatori mugellani si interrogano in questo momento su cosa potrebbe succedere se questa operazione di mercato si concretizzerà. Del resto, le aziende mugellane rappresentano i maggiori produttori e conferitori di latte - latte bio e alta qualità - della Mukki.

"La nostra posizione sull’operazione è di attesa, ma crediamo necessario un confronto con Regione e Comune di Firenze e il presidente di Mukki -sottolinea l'Unione dei Comuni del Mugello- Ci preoccupa la mancanza di notizie da parte del gruppo Centrale del Latte d’Italia così come la scarsa informazione provvista dall’acquirente circa le prospettive di sviluppo e di integrazione fra Mukki e gli altri marchi della Newlat. Mukki è sempre stata un'azienda orientata alla qualità e all'eccellenza del prodotto e che opera in forte legame con il territorio, con comportamenti etici e patti di filiera.

Questa operazione, qualora portata a termine, può avere sul territorio e i nostri allevatori rilevanti ricadute”. Prosegue l'Unione dei Comuni: “Occorre tenere alta l'attenzione sulla salvaguardia di chi produce quotidianamente un latte come quello del Mugello la cui alta qualità è ben riconoscibile e apprezzata dai consumatori. Questo è un settore strategico, e una importante fonte economica per il nostro territorio, che potrebbe offrire anche una prospettiva alla trasformazione del prodotto.

Siamo impegnati nel creare il distretto rurale ed il distretto biologico insieme ad i nostri allevatori al fine di migliorare ulteriormente la nostra qualità, consci che sul mercato è la qualità che fa la differenza. Abbiamo quindi richiesto alla istituzioni fiorentine e toscane di essere coinvolti, per valutare e affrontare le prospettive che risultano da questa operazione”.

“Non bastava l'emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, adesso addirittura arriva la notizia che i soci piemontesi vogliono vendere le loro quote della Centrale del Latte Spa (meglio conosciuta per i fiorentini come Mukki Latte). Ricordiamo come nei mesi scorsi avevano disdettato il patto parasociale con i soci pubblici toscani, mirato a garantire tutele per i produttori. Per questo Francesco Torselli, coordinatore di Fratelli d'Italia Firenze e Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia e membro della Commissione controllo capiscono i timori degli allevatori mugellani e non solo. “L'unica possibilità di salvezza sarebbe a questo punto che i soci toscani facciano un aumento di capitale cosa che, da quello che ci risulta, il Comune di Firenze si sta tenendo bene alla larga dall’attuare questa ipotesi; un lontano ricordo ormai è una foto del 2014 quando il sindaco e il presidente della città metropolitana “brindava” con un bicchiere di latte insieme a molti allevatori; adesso chi garantirà la provenienza delle materie prime, saranno ancora di origine toscana i prodotti che molti fiorentini comprano col simbolo della mucca bianca con la M maiuscola? Fratelli d'Italia – concludono Draghi e Torselli – è vicina al settore e alle cooperative che operano tutti i giorni per la salubrità e per la qualità dei prodotti del territorio”.

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