Centinaia di studenti in marcia contro la mafia insieme all'associazione Libera

Rossi ai ragazzi: "Siete una grande speranza per il nostro futuro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 marzo 2016 22:02
Centinaia di studenti in marcia contro la mafia insieme all'associazione Libera

FIRENZE- "In questa piazza siete una grande speranza per il nostro futuro. Quello della Toscana e dell'Italia. Andate avanti così". E' il saluto che il presidente Enrico Rossi ha rivolto stamani ai ragazzi raccolti in piazza Santissima Annunziata per la manifestazione "Ponti di memoria, luoghi di impegno", a conclusione della marcia per la legalità di Libera contro le mafie. "Oggi si ricordano le vittime innocenti della mafia - ha detto Rossi - Qui a Firenze la strage dei Georgofili fece cinque vittime, tra cui una neonata di 50 giorni e una bambina di nove anni, che ha lasciato una bellissima poesia.

Erano i tempi in cui la mafia voleva che lo Stato rivedesse l'articolo 41 bis. Firenze non si piegò, reagì, intervenne subito. E anche i magistrati, con le forze di polizia, hanno individuato i colpevoli. Non è vero che tutto resta impunito. In questo Paese il nostro Stato può farcela e reagire". "Si dice che la Toscana non è terra di mafia, ed è vero - ha proseguito il presidente - Ma questo non deve trarci in inganno. Sbaglieremmo a pensare che noi siamo del tutto esenti dalla mafia.

La Toscana è terra di attrazione di investimenti. Come Regione siamo impegnati da tempo - ricorda Rossi - per una tenuta confiscata alla mafia sulle colline senesi, a Suvignano. Lo Stato ha sequestrato 700 ettari. Forse ce la faremo, ma sono troppi anni che chiediamo di utilizzare questa tenuta a scopi sociali. Abbiamo preparato con i Comuni e con le associazioni un progetto, possiamo fare di quella tenuta qualcosa di importante per la Toscana. Chiedo al governo e al Parlamento che intervengano per via legislativa: se c'è una comunità che presenta un progetto sociale, non si deve aspettare che arrivi una proposta più vantaggiosa economicamente, ma si deve assegnare subito, per dare lavoro prima di tutto ai giovani".

Rossi ha ric ordato la vicenda di Lucca, dove un bene confiscato è stato poi riconsegnato di fatto alla mafia, perché la migliore offerta era, appunto, riconducibile a un clan mafioso. "Mi risulta che ci sia un miliardo di beni confiscati alla mafia, di cui il popolo sovrano deve riappropriarsi", ha detto ancora Enrico Rossi, ricordando che l'attrazione della mafia avviene anche attraverso la presenza di stranieri. "La mafia cinese si basa anche sull'appoggio di italiani. Evasione fiscale, denaro trasferito legalmente all'estero.

E tutto questo sullo sfruttamento di migliaia di lavoratori cinesi, che hanno gli stessi diritti dei nostri lavoratori. Dopo il rogo di tre anni fa in una fabbrica di Prato, in cui trovarono la morte sette persone, noi stiamo andando fabbrica per fabbrica per controllare che tutto si svolga nella legalità. Stiamo facendo un grande lavoro, e si vedono i risultati. Troppe volte noi chiudiamo gli occhi, anche dentro le istituzioni. Invece dobbiamo avera antenne sensibili, essere vigili, e non aver paura a salire le scale della Procura per denunciare.

Ne va del nostro futuro. In Toscana abbiamo deci so di trasmettere le nostre banche dati agli inquirenti. E' una battaglia lunga, che merita di essere fatta fino in fondo. Siate orgogliosi - ha concluso rivolto ai ragazzi - metteteci la vostra faccia. Vogliamo un mondo pulito, senza la mafia".

Sotto la pioggia battente 700 ragazzi delle scuole di Prato hanno partecipato questa mattina alla manifestazione "Ponti di memoria, Luoghi d'impegno" per la XXI edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno. L'iniziativa viene celebrata ogni 21 marzo dall'associazione Libera di Don Luigi Ciotti in una città principale, che quest'anno è Messina, e in tante altre piazze d'Italia. La marcia degli studenti, organizzata con la partecipazione del Comune di Prato, è partita da piazza dell'Università per snodarsi in via Magnolfi, via P.

Cironi, Canto alle tre Gore, via Tintori, via G.Verdi, via G. Mazzini, piazza San Marco, viale Piave, piazza Santa Maria delle Carceri, via S. Bonaventura, piazza San Francesco, via Ricasoli per terminare in piazza del Comune dove sono stati letti i nomi delle vittime innocenti di mafia da Palazzo Pretorio. "Abbiamo il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno risposto senza esitazione all'appello di Libera - ha detto il vicesindaco Simone Faggi - e prima di tutti gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti delle scuole che anche in questa occasione hanno dimostrato la loro generosità, la disponibilità a impegnarsi e fare il massimo per dire no a chi uccide, a chi fa profitti sul traffico di droga, di rifiuti, di essere umani, a chi ferisce il nostro paesaggio, a chi approfitta della povertà e della disperazione per costruire un potere". Nel pomeriggio alla Biblioteca Lazzerini l'inaugurazione, organizzata dall'assessorato alla Cultura, della mostra "La Mafia siamo noi" dell'artista Gerardo Paoletti, curata da Claudio Giorgetti, che durerà fino a domenica 1° maggio: "Anche la mafia può diventare normale, banale - ha concluso Faggi - e dobbiamo sempre stare attenti, non voltare la faccia di fronte all'illegalità, e tenere presente che nessun luogo è immune, ma che possiamo essere più forti".

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