Celebrazione del Giorno della Memoria nel Consiglio comunale di Firenze

La seduta di lunedì 26 gennaio nel salone De’ Duecento, dalle 14,30. Martedì 27 allo Spazio Alfieri l film sui dipinti realizzati clandestinamente nei campi di concentramento nazisti. Il programma degli eventi in Toscana: Terezin negli scatti di Lorenzo Cini a Castelfiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2015 17:33
Celebrazione del Giorno della Memoria nel Consiglio comunale di Firenze

Firenze– La prima parte dei lavori del Consiglio comunale, presieduto da Caterina Biti, di lunedì 26 gennaio dalle ore 14,30 nel salone De’ Duecento di Palazzo Vecchio, sarà dedicata alla celebrazione del Giorno della Memoria. Sono stati invitati a parlarne Moreno Cipriani, esponente dell’Aned, figlio di un deportato e Federico Benadì, ingegnere ebreo di Firenze che subì, insieme alla propria famiglia, i dolorosi effetti delle leggi razziali del 1938.Estate 1944: con la liberazione dal giogo nazista e la fine delle persecuzioni e delle deportazioni, adulti e bambini ebrei poterono tornare alla vita normale e all’eguaglianza dei diritti.

Per celebrare quella gioia e quell’entusiasmo, e proprio nel giorno in cui in tutta Italia si commemora il Giorno della Memoria in ricordo della data in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz nel 1945, si inaugura una mostra fotografica “Firenze 1944: riapre la scuola ebraica”. Un percorso che è preziosa testimonianza di anni intensi e unici. Anni in cui, a partire dall’ottobre del 1944, la popolazione ebraica poté finalmente tornare a respirare aria di speranza e libertà, subito concretizzata in ciò che ogni comunità umana deve porre come prioritario per garantire la propria sopravvivenza: aprire una scuola. Organizzata dal Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Grazia Sestini, in collaborazione con la Comunità ebraica e l’Università di Firenze, la mostra, curata da Silvia Guetta del dipartimento Scienze educazione e psicologia dell’Università di Firenze, sarà inaugurata martedì 27 gennaio alle ore 12.30, al primo piano di Palazzo Bastogi a Firenze (via Cavour, 18). “Dall’educazione riparte la storia, la civiltà e la convivenza” anticipa Sestini.

“Il ricordo di tante atrocità è segno di speranza e commemorazione”.

In occasione della Giornata della Memoria, Martedì 27, Quelli della Compagnia FST, in collaborazione con l'Institut Français Firenze e l'Università degli Studi di Firenze, Dipartimento SAGAS, presentano allo Spazio Alfieri di Firenze (ore 20.30) l'anteprima nazionale del film Parce que j'étais peintre, di Christophe Cognet, alla presenza del regista. Il film è un'inchiesta sulle opere d'arte realizzate clandestinamente da alcuni pittori nei campi di concentramento nazisti.

Un dialogo con i rari artisti deportati ancora vivi, la scoperta di opere d'arte dimenticate e oggi rinvenute nei depositi in Francia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Belgio, con tutto il carico di poesia e sofferenza che ancora comunicano. La documentazione delle immagini clandestine, raffiguranti persone e paesaggi, uccisioni e orrori, salvate dagli orrori dei campi, che oggi pongono nuovi interrogativi sul concetto di opera d'arte e di bellezza. Introduce il film il prof.

Federico Pierotti, dell'Univeristà di Firenze. Intervengono il regista, Christophe Cognet, Cyril Neyrat, dell'Haute école d’Art et de Design, di Ginevra. Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.Sembra praticamente di esserci, e aiuta a cogliere la dimensione emozionale di una visita ai campi di sterminio, dove morirono milioni di persone. Questo l’obiettivo degli scatti di Lorenzo Cini, che ha rivolto la sua attenzione al campo di concentramento di Terezin (Repubblica Ceca), tristemente noto per aver accolto al suo interno migliaia di bambini (15.000 secondo le stime), la maggior parte dei quali sarebbe morto in seguito ad Auschwitz. Proprio ai bambini si richiama idealmente il titolo della mostra “Sono stato bambino tre anni fa.

Allora sognavo altri mondi”, che sarà inaugurata a Castelfiorentino all’Oratorio di San Carlo (via Testaferrata) martedì 27 gennaio 2015, alle ore 10.30, in occasione della “Giornata della memoria”. All’inaugurazione, oltre all’autore, interverranno l’Assessore alla Scuola, Marco Cappellini, e l’Assessore alla Cultura, Claudia Centi. Prevista la partecipazione di una consistente delegazione di alunni e studenti delle scuole di Castelfiorentino. Promossa dall’ANPI in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Castelfirentino e del Museo Be.Go., la mostra presenta 48 immagini in bianco e nero (formato 35X50), per meglio raffigurare il contesto e le condizioni di vita dei deportati, le loro sofferenze, le loro indescrivibili privazioni.

Lorenzo Cini ha avuto modo di visitare per ben tre volte il campo di Terezin, luogo meno conosciuto rispetto a Mauthausen, Gusen e Auschwitz; ma è proprio da questa minore notorietà che ha tratto il convincimento di raccontare con la sua macchina fotografica le esperienze e le piccole storie di questo campo, anche per richiamare l’attenzione dell’ampiezza dell’universo concentrazionario nazista. “L’idea di questa mostra – sottolinea Lorenzo Cini - è nata dalla necessità di offrire la possibilità a tutti di vedere con i propri occhi quello che è accaduto.

Il ricordo del passato attraverso un’immagine è molto diverso, e spesso più efficace, da quello che si può ricavare da un testo scritto. Di qui l’ipotesi di realizzare un reportage fotografico su un luogo meno conosciuto, ma che si distinse purtroppo per l’elevato tasso di mortalità dei bambini”. La mostra rimarrà aperta fino all’8 febbraio con il seguente orario: dal lunedì al venerdì ore 9.00-13.00 più anche i pomeriggi del martedì e giovedì ore 16.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-12.00 e 16.00-19.30 (mercoledì chiuso).Martedì 27 gennaio il Comune di Prato partecipa alle celebrazioni per il Giorno della Memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Alle 11 sarà deposta una corona d'alloro presso la lapide che si trova in prossimità del Castello dell'Imperatore, in ricordo dei cittadini pratesi deportati nei campi di sterminio nazisti.

Parteciperanno il sindaco Matteo Biffoni, il Prefetto di Prato Maria Laura Simonetti, il presidente dell'ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) di Prato Giancarlo Biagini, monsignor Pierluigi Milesi in rappresentanza della Curia Diocesana e Mario Fineschi in rappresentanza della Comunità Ebraica di Firenze. Sarà inoltre aperto per tutta la giornata, in via straordinaria, dalle 10 alle 18, il Museo della Deportazione e Resistenza, in via di Cantagallo n°250.

Alle 16 è prevista una visita guidata gratuita. Conclude la giornata di celebrazione, alle 21, nella Sala conferenze del Museo della Deportazione, lo spettacolo teatrale "La mia vita prigioniera", a cura dell'associazione culturale "Diremare Teatro".

Con la regia di Alessandro Varrucciu, è tratto dal memoriale di deportazione del contadino toscano Elio Bartolozzi, deportato a Mauthausen e Gusen per aver prestato aiuto a due partigiani feriti. Introduce la serata Marta Baiardi, curatrice del volume "La mia vita prigioniera", promosso dall'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Le iniziative al Museo, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, sono promosse dalla Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato in collaborazione con l'ANED di Prato.Giovedì 29 gennaio, ore 10.30 presso il teatro Mauro Bolognini a Pistoia, è in programma la proiezione di “Shoah” di Claude Lanzmann, il documentario sullo sterminio degli ebrei.

La pellicola, che dura 9 ore e di cui sarà proiettata una parte, è il frutto di dodici anni di ricerche: girata in Polonia, all’interno dei campi di sterminio dove fu realizzato il genocidio nazista, racconta la storia dei sopravvissuti, compresi i membri del Sondercommando - ex SS, e della gente del luogo. Il risultato è un’opera di grande importanza storica e impatto emotivo. A introdurre il documentario Daniele Coen insieme a Riccardo Coen, entrambi rappresentanti della comunità ebraica di Pistoia – Firenze, e Daniel Vogelmann, fondatore della casa editrice fiorentina La Giuntina e della collana Shulim Vogelmann, che prende il nome dal padre dell'editore, sopravvissuto ad Auschwitz, e si occupa di olocausto, spiritualità ebraica e temi correlati.

Saranno presenti oltre 300 studenti degli istituti superiori Pacini, Petrocchi e Mantellate di Pistoia e Lorenzini di Pescia. Sempre nell’ambito delle iniziative per il giorno della Memoria, sono otto gli istituti superiori della provincia che hanno partecipato alla nona edizione del Treno della Memoria 2015, in programma dal 19 al 23 gennaio, organizzato da Regione Toscana, Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza di Figline di Prato, con la collaborazione delle Amministrazioni Provinciali. “Scenari del, XX secolo” è un progetto di approfondimento della storia del ‘900, realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea di Pistoia. Nato nell’a.s.

1999/2000, ogni anno coinvolge numerosi istituti superiori con lo scopo di promuovere la ricerca su temi quali memoria, conoscenza e interazione con altre culture, valore della solidarietà, educazione alla tolleranza. Gli approfondimenti vengono realizzati mediante conferenze, mostre documentarie, seminari, convegni di studio e corsi di aggiornamento per docenti. Molte le tematiche affrontate nel corso degli anni; oggetto di approfondimento storico per questo anno scolastico è il primo conflitto mondiale, di cui ricorre il centenario della partecipazione del nostro paese, insieme anche alle iniziative per la “Giornata della Memoria” e la “Giornata del Ricordo”.

La città di Livorno promuove, tra lunedì 26 e venerdì 30 gennaio, una serie di iniziative per il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. Una data simbolica designata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per non dimenticare uno dei più terribili crimini contro l’umanità, quello commesso dai nazisti nei confronti del popolo ebraico (e non solo, visto che tra i deportati vi furono perseguitati politici, omosessuali, rom). Il calendario di appuntamenti, costruito in collaborazione con vari soggetti (la Comunità Ebraica, la Comunità Sant’Egidio, le associazioni della Resistenza e dell'antifascismo, quelle combattentistiche, le scuole, associazioni culturali), culminerà, il 27 gennaio, in un’importante iniziativa in Prefettura, dedicata in modo particolare ai bambini vittime della Shoa; ma proseguirà appunto anche nei giorni successivi.

Approfondimenti
Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza