Ceccardi (Lega): "Il PD ha poco da festeggiare. Sanità, buco gravissimo". Bugli: "Tutto regolare e alla luce del sole"

La leader toscana del Carroccio: "Abbiamo preso al primo turno Montecatini e Massarosa, abbiamo buone chances a Livorno e Prato dove bisogna spingere sulla sicurezza. La Regione? Non mi autocandido". L'assessore rintuzza le accuse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2019 16:26
Ceccardi (Lega):

(DIRE) Firenze, 28 mag. - "Ci mettiamo al lavoro per il turno di ballottaggio. Il centrosinistra festeggia? Vedo poco da festeggiare per loro e tanto per noi. Perché per la prima volta due Comuni sopra i 15 mila abitanti, Montecatini e Massarosa, li abbiamo vinti al primo turno". Lo afferma la leader della Lega in Toscana, Susanna Ceccardi, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale. Sulla sfida dei ballottaggi del 9 giugno Ceccardi ricorda la presenza di candidati del centrodestra in 15 Comuni, a partire dai due capoluoghi in gioco: Livorno e Prato.

Su Prato, sostiene, "le previsioni sono molto positive" e al candidato appoggiato dalla Lega, Daniele Spada, si sente di dare un suggerimento sulla conduzione della campagna elettorale: "Sulla sicurezza bisogna assolutamente spingere, perché è il grande tema che sento da anni in città - fa sapere-. Spingeremo non solo in campagna elettorale, ma anche dopo per un cambio radicale della linea politica". Quanto a Livorno, invece, la neoeletta deputata europea parla di "risultato storico e impensabile fino a qualche anno fa".

Al secondo turno "la partita è tutta da giocare. Il calo vertiginoso dei 5 Stelle è un dato da considerare nell'ottica regionale. Il Pd ha recuperato un po' grazie a questa discesa nei consensi del M5S, ma questo significa che ha gia' preso quei voti che poteva riprendere". Resta da capire, appunto, come si orienteranno gli elettori rimasti fedeli al partito di Luigi Di Maio.

La commissaria del Carroccio prova a lanciare un ponte: "Conosco tanti elettori di buonsenso dei 5 Stelle che non voteranno per il Pd, ma sceglieranno il rinnovamento. Nello zoccolo duro del loro elettorato c'e' tanta voglia di rinnovare". D'altronde, ricorda, "governiamo a livello nazionale coi 5 Stelle, abbiamo fatto tantissime cose insieme e moltissime le dovremo fare. Siamo assolutamente aperti e collaborativi".

Su una sua eventuale candidatura l'anno prossimo alla presidenza della Regione, Ceccardi è chiara: "Non mi autocandido a niente, non mi sono mai autocandidata. Prima di fare un passo ci penso cento volte nell'interesse degli altri, non di me stessa. Voglio che siano convinti più gli altri di me, allora mi decido. Sento molte autocandidature in giro, bene. Per quanto mi riguarda, io mi candiderò solo se lo vorranno Salvini, i militanti, gli alleati e i cittadini. Tuttavia per mandare a casa il Pd sono sempre a disposizione".

Poi l'affondo sulla sanità: "La Toscana rischia addirittura il commissariamento per un buco da 800 milioni della sanità. Oggi andrà in Consiglio la richiesta di variazione di bilancio, per la rateizzazione fino al 2031 di 8 milioni all'anno per ripianare il debito. Ci stiamo confrontando perché crediamo che questo sia un dato gravissimo che è stato nascosto, di cui non si è parlato, di cui il Pd è assolutamente responsabile".

Infine, una riflessione sul voto a Firenze: "E' veramente l'ultima roccaforte del Pd, il partito delle Ztl, che vince nei salotti buoni, nei centri storici e che si dimentica delle periferie. Firenze forse è l'ultimo salotto buono della Toscana anche se lo stanno rovinando, purtroppo qua la rete di potere renziano è ancora radicata e forte. Pero' si stanno trincerando solo qui e soltanto nel salotto buono della Toscana".

L'esponente leghista, neoeletta al Parlamento europeo ringrazia poi Bocci del quale dice: "Penso ancora che la sua candidatura fosse la migliore. Non mi sento di dargli responsabilità per la sconfitta al primo turno". Tuttavia, avverte, "andrà fatta una riflessione interna su come e' stata condotta la campagna elettorale. Probabilmente è stata troppo moderata, dovevamo essere più incisivi e far capire che a Firenze volevamo cambiare come fatto a Pisa, Massa, Grosseto, Arezzo, Pistoia. A Firenze volevamo dare un imprinting sulla sicurezza, probabilmente abbiamo battuto poco su questo tema. Avremmo dovuto spingere di più sui nostri temi e non snaturarci. Lo terremo presente".

In serata, il Consiglio regionale approva a maggioranza e con le astensioni delle minoranze la variazione di bilancio sui conti della sanità in Toscana. Si tratta di un atto tecnico che va a correggere la precedente variazione adottata il 14 aprile che consente di spalmare sino al 2037 più di 167 milioni di perdite accumulate dalle aziende sanitarie toscane per gli investimenti realizzati fra il 2001 e il 2011. La questione era emersa già nel 2013 a seguito di un cambiamento del sistema di contabilizzazione degli investimenti.

L'iniziativa della Giunta va a precisare l'importo in gioco e la natura corrente delle risorse utilizzate, coerentemente con quanto richiesto dal tavolo di monitoraggio del governo. Nel corso dell'illustrazione della proposta, l'assessore Vittorio Bugli prova a rintuzzare le critiche avanzate oggi dalla Lega per voce della sua commissaria regionale, Susanna Ceccardi, la quale ha parlato di un buco nella sanità da ascrivere alle responsabilità del Pd. "Questa partita è già stata risolta nella prima variazione di bilancio del 14 aprile, quando e' stato stabilito di restituire ogni anno 8,8 milioni per 19 anni- ribatte l'assessore-.

Inviterei quelli che dicono che addirittura si sarebbe nascosto qualcosa ad ascoltare la registrazione di quella seduta e a vedere quello che hanno votato. Almeno quello che si vota si dovrebbe sapere". Bugli al contempo difende la necessita' delle spese in conto capitale fra il 2001 e il 2011: "Sarebbe stata una cosa grave lasciare la sanita' senza questi investimenti". I 167 milioni di perdite, peraltro, rappresentano l'ultimo segmento da smaltire. Originariamente nel 2013 l'indebitamento da gestire ammontava a 870 milioni.

La prima parte venne subito ripianata attraverso l'accensione di due mutui.

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