Castel Cellesi, la piccola Pistoia

Il borgo della Tuscia, fondato dalla nobile famiglia pistoiese nel XVII secolo, conserva ancora legami con la Toscana

Nicola
Nicola Novelli
03 gennaio 2016 20:55
Castel Cellesi, la piccola Pistoia
Fotografie di Roberto Cardelli

Castel Cellesi è un piccolo villaggio situato in provincia di Viterbo, ma sembra il punto d'incontro tra Toscana e Lazio. Perché porta il nome del Castello Cellesi edificato a Pistoia all’angolo sud-ovest delle mura medievali della città. La potente famiglia ebbe la propria abitazione fortificata nell’attuale Piazzetta Romana e godeva della prerogativa di accompagnare in corteo alla cattedrale i nuovi vescovi di Pistoia il giorno in cui prendevano possesso della sede.

Nel marzo 1663 il Conte Girolamo Cellesi iniziò l'edificazione di un borgo nella Tuscia su una porzione del feudo di Castel di Piero, nella valle del Tevere, acquistata dai Conti Baglioni. La cessione del terreno in feudo si avverava nel maggio 1668, con il consenso del Papa pistoiese Clemente IX Rospigliosi, sul quale aveva fatto pressione la sorella Lucrezia Cellesi, cognata del fratello del papa. Successivamente il feudo è passato in eredità alla comunità degli abitanti, costituiti in Università agraria di Castel Cellesi. In seguito il paese diventò Comune, ma nel 1928 fu soppresso ed annesso al comune di Bagnoregio. E' rimasta in vita però l'Amministrazione separata dei Beni e Usi civici, ancora oggi organizzata democraticamente, con un rinnovo quinquennale dei propri organi.

Castel Cellesi era una piazza chiusa, costituita dalle case dei contadini del feudo, la quale comunicava con il resto del territorio attraverso la "Porta di Sopra" (verso Bagnoregio) e la "Porta di Sotto" ricavate dal muraglione che raggruppava le case, che hanno la stessa altezza: porta sulla piazza, mura di materiale povero, luci sui due lati. La Chiesa di San Girolamo e il Palazzo dei Conti Cellesi erano il centro del villaggio.

Il territorio è ancora oggi a bassa antropizzazione, con vallate, dirupi, ruscelli, zone rurali, boschi. Castel Cellesi dista 10 km. da Bagnoregio e dalla celebre frazione di Civita (“la città che muore”), 15 km. da Montefiascone. La zona è ricca di laghi: il Lago di Bolsena e il Lago di Vico tra quelli naturali, il Lago di Corbara e il Lago di Alviano (sede di un'Oasi del WWF) tra quelli artificiali.

Castel Cellesi sta vivendo da circa 20 anni una stagione di rinascita. Dei suoi 350 abitanti, una cinquantina sono stranieri, in particolare finlandesi, mentre numerosi sono i pensionati, anche toscani, che hanno scelto il borgo, acquistando un immobile a poco prezzo.

Nella zona sono presenti reperti archeologici etruschi, e vengono indicate in documenti storici diverse risorse minerarie. Nell'estate 2013 sono stati rinvenuti in località Campi Nuovi i resti fossili di un esemplare di Elephas antiquus, elefante coevo ai mammut preistorici. L'Università di Firenze ha partecipato nell'estate 2014 allo scavo paleontologico, in collaborazione con la locale Associazione Archeologica. L'elefante, secondo la relazione stilata dal professor Paul Mazza del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze , poteva raggiungere fino a quattro metri di altezza al garrese, 10-12 tonnellate di peso, proviene dall'Africa ed è un esemplare della prima metà del pleistocene medio, di età avanzata.

I legami con la Toscana non finiscono qui. Lo scorso settembre Castel Cellesi ha ospitato un workshop di fisica sul tema “Meccanica Statistica e Termodinamica di Nonequilibrio”. Tra gli organizzatori dei lavori il professor Roberto Livi, docente dell’università di Firenze, e castellano d’adozione. “Sostenere la manifestazione è stato per noi un passaggio naturale – spiega Paolo Melani, presidente dell’Associazione Archeologica, il cui cognome tradisce l'origine pistoiese– si tratta infatti di un piccolo gesto di riconoscenza nei confronti del professor Livi e degli altri illustri personaggi che frequentano da anni Castel Cellesi, contribuendo alla promozione e allo sviluppo dei piccoli comuni”.

Un'ultima indicazione, se decidete di visitare Castel Cellesi: attenzione alle indicazioni del GPS. All'uscita autostradale A1 di Orvieto, il vostro navigatore satellitare potrebbe suggerirvi di percorrere la strada che, a valle, congiunge Castel Cellesi con San Michele in Teverina e Civitella d'Agliano, che è difficilmente percorribile, perché sorge in una zona non coperta da manutenzione stradale ed è in parte franata. A meno di non disporre di un veicolo a trazione integrale è sconsigliabile.

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