Caso di Tubercolosi in una Scuola a Bagno a Ripoli

La malattia è curabile e sono a disposizione test specifici per individuarla e trattarla anche in fase precoce. Stella (FI): "Serve maggiore profilassi per soggetti a rischio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2019 18:26
Caso di Tubercolosi in una Scuola a Bagno a Ripoli

Firenze, 10 aprile 2019- In seguito alla segnalazione di un caso di tubercolosi a bassa contagiosità verificatosi in una Scuola Primaria del Comune di Bagno a Ripoli, la Unità Funzionale Igiene Pubblica e della Nutrizione di Firenze, Zona Sud-Est, si è attivata, in accordo con i Protocolli di Prevenzione Aziendali, della Regione Toscana e con la letteratura scientifica, effettuando un’inchiesta epidemiologica per individuare i contatti stretti del caso e intraprendere le necessarie misure di sorveglianza, in collaborazione con la Direzione Scolastica, l’Ufficio Scuola del comune ed informando i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta della zona.

La tubercolosi è una malattia infettiva causata da un batterio che si trasmette, non facilmente, con le goccioline respiratorie emesse dal soggetto infettato dal batterio. La convivenza in un ambiente chiuso, come potrebbe essere l’aula scolastica, per tempi prolungati rappresenta un potenziale rischio di contagio. La malattia è curabile e sono a disposizione test specifici per individuarla e trattarla anche in fase precoce.

I contatti stretti sono stati convocati in settimana per effettuare un controllo tramite un test denominato “intradermoreazione di Mantoux”.

Nei giorni scorsi, presso la Scuola, Personale Sanitario di Igiene e Nutrizione, Medici della AOU Meyer, Personale del Comune e la Dirigente scolastica hanno effettuato una riunione convocando i genitori e personale docente e non, per spiegare le motivazioni e le modalità del controllo, fornire tutti i chiarimenti e rispondere a tutti i quesiti richiesti. In particolare è’ stato spiegato che se uno soggetto dovesse risultare positivo, tale positività non equivale ad una diagnosi di tubercolosi, ma significa che si è venuti in contatto, nel corso della propria vita, con il batterio tubercolare.

In tal senso, soltanto ai bambini o agli adulti che risulteranno eventualmente positivi al test, saranno proposti, sempre gratuitamente, alcuni esami di 2° livello (radiografia del torace e visita infettivologica) che saranno svolti presso l’AOU Meyer - Malattie Infettive Pediatriche per i bambini e per gli adulti presso i presidi ospedalieri della ASL

Tutte le attività, offerte gratuitamente, saranno effettuate nel rispetto della privacy. Per tutti i bambini e gli adulti che risulteranno negativi al test Mantoux sarà dichiarata conclusa la sorveglianza sanitaria.

"Il caso di tubercolosi segnalato in una scuola primaria in provincia di Firenze, ripropone il tema della necessità di una maggiore e più capillare profilassi sanitaria per tutti i soggetti a rischio. Nel caso in questione di tratta di un piccolo paziente con tubercolosi a bassa contagiosità, ma in altri casi registrati le possibilità che il contagio si espanda sono state altissime, e occorre per questo intervenire per tempo". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). "Il problema tubercolosi è reale, si pensava di averla sconfitta nei decenni passati, ma sta tornando - sottolinea Stella -.

I dati dell'Oms per l'Italia parlano di dieci nuovi casi al giorno su scala nazionale e 350 decessi all'anno. La stragrande maggioranza di casi di tubercolosi riguarda richiedenti asilo, migranti e stranieri, oltre a agenti delle forze dell'ordine e personale impegnato nei porti dove sbarcano i migranti. Serve un impegno maggiore sul fronte della prevenzione e della profilassi".

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