Case Passerini: la città metropolitana autorizza l’inceneritore

Fattori e Grassi: "porte in faccia ai consiglieri e ai cittadini per andare avanti sulla strada anacronistica dell’incenerimento".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2015 21:50
Case Passerini: la città metropolitana autorizza l’inceneritore

Davanti alla protesta di 300 cittadini, movimenti, comitati, associazioni e rappresentanze sindacali dei lavoratori della piana, delegazioni da altre realtà Toscane, sotto il sole di agosto, la Città Metropolitana ha rilasciato l’ultima autorizzazione per realizzare l’inceneritore della piana fiorentina. Tre Consiglieri regionali dell’opposizione (Movimento 5 Stelle e Sì Toscana a Sinistra) hanno chiesto invano di assistere, in base alle loro prerogative, alla Conferenza dei Servizi.

La conferenza dei servizi ha espresso ufficialmente parere favorevole alla realizzazione e gestione dell'impianto di incenerimento rifiuti non pericolosi, con recupero energetico mediante produzione di energia elettrica, ubicato a Case Passerini, nel comune di Sesto Fiorentino (Fi). Questa opera pubblica, ritenuta strategica per garantire la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti secondo gli indirizzi stabiliti dalla U.E. e dalle norme nazionali e regionali, ha richiesto un iter autorizzativo molto lungo durante il quale sono stati approfonditi tutti gli aspetti. La seduta odierna della conferenza dei servizi - la terza in seguito alle richieste di precisazioni formulate dagli enti partecipanti e dalle integrazioni volontarie fatte dal proponente Q.tHermo - chiude un percorso iniziato sei anni fa. Prossimo passaggio la ricongiunzione della delibera di VIA con la delibera di AIA per l'Autorizzazione Unica.

Si tratta di una decisione cruciale per la città metropolitana di Firenze. La gestione dell’inceneritore, nell'Autorizzazione Integrata Ambientale viene delegata alla società QtHermo senza prescrizione di controllo da parte istituzionale. La Conferenza dei Servizi ha addirittura di prescrivere la realizzazione del boschetto di mitigazione, da dieci anni progettato come antidoto all’inquinamento prodotto dall’inceneritore.

"Nei prossimi mesi faremo quello che l’amministrazione non ha mai fatto, continueremo a coinvolgere migliaia di cittadini, informandoli dello scempio ambientale e del danno economico a cui gli amministratori stanno condannando le nostre comunità, negandoci le opportunità offerte dalle alternative che sono ormai affermate in Italia e nel Mondo. Saremo migliaia e vi contrasteremo ad ogni passo. Da ora vi consideriamo responsabili di tutte le conseguenze delle vostra condotta" raccontano in un documento Mamme No Inceneritore, Coordinamento Comitati della piana, Assemblea della Piana, Medicina Democratica. 

Il Comune di Sesto, sede del progetto, secondo la delibera del Consiglio Comunale, ha dato parere negativo e la conferenza gli impone di dare esecuzione agli adeguamenti urbanistici. Quello di Campi, che nella scorsa Conferenza dei Servizi aveva espresso parere negativo chiedendone “la sospensione a tempo indeterminato” non ha ritenuto di presentarsi, consentendo così l’acquisizione di parere positivo all’Autorizzazione.

"La partecipazione democratica è quel che fa più paura: non si è voluta sospendere temporaneamente la Conferenza dei servizi per avviare un processo partecipativo che potesse valutare, dati scientifici alla mano, le alternative tecnologiche all'incenerimento e la strategia rifiuti zero" questo il commento dei due capigruppo della sinistra in Regione Toscana e al Comune di Firenze, Tommaso Fattori (Sì - Toscana a Sinistra) e Tommaso Grassi (Firenze riparte a sinistra). Fa paura anche la semplice trasparenza, come dimostra la volontà di svolgere la Conferenza dei servizi a porte chiuse, senza permettere ai consiglieri regionali e ai consiglieri dei comuni della città metropolitana di poter assistere, figuriamoci ai cittadini, alle associazioni e ai comitati", continuano i due consiglieri.

"L'incenerimento non fa rima con trasparenza e neppure con modernità e con interesse collettivo ma questa è la strada che è stata scelta, contro la cittadinanza e contro l’interesse collettivo". “Case Passerini è un impianto nato vecchio, basato tecnologie antiquate, che per un terzo potrà bruciare rifiuti speciali e per un terzo rifiuti provenienti da altre zone, esterne all’ATO. L’impatto dell’inceneritore sull’ambiente e la salute sarà enorme, una vera bomba se consideriamo l’effetto cumulativo delle opere che si vogliono realizzare nella piana: l’aeroporto, l’ampliamento dell’autostrada, il nuovo Stadio e la crescente urbanizzazione nel quadrante Nord Ovest di Firenze”, continuano i due consiglieri. "Per noi la lotta a fianco della cittadinanza, dei comitati e dei gruppi di residenti di Firenze, Prato, Sesto e Campi che verranno colpiti dagli effetti dell'inceneritore continua, così come continua da oltre un decennio la battaglia nelle istituzioni con tutti coloro che condividono la strategia rifiuti zero e la rinuncia all'impiantistica che incenerisce i rifiuti.

Il porta a porta crea posti di lavoro e insieme al sistema dell'industria verde e dell'innovazione creerebbe molta più occupazione dei miseri 50 addetti che sono previsti per Case Passerini. Ma allora, perché l’inceneritore? La risposta evidentemente è nel profitto per i privati che costruiranno e gestiranno un impianto che non potrà mai fallire, grazie alle norme inserite nello “sblocca Italia” che consentono di importare rifiuti da altre aree italiane ed europee e grazie al pagamento assicurato delle bollette da parte dei cittadini", concludono i due consiglieri.

Queste le tappe:22 aprile 2009: l'assemblea dei soci di Quadrifoglio affida mandato alla società per avviare il procedimento di gara per individuare il partner tecnologico in modo da costituire la società che possa progettare, realizzare e gestire l'impianto previsto dalla pianificazione istituzionale (Piano Provinciale rifiuti e Piano Industriale ATO). La localizzazione dello stesso - Case Passerini - è già definita dalla Valutazione Impatto Sanitario precedentemente conclusa.16 maggio 2012: ad esito di procedura di gara, è costituita la società Q.tHermo srl, società a capitale misto pubblico/privato cui affidare lo svolgimento delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del sistema impiantistico di termovalorizzazione.

La società è costituita da Quadrifoglio al 60% e dal gruppo Hera al 40%.30 maggio 2012: Q.tHermo presenta a Terna la richiesta di connessione alla Rete Elettrica Nazionale propedeutica alla presentazione alla Provincia della richiesta di Autorizzazione Unica per la costruzione e l'esercizio dell'impianto di energia elettrica da fonti rinnovabili.26 novembre 2012: Terna comunica la sua risposta positiva alla richiesta di Q.tHermo e attende il preventivo di Enel Distribuzione.26 febbraio 2013: Enel Distribuzione comunica la conformità del progetto tecnico di connessione alla rete (secondo la delibera AEEG).11 marzo 2013: vengono decisi i passaggi amministrativi per la presentazione i domanda di Autorizzazione Unica.88 aprile 2013: viene depositata la domanda di VIA, che avendo già l'autorizzazione di connessione alla rete elettrica, diventa di fatto Autorizzazione Unica.28 febbraio 2014: si riunisce la conferenza dei servizi che prende atto dei chiarimenti forniti da Q.tHermo in merito al concetto di "carico termico" e predispone il verbale conclusivo dell'iter di VIA.17 aprile 2014: viene emanato il decreto di approvazione della VIA; Q.Thermo predispone gli aggiornamenti di tutta la documentazione recependo le prescrizioni della VIA.18 luglio 2014: Q.tHermo avvia la procedura di AIA.17 novembre 2014: prima seduta conferenza dei servizi (CdS), sospesa per acquisire la documentazione integrativa richiesta a Q.tHermo dalla Città Metropolitana e da altri enti partecipanti (24).

Nel trimestre successivo ( inizio 2015) il proponente trasmette le integrazioni richieste, aggiungendone di volontarie, secondo il percorso che porta all'autorizzazione dell'energia e all'AIA.18 giugno 2015: seconda seduta CdS, nella quale vengono richieste integrazioni di carattere architettonico e di inserimento paesaggistico dell'impianto da parte della Soprintendenza. La conferenza è sospesa fino al 6 agosto, la seduta (terza) odierna. L' autorizzazione, a questo punto Autorizzazione Unica, contiene tutte le autorizzazioni necessarie alla realizzazione dell'impianto.

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