Cannabis a Firenze: aumento della produzione potrebbe azzerare le importazioni

 Rossi ha compiuto questa mattina una visita nella sede di via Reginaldo Giuliani, l'unica in Italia dove si produce la cannabis FM2 per uso farmaceutico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2018 17:58
Cannabis a Firenze: aumento della produzione potrebbe azzerare le importazioni

La produzione di cannabis per uso terapeutico, adesso è attestata su poco più di 100 chili all'anno. La Toscana nel 2017 ha curato con cannabinoidi 1.285 pazienti con una spesa complessiva di 314.715 euro. Le importazioni di cannabis dall'Olanda nel 2018 saranno di 700 chili per un costo di circa 4,2 milioni di euro.Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, chiederà alla ministra della salute Giulia Grillo non appena potrà incontrarla di destinare fondi per incrementare la produzione.

"Siamo stati la prima Regione – ha ricordato il presidente Rossi – a prevedere l'uso dei cannabinoidi per scopi terapeutici e a completo carico del servizio sanitario regionale. Era il 2012. Oggi, anche grazie alla campagna di informazione che, dopo l'accordo firmato lo scorso anno con il Chimico farmaceutico, abbiamo lanciato, il consumo in Toscana è in aumento esponenziale: quest'anno ne abbiamo acquistati oltre 100 chili e nel 2019 prevediamo di arrivare oltre i 140. Anche per questo vogliamo contribuire allo sviluppo di questa officina farmaceutica che ha la peculiarità di riuscire a produrre, caso forse unico al mondo, un cannabinoide sempre uguale a se stesso. E' come se fossimo di fronte ad una molecola farmaceutica su cui si può fare ricerca e sperimentazione. Il Chimico farmaceutico apre quindi un orizzonte nuovo rispetto all'uso di queste sostanze sia per la Toscana che per l'Italia, l'Europa e il mondo".

Accompagnato dal direttore dello stabilimento, colonnello Antonio Medica, il presidente ha visitato due delle tre serre ermeticamente chiuse, illuminate e riscaldate artificialmente, dedicate alla produzione, e il grandissimo capannone che ne potrebbe ospitare molte altre portando la produzione dapprima a 300 chili l'anno, poi addirittura fino ai 4.000, così da azzerare le importazioni di prodotto dall'Olanda.

"Bisogna che lo Stato intervenga – ha aggiunto Enrico Rossi – e che anche alle Regioni sia consentito farlo. Perchè è sciocco comprare all'estero. Qui ci sono spazi su cui è possibile investire fino a coprire l'intero fabbisogno nazionale, oggi di circa 700 chili l'anno con una produzione che è però sette volte inferiore. Ogni Regione potrebbe fare un investimento pari al suo fabbisogno, aiutando questo Istituto a svilupparsi. La Toscana è disponibile a finanziare una serra come quelle che abbiamo visitato. Poi occorre finanziare di più la ricerca".

Il presidente ha poi aggiunto che sarebbe opportuno studiare ciò che ha fatto il Canada, dove si usano i cannabinoidi per curare un più ampio numero di patologie, anche molto diffuse, come i dolori muscolari, con un impatto su grandi fasce di popolazione.

"La lotta al dolore – questa la conclusione del presidente Rossi – può essere integrata con efficacia, con attenzione ai diritti dei cittadini e dei malati, per curarli meglio, e anche con un risparmio economico che sarebbe enorme. Purtroppo a livello nazionale si parla di tutto fuorché di crescita e di stato sociale. Chiederò un incontro alla ministra Grillo per poter discutere delle ipotesi che riguardano questa struttura, che non ha l'obiettivo del profitto, che lei ha già visitato e che ha sviluppato una molecola unica al mondo".

In Toscana dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 è in funzione un Centro di ascolto in grado di offrire informazioni a cittadini e medici. Si può contattare componendo l'800 880101.

Ad oggi i farmaci cannabinoidi si usano (normalmente in forma di polvere o di decotto) per il trattamento dei dolori cronici e neuropatici, ma anche per pazienti con il cancro, la Sla, la sclerosi multipla e in alcune forme di dolore cronico refrattario di origine reumatologica, come la fibromialgia e la sindrome di Tourette.

La ex vice presidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi: "Lo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze è una istituzione storica, di grande eccellenza, e con un prestigio internazionalmente riconosciuto in ambito medico, scientifico e tecnologico. Il progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis ha dimostrato di ottenere risultati importanti. Per questo sono d'accordo con il presidente della giunta regionale Toscana Enrico Rossi, nel chiedere un finanziamento ad hoc che permetta all'Istituto di aumentarne la produzione. Ho visitato in più occasioni l'Istituto, da molti anni ne seguo le trasformazioni, ed ero con il Ministro Pinotti, da vicepresidente del Senato, quando lo scorso Governo ha preso la decisione di valorizzarne ulteriormente l'attività con questa specifica produzione" precisa di Giorgi. Che aggiunge: "la cannabis lavorata al Farmaceutico di Firenze ha caratteristiche di qualità superiori, riconosciute in tutto il mondo, e sarebbe sciocco non valorizzare un'eccellenza nazionale, costringendo le regioni ad acquistare il prodotto sul mercato estero, quando potremmo benissimo soddisfare tutte le richieste, ed anzi esportare a nostra volta un prodotto di sicura efficacia e di straordinaria importanza medica.

Sarebbe singolare che proprio un governo che dice di voler fare gli interessi dell'Italia 'prima di tutto' si dimostri sordo ad un appello del genere, dato che va tutto a vantaggio del nostro Paese" .

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