Cabina Enel da riqualificare: a Calenzano ci pensa Clet

Inaugurata l’installazione artistica sulla cabina Enel nel contesto della piazza del Comune restaurata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2015 08:31
Cabina Enel da riqualificare: a Calenzano ci pensa Clet

Si chiama Fosco e fa il boscaiolo: la domenica scende in città con gli abiti della festa ed eccolo qua. Sulla cabina di Enel Distribuzione. A descrivere la creatura è il suo creatore, l’artista francese Clet noto per le opere sui cartelli stradali che è stato chiamato dal Comune di Calenzano a dare un nuovo volto alla cabina elettrica di piazza Vittorio Veneto, nel centro del paese.

Il progetto, possibile grazie alla collaborazione tra Comune di Calenzano, Design Campus dell’Università di Firenze ed Enel Distribuzione, che ha messo a disposizione la struttura, aveva lo scopo di riqualificare il manufatto, snodo importante per il sistema elettrico del centro storico di Calenzano, attraverso un’iniziativa innovativa.

Esperimento perfettamente riuscito visto che Fosco coniuga al meglio arte e inserimento urbano dei servizi nel contesto della piazza restaurata. All’evento inaugurale sono intervenuti l’artista Clet Abraham; la progettista Sandra Marraghini, architetto dell’Università di Firenze; Massimo Ruffilli, Presidente del Corso di Laurea Magistrale di design dell'Università di Firenze con sede a Calenzano; il Sindaco di Calenzano Alessio Biagioli; la Responsabile Sviluppo Rete di Enel Distribuzione Toscana e Umbria Monica Cataldo.

Come ha sottolineato Sandra Marraghini, “il verde pensile verticale è oggi molto diffuso, ma questa è la prima installazione al mondo realizzata con tale tecnica: un’innovazione assoluta che unisce Calenzano direttamente a New York e a Parigi”.

“Il nostro mestiere – ha detto Monica Cataldo per Enel – è garantire un servizio elettrico eccellente grazie a cabine come questa che fornisce elettricità al centro di Calenzano. Se, oltre a fornire elettricità in modo efficiente e continuo, riusciamo a dare un volto artistico ai nostri impianti siamo molto contenti. Abbiamo già fatto iniziative in tal senso nel Mugello con i pittori delle terre di Giotto e dell’Angelico e nel senese con Wharol in Chianti del progetto Pievasciata Borgo d’Arte, ma è la prima volta che una cabina diventa opera d’arte con questa tecnica. Si tratta di un ottimo risultato possibile grazie alla collaborazione tra Azienda, Istituzioni, Università e artisti”.

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