Buoni spesa: praticamente esaurite le risorse stanziate dal Governo

Diversi comuni hanno deciso di sospendere la valutazione delle domande. A Prato previsti strumenti alternativi per le famiglie in grave difficoltà economica a causa dell'emergenza. A Lastra a Signa assegnati 200. Oltre 500 richieste nel Chianti. Antonella Bundu, Dmitrij Palagi e Francesca Conti: “Palazzo Vecchio ampli la platea e si impegni a superare i limiti che arrivano anche dalle sbagliate decisioni nazionali”. Da Coop.Fi 2.000 consegne alla settimana ad anziani e non autosufficienti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2020 15:09

La solidarietà alimentare ha iniziato ad aiutare le famiglie in difficoltà, ma come era ipotizzabile le risorse stanziate dal Governo stanno terminando senza aver potuto rispondere positivamente a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Questa misura d'emergenza, introdotta a livello nazionale prevede che ciascun comune, dopo aver individuato la platea dei beneficiari tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, debba procedere all'erogazione dei buoni spesa e/o pacchi alimentari, attraverso l'anticipazione di risorse proprie (Ordinanza del Capo della Protezione civile n.658). Con i buoni spesa, rivolti alle famiglie che versano in condizioni di difficoltà a causa del Coronavirus, è possibile acquistare medicinali, prodotti alimentari, prodotto per l’igiene personale (compresi pannolini, pannoloni, assorbenti), prodotti per l’igiene della casa.

Il contributo, concesso una sola volta, viene erogato in relazione al numero di componenti del nucleo familiare.

Per fare un esempio la situazione attuale del Comune di Montelupo è questa: 214 domande sono state ricevute , di queste 106 sono state valutate dalla commissione di queste 19 sono state rifiutate e altre 108 sono in fase di valutazione. Se tutte le 108 fossero accettate le risorse stanziate dal Governo per il Comune di Montelupo andrebbero in esaurimento. In attesa di conoscere il responso della commissione sulle 108 richieste in esame, il Comune di Montelupo ha deciso di fermarsi. Si continuerà comunque a raccogliere le domande, saranno protocollate, ma non saranno inviate alla commissione della Società della Salute.

«Tutti sappiamo che i BUONI SPESA sono una misura di emergenza, per dare un sollievo alle famiglie che si sono trovate in difficoltà. Un tampone, ma l'emergenza economica per le famiglie non si ferma ad aprile. - afferma il sindaco Paolo Masetti - Lo stanziamento per i BUONI SPESA non è risolutivo; da tempo chiediamo al Governo risorse aggiuntive che ci permettano di realizzare azioni di sistema. Intanto coloro che si trovano in difficoltà possono contattare il comune e la Caritas per accedere ai pacchi alimentari. Una disponibilità che abbiamo grazie a gesti di solidarietà delle associazioni, del territorio e soprattutto dei singoli cittadini, dando una risposta positiva al progetto LA SPESA CHE NON PESA».

“Lunedì 6 aprile è uscito l'avviso pubblico per la concessione dei buoni spesa da parte del Comune di Firenze – spiegano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune con Francesca Conti di Potere al Popolo Firenze – Purtroppo, si tratta di una misura assolutamente inadeguata e inefficace, sia per l'entità di risorse stanziate, sia per le modalità attuative individuate. I comuni, dal 2011 ad oggi, hanno subito una riduzione di risorse statali pari a 11 miliardi circa (di cui 9 per tagli lineari e 2 miliardi per la riforma della contabilità) e oggi, dopo un decennio di Patto di stabilità e tagli al personale, non dispongono più delle competenze né delle risorse tali da poter gestire quest'emergenza. Inoltre – continuano Bundu, Palagi e Conti – si tratta di risorse una tantum totalmente insufficienti, basti pensare che per il Comune di Firenze sono previsti 2 milioni di euro, a fronte di circa 26.195 nuclei familiari sotto la soglia di povertà, ovvero 76,37 euro a famiglia: davvero troppo poco per affrontare questa crisi, nel momento in cui le normali fonti di reddito vengono a mancare.Con i buoni spesa inoltre non è possibile acquistare beni per l'igiene personale e degli ambienti.

Di questo non se ne comprende il motivo, dato che se non si ha la possibilità di acquistare cibo, non la si ha nemmeno per acquistare altri beni di prima necessità (come ad esempio gli assorbenti che, essendo tassati come un bene di lusso, hanno un prezzo spropositato). Davanti a tutto ciò, l'amministrazione comunale di Firenze ha pensato bene di restringere la platea di beneficiari per non dover affrontare ulteriori problemi di bilancio, lasciando come alternativa quella dei pacchi alimentari che, però, oltre a contenere beni insufficienti per le due settimane per cui sono pensati, non hanno la versatilità del buono spesa per rispondere alle esigenze primarie che possono variare da famiglia a famiglia e da situazione a situazione.

Infatti, il bando prevede che i buoni spesa siano destinati a nuclei familiari che hanno subito effetti economici derivanti dall'emergenza che sono/erano in possesso di un regolare contratto di lavoro o comunque di una situazione lavorativa registrata e che di questa variazione hanno avuto una regolare documentazione da parte del datore di lavoro (articolo 2, comma 2, punto A).Sono espressamente esclusi dal Bando i nuclei familiari non iscritti all'anagrafe del Comune di Firenze (articolo 2, comma 1) e sappiamo che l'accesso alla residenza nel Comune di Firenze è un diritto negato a molte persone. Di fatto – aggiungono Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune con Francesca Conti di Potere al Popolo Firenze – sono escluse ed esclusi anche tutte quelle lavoratrici e lavoratori che erano impegnate e impegnati a nero: tutte categorie che già prima della crisi erano più fragili.La possibilità indicata nel bando di concedere d'ufficio i buoni spesa da parte del Servizio Sociale Professionale resta una soluzione parziale e assolutamente discrezionale rispetto al problema.

Esclude infatti tutte e tutti coloro che non sono già seguiti dal Servizio Sociale perché prima della crisi non ne avevano avuto bisogno. Non esistono inoltre criteri che il Servizio Sociale ha a disposizione per effettuare una valutazione oggettiva dello stato di bisogno dei nuclei familiari; la segnalazione lasciata quindi alla discrezionalità della singola o del singolo Assistente Sociale è dunque ben poco omogenea.Il bando esclude molte e molti di coloro che già prima della crisi, a causa di precarietà e sfruttamento, versavano in una situazione economica incerta e che quindi adesso non possono che vedere precipitare la loro situazione.

Non viene fatta una valutazione dell'effettiva mancanza di reddito su tutta la platea delle e dei possibili beneficiari, ma ci si base principalmente sulla presenza o meno di una situazione lavorativa regolare. Questa discrezionalità dei criteri risulta inaccettabile anche in ragione del fatto che l'articolo 6 dell'ordinanza del Consiglio dei Ministri fa riferimento ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza e non indica in nessun modo criteri così stringenti per l'assegnazione. Inoltre, la modalità di compilazione on line risulta difficoltosa per le persone più fragili, sia per la richiesta di allegare la documentazione (in mancanza di dispositivi adeguati), sia per la comprensione della lingua e delle procedure burocratiche. Crediamo – concludono gli esponenti di Sinistra Progetto Comune e di Potere al Popolo Firenze – che non ci sia tempo da perdere, l’Amministrazione comunale deve intervenire attraverso un nuovo bando.

A Prato i cittadini in situazione di grave necessità, che non abbiano usufruito del buono spesa con la graduatoria pubblicata mercoledì scorso, oltre ai cittadini non residenti presenti sul territorio pratese in stato di grave disagio economico per l’attuale emergenza Covid, possono usufruire di altri strumenti disponibili. Per le situazioni di disagio e grave difficoltà economica legate all’emergenza COVID 19, il Comune di Prato ha destinato il 10% circa delle risorse dell’ordinanza 658/2020, più altre risorse del proprio bilancio e donazioni private per poter accedere a pacchi spesa, tessere alimentari e alla tessera Emporio della Solidarietà. Per accedere si può telefonare al numero verde 800301650 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 14.00. Saranno fornite le informazioni e le modalità per accedere ai pacchi spesa e alle tessere alimentari erogate con le associazioni di volontariato.

Procede a Lastra a Signa la consegna dei buoni spesa e dei pacchi alimentari: l’Ufficio servizio sociale del Comune ha già analizzato 300 domande e ad oggi sono stati consegnati quasi 200 tra buoni spesa e pacchi alimentari, soddisfacendo circa il 60% delle richieste. La prossima settimana si concluderà l’analisi di tutte le domande e continuerà la consegna sia dei buoni che dei pacchi.

Sono più di 500 le richieste che sono pervenute agli uffici comunali dell’Unione del Chianti fiorentino per l’assegnazione dei buoni spesa, la forma di supporto economico finalizzato all'acquisto di generi di prima necessità, prevista dalle norme contenute nel DPCM del 28 marzo 2020. Sono state valutate dal personale dei Servizi sociali, concentrato da giorni sull’attività di accertamento, decine di domande, fase alla quale è seguita la consegna diretta alle famiglie dei primi buoni spesa. Nei Comuni di Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa un centinaio di nuclei familiari ha ricevuto fino a questo momento il contributo economico. Il lavoro sta proseguendo e continuerà nell’erogazione delle risorse statali ai cittadini che dimostreranno di avere i requisiti necessari.

“Il nostro compito in questo difficile momento è restare vicini ai soggetti più a rischio, a tutti coloro che stanno soffrendo maggiormente in termini economici e sociali - dichiarano gli assessori alle Politiche sociali Giacomo Trentanovi, Elisabetta Masti e Ilary Scarpelli - il buono spesa è un intervento fondamentale che ci permette di concretizzare nel minor tempo possibile gli aiuti economici. Grazie all’équipe dei Servizi sociali dell’Unione comunale che sta lavorando in rete ci siamo attivati tempestivamente per tradurre le norme, pur nella complessità del contesto che stiamo vivendo, in azioni immediate e mirate”.

Il Comune di Castelnuovo Berardenga ha pubblicato un nuovo bando per erogare ulteriori buoni spesa previsti dal Governo a sostegno di famiglie in difficoltà nell’emergenza sanitaria del Covid-19 (Coronavirus). L’iniziativa conta su circa 28 mila euro, risorse comprese nei 48 mila euro erogati dal Governo al Comune castelnovino. Le domande sono aperte fino alle ore 12.30 di lunedì 20 aprile, utilizzando il modulo già disponibile sul sito internet del Comune, nella sezione dedicata all’emergenza Coronavirus.

L’associazione Re.So. acquista 10.000 euro di generi alimentari da distribuire alle associazioni del territorio empolese. In questo momento di grande difficoltà per tutta la collettività a causa della Pandemia mondiale, è importante l’impegno di tutti al rispetto delle regole mentre ci prepariamo ad un lento ritorno a forme di vita meno rigide. Re.So. nei giorni scorsi ha dovuto limitare l’accesso ai volontari ed il numero degli stessi nei locali della sede per consentire di svolgere le attività in piena sicurezza e distanziamento sociale. Per superare le difficoltà attuali e future lo strumento migliore è il riconoscere i problemi esistenti e lavorare insieme per risolverli. In coerenza con le nostre finalità, nei prossimi giorni Re.So distribuirà alle associazioni di volontariato del territorio Empolese Valdelsa una ingente quantità di prodotti alimentari e non alimentari (detersivi di vario genere) acquistata dalla grande distribuzione e da consegnare alle famiglie ed alle persone assistite. Si tratta di oltre 10.000 confezioni di prodotti, di cui 1000 confezioni di tonno in scatola, 1000 di fagioli, 1000 di ceci e circa 3000 confezioni di pomodoro e 3000 litri di latte a lunga conservazione, e circa 800 confezioni di detersivi. Re.So.

ha comprato tutti questi prodotti utilizzando risorse dal proprio bilancio ed in particolare parte del ricavato del Mercatino della Solidarietà dell’anno 2019, mercatino in cui si sono vendute varie tipologie di prodotti donati a Re.So. e confezionati con l’aiuto di tanti volontari, che ancora una volta ringraziamo per il sostegno dato e per la riconferma dell’importanza della collaborazione reciproca. I volontari di Re.So. continuano a svolgere la loro attività anche in questi giorni collaborando anche alle iniziative delle Amministrazioni Comunali, come nel caso della preparazione dei pacchi alimentari da consegnare alle famiglie tramite le Associazioni di Volontariato. L’Associazione Re.So.

da oltre venti anni è un esempio di cosa sia un sistema a rete, che metta insieme risorse ed energie diverse per poter garantire un sostegno a persone in difficoltà. È un modello del sistema di economia civile, che sta nascendo anche nel nostro territorio: recuperiamo alimenti e altri prodotti, che altrimenti rimarrebbero invenduti, per metterli a disposizione delle associazioni di volontariato, che sono parte integrante della rete, e che assistono le persone in difficoltà economica. Purtroppo non sempre e non da tutti viene compreso quanto sia indispensabile per il territorio e per le famiglie destinatarie del nostro lavoro "questo mettere insieme le forze". Troppo spesso prevale un’attenzione alle singole necessità o ai singoli ruoli, danneggiando il fondamentale lavoro comune.

La collaborazione dei cittadini, e la loro disponibilità a partecipare a iniziative di sostegno, è ancora oggi un segnale di grande valore sociale e Re.So. continua a lavorare per consentire che questa solidarietà si trasformi in atti concreti.

Si chiama SOS Spesa il servizio di consegna a domicilio in Toscana per le persone con più di 65 anni non autosufficienti nel fare la spesa. Partita il 25 marzo, l'iniziativa è organizzata dalle associazioni di volontariato Esculapio, Croce Rossa, Anpas e Misericordia, in collaborazione con Unicoop Firenze e Coop Centro Italia ed è attiva nei Comuni delle province di Arezzo, Firenze, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.

Il progetto SOS Spesa si accompagna al servizio di consegna della spesa reso possibile dal protocollo d'intesa che Coop ha firmato con ANCI e Protezione Civile e attuato dai Comuni e dalle associazioni di volontariato locale. In tutto sono circa 2.000 le spese preparate da Unicoop Firenze e consegnate dai volontari ogni settimana ad altrettanti anziani e persone che non possono uscire per andare a fare la spesa. Per accedere al servizio SOS Spesa, dedicato esclusivamente alle persone più vulnerabili basta contattare il numero verde 800814830 dalle 9 alle 15 dal lunedì al venerdì oppure compilare la lista della spesa disponibile online, che prevede l'indicazione di prodotti generici che saranno acquistati all’interno di un insieme di prodotti che costituiscono la dispensa di base.

Segue la chiamata di un operatore per confermare l'ordine e comunicare la data di consegna della spesa, che sarà effettuata a partire dal giorno successivo dai volontari delle associazioni coinvolte nell'iniziativa, seguendo tutte le misure di sicurezza e di tutela della salute. La spesa viene pagata in contanti o con carta di credito, bancomat e prepagata tramite Pos ai volontari delle associazioni. La consegna è gratuita trattandosi di un servizio con finalità sociali.

“La spesa oggi è un servizio essenziale che la Cooperativa garantisce a chi viene nei nostri punti vendita e a chi non può spostarsi da casa, perché anziano o con patologie. Il servizio di consegna a domicilio per le persone non autosufficienti per la spesa ha per noi una forte valenza sociale e lo facciamo in collaborazione con il mondo del volontariato toscano, con l'obiettivo di tutelare le fasce più deboli della popolazione, che sono anche quelle messe più a dura prova in questo momento di emergenza sanitaria. Siamo soddisfatti di vedere che in questo modo siamo utili e restiamo vicini a molti” fanno sapere da Unicoop Firenze.

"Restare in casa è lo strumento più efficace per battere questo terribile virus, ma non dimenticarsi di chi è più fragile non è meno importante. Da secoli le Misericordie sono accanto a chi ha bisogno, nelle comunità toscane di cui sono espressione. ‘SOS Spesa’ è un perfetto esempio di questo modo di agire. E come sempre abbiamo risposto: "eccoci” afferma Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale Misericordie della Toscana.

“A questo servizio diamo particolare importanza - dice Lorenzo Andreoni, presidente del Comitato di Firenze della Croce Rossa Italiana - poiché ci fa sentire concretamente vicini alle persone. L’esperienza di arrivare direttamente dai cittadini, portando beni di prima necessità in un momento così difficile, ci restituisce tutto il valore di essere volontari. Inoltre, il SOS Spesa, così come gli altri servizi a supporto alla popolazione in cui ci stiamo impegnando - quali la consegna farmaci a domicilio e CRI per TE per esempio - sono stati possibili anche grazie all’aiuto dei moltissimi Volontari Temporanei: si tratta di persone “comuni” che si sono rese disponibili a darci una mano, hanno sostenuto una formazione specifica ed oggi si sono rivelate risorse preziosissime per fronteggiare l’emergenza. Ad essi va un ringraziamento speciale” .

“Sostenere i concittadini in difficoltà è la missione del volontariato e uno dei valori fondanti delle Pubbliche assistenze toscane – dice Dimitri Bettini, presidente Pubbliche assistenze toscane - Le nostre associazioni sono attive tutti i giorni nel soccorso sanitario, nella protezione civile, nei servizi sociali, nella donazione del sangue. La consegna della spesa rientra nel welfare che Anpas Toscana si impegna quotidianamente a garantire, a maggior ragione in un’emergenza come quella attuale. E siamo soddisfatti che questo sforzo sia stato compreso anche da tanti cittadini che contattano le Pubbliche assistenze per svolgere volontariato temporaneo proprio in questa attività.”

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