Per la Bekaert di Figline reindustrializzazione e ricollocamenti

Via ai colloqui individuali con i lavoratori sulle misure del Piano regionale per il recupero occupazionale. Impegno comune per garantire continuità. FIM-CISL: "Serve fare di più sulla ricollocazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2019 14:55
Per la Bekaert di Figline reindustrializzazione e ricollocamenti

FIRENZE– Sono partiti questa settimana i colloqui individuali con i quali tutti i lavoratori della ex Beckaert – sono attualmente 245 quelli in cassa integrazione – verranno informati sulle misure previste dal Piano di politiche attive del lavoro messo a punto dalla Regione Toscana nel quadro dell'Accordo del novembre 2018 per la reindustrializzazione e il recupero occupazionale dell'azienda valdarnese. Lo ha comunicato il consigliere per il lavoro del presidente della Regione Toscana nel corso della riunione del tavolo di monitoraggio sull'Accordo stesso che si è tenuta stamani a Roma, ed al quale hanno partecipato, oltre al Mise, i rappresentanti delle istituzioni locali, dei sindacati e dell'azienda, presente anche con il proprio advisor.

Continua dunque il lavoro per dare attuazione al Piano Sociale per i dipendenti Bekaert di Figline Valdarno. Le parti coinvolte (Azienda e Associazioni datoriali, Istituzioni, Sindacati e Dipendenti) stanno svolgendo, col massimo impegno e nel rispetto delle reciproche competenze, le molteplici attività finalizzate a dare continuità occupazionale ai lavoratori tramite la reindustrializzazione e i ricollocamenti.

Le attività di ricerca e selezione di possibili soggetti reindustrializzatori svolte sino ad oggi e tutt’ora i corso, che hanno come scopo principale il massimo riassorbimento occupazionale dei lavoratori Bekaert, hanno prodotto molteplici contatti, con concrete possibilità di reindustrializzazione. Un’azienda ha già presentato il piano industriale. Le ipotesi più rilevanti su cui si sta lavorando, in base al piano industriale e agli altri progetti presentati, potrebbero dare continuità occupazionale complessivamente fino a circa un terzo dei 245 lavoratori oggi in azienda. Oltre ai contatti sopra citati se ne aggiungono di ulteriori grazie alla collaborazione continua, facilitata anche dal Mise, con l’unità di coordinamento Attrazione Investimenti Esteri di ICE-Italian Trade Agency.

Si tratta di gruppi internazionali della siderurgia e della lavorazione del metallo. Le attività in corso di ricerca e supporto per i lavoratori interessati sono, oltre alla reindustrializzazione, il ricollocamento attivo, l’outplacement e la riqualificazione. Sul fronte del ricollocamento attivo dei lavoratori (a condizioni incentivate aggiuntive a favore dei datori di lavoro, oltre a quelle di legge) si è provveduto e si sta provvedendo a ricercare offerte di lavoro (ne sono state intercettate 136 compatibili con i profili dei lavoratori, di cui 64 ancora disponibili), ad effettuare il matching tra domanda e offerta e a facilitare e gestire gli incontri conoscitivi tra azienda e lavoratori.

Ad oggi sono stati distaccati o ricollocati presso altre aziende 37 lavoratori mentre per altri 6 è in corso l’iter di attivazione del distacco o si è in attesa dell’esito del colloquio o dell’assunzione. Sono una ventina invece i lavoratori che saranno inseriti in percorsi di riqualificazione professionale ad hoc finalizzati al reinserimento occupazionale.

Come ha informato il consigliere del presidente regionale, i colloqui si concluderanno entro la prima quindicina di maggio ed al termine con ogni lavoratore verrà firmato un patto che prevede l'attivazione di percorsi individuali e personalizzati di formazione e aggiornamento.In precedenza, il 20 marzo, si era tenuto un incontro generale con tutti i lavoratori per illustrare le misure del Piano predisposto insieme all'Unità di crisi della Regione e ad Arti, l'Agenzia regionale per l'impiego, proprio per supportare il processo di reindustializzazione del sito produttivo e di ricollocazione nel mercato del lavoro di tutti i dipendenti: sono infatti previste sia misure rivolte ai lavoratori (corsi di formazione, anche a distanza, verifica e aggiornamento di competenze), che alle imprese (incentivi per le assunzioni, sostegno agli investimenti). Su tutto il processo, è stato sottolineato dal consigliere del presidente, è impegnato il presidio permanente della Regione attivato presso il Comune di Figline e Incisa Valdarno e che fa direttamente capo alla Presidenza regionale, a conferma di quanto l'obiettivo della piena ripresa produttiva e occupazionale sia centrale per il governo regionale. Sono 245, come detto, i lavoratori in cassa integrazione, 37 quelli al lavoro, 67 quelli usciti definitivamente da Beckaert. Una nuova riunione del tavolo di monitoraggio è prevista per il prossimo mese di giugno.

"Abbiamo ribadito in sede istituzionale che non bisogna perdere tempo, abbiamo il 2019 con la copertura della Cassa Integrazione e dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti: reindustrializzare l’area ex-Bekaert e dare una positiva soluzione occupazionale a tutti i lavoratori -dichiara Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale Fim Cisl- Per quanto riguarda gli interessamenti di reindustrializzazione sono 42 quelli ancora attivi, ma due sono quelli che hanno presentato un piano industriale e un interessamento più concreto.

In entrambe le situazioni la forza massima occupabile è di 80/90 lavoratori. Questo è certamente un elemento critico, visto che gli attuali lavoratori in CIGS sono 245.Riteniamo invece positivo il coinvolgimento di ICE-ITA (Italian Trade Agency), che consentirà di allargare il campo di azione per individuare nuovi soggetti industriali, attraverso l’unità di coordinamento Attrazione Investimenti Esteri di ICE-ITA, coinvolgendo alcuni gruppi industriali esteri della siderurgia e della lavorazione del metallo.Anche il processo di ricollocazione lavorativa esterna ha effettuato solo 22 ricollocati, 15 distacchi e 6 in attivazione.Abbiamo ribadito come FIM-CISL che si deve fare di più e in fretta anche perché la Cigs scade a fine anno.

E’ necessario individuare soggetti industriali che consentano di concretizzare il progetto di reindustrializzazione e soprattutto con un alto impatto occupazionale.Anche la ricollocazione esterna deve essere più efficace e coinvolgere maggiormente i lavoratori. Sono troppo pochi i colloqui effettuati (n.31) rispetto al numero di Curriculum Vitae inoltrati alle aziende (163). L’accordo prevede 10.000 euro per le aziende che assumono i lavoratori Bekaert, oltre a tutti i vantaggi e agevolazioni di legge.

Si deve agire con maggior determinazione.Riteniamo indispensabile prevedere incontri ravvicinati per verificare gli interessamenti industriali in sede ministeriale, ma nello stesso tempo è necessario attivarsi a livello locale per mettere in campo tutte le iniziative per dare nuove e maggiori opportunità lavorative ai lavoratori di Bekaert".

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