Bekaert di Figline e Incisa Valdarno: sciopero e presidio sotto la Prefettura di Firenze

 Sciopero proclamato da Fim Fiom Uilm,

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2018 14:47
Bekaert di Figline e Incisa Valdarno: sciopero e presidio sotto la Prefettura di Firenze

Nell’attesa di leggere in Gazzetta Ufficiale il decreto che reintroduce la cassa integrazione in deroga per cessazione di attività i lavoratori dello stabilimento Bekaert di Figline e Incisa Valdarno saranno in sciopero per 4 ore, domani, venerdì 28 settembre.Nell’ambito dello sciopero, proclamato da Fim Fiom Uilm, verrà attuato un presidio, dalle 11 alle 13, sotto la prefettura di Firenze (Via Cavour, 1)."Non hanno tempo da perdere lavoratori e sindacati, tra pochi giorni scadono i termini della procedura, c’è da lavorare alla reindustrializzazione, per questo, augurandoci che l’ufficialità del decreto sia questione di ore, chiediamo al governo di accelerare i tempi per la firma della cassa integrazione".Marco Semplici consigliere delegato al Lavoro della Metrocittà Firenze: "Passare dagli annunci ai fatti: Di Maio mantenga le promesse".

"Ripensare questo modello di presunto sviluppo, alimentato per fare soldi in modo selvaggio piuttosto che per generare ricchezza e lavoro". "La vicenda Bekaert evidenzia il volto vero di un modo selvaggio di fare soldi piuttosto che generare ricchezza e lavoro. Un'attività che funziona deve restare sul territorio, non delocalizzata. E' tutto un modello di presunto sviluppo che va ripensato", dichiara Marco Semplici, consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato al Lavoro: "Intanto, però, i dipendenti dello stabilimento aspettano, con preoccupazione, che il Vice Premier e Ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio mantenga le promesse che ha fatto quando li ha visitati, a partire da quella di reintrodurre la Cassa integrazione entro il 3 ottobre, data di licenziamento dei lavoratori.

Passiamo, per favore, dagli annunci ai fatti".

"Passano i giorni e non vedendo novità sulla cassa integrazione sono preoccupato di brutti e pericolosi giochini sulla pelle dei lavoratori vista la scadenza del 3 ottobre quando l’azienda chiuderà" così il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi riapre l'attenzione sulla Bekaert, la fabbrica di Figline che la multinazionale belga neoproprietaria ha deciso di chiudere violando le intese sindacali raggiunte ai tempi del precedente proprietario Pirelli.Toccafondi fa riferimento alla risposta ricevuta dal ministero del lavoro a una propria interrogazione all'ultima seduta della commissione lavoro della Camera.

"Una risposta vaga - spiega Toccafondi - e anche pericolosa perché non tocca il punto a oggi fondamentale: quello degli ammortizzatori sociali". Per Toccafondi infatti il ministero non fornisce alcuna certezza sulla cassa integrazione, cioè "il primo passo per avere almeno dodici mesi di tempo “sicuri” per ilavoratori, un tempo in cui cercare un acquirente o altre soluzioni per tutelare tutti quei posti di lavoro"."Eppure lunedì scorso - sottolinea Toccafondi - il Consiglio dei Ministri aveva varato la cassa integrazione straordinaria per cessazione aziendale.

Peccato però che, nonostante il CdM abbia varato questa novità lunedì, sia mercoledì in commissione sia l'altro giorno al Mise nell'incontro con i lavoratori su questa novità, i rappresentanti del Governo a questa opportunità neppure hanno fatto cenno"."Il problema è che il tempo intanto corre e il 3 ottobre la fabbrica chiude. Nell'attesa abbiamo un Governo che cade dalle nuvole! La risposta alla mia interrogazione è molto preoccupante proprio per questo.

Perché o il sottosegretario che ha risposto non sapeva della fondamentale novità o ancora peggio non ha voluto dirla in Parlamento!" conclude Toccafondi.

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