Bati50: ieri i 50 anni del mito viola

Ieri pomeriggio Piazza della Signoria era un mare tinto di viola. Tutti aspettavano il “Numero Nueve”, tutti aspettavano Batistuta

01 aprile 2019 13:37
Bati50: ieri i 50 anni del mito viola
Foto di Alessandro Zani

Pomeriggio pieno di emozioni e ricordi stupendi. Persino Batistuta si è commosso. Gli mancava la città che ha dato tanto all’ex attaccante argentino, sia sotto il profilo sportivo che soprattutto sotto quello umano.

Cori infiniti e senza sosta per uno, se non il più forte centravanti della storia del calcio. Nove anni indimenticabili, indelebili a Firenze. Nove come il numero sulla sua vecchia maglia gigliata.

Capitano dentro e fuori dal campo. Un leone col cuore morbido.

“Sono quasi 20 anni che non gioco e l’amore nei miei confronti non è mai cambiato. Questo mi impressiona e lo sento molto. Essere festeggiato così davanti ai miei genitori per me è una gioia doppia. Racconto sempre quanto bene mi vogliano qua, ma non riesco a trasmetterlo. Oggi lo hanno potuto toccare con mano”

Simeone? “Giovanni è un ragazzo serio e professionale. Lavora duramente. Spero che segni di più. Tra me e suo padre c’è un legame speciale. Abbiamo vissuto momenti belli e brutti insieme”

Sulla Fiorentina? “Ho parlato con Stefano qualche mese fa. Non aveva troppe pretese dalla squadra, se non quella di migliorarsi. Adesso navigano a metà classifica, ma sono sempre in corsa per raggiungere la finale di Coppa Italia. Spero che vincano a Bergamo”

Queste le brevi parole spese da Batistuta dopo la festa in Piazza Signoria.

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