Piano Periferie: Palazzo Vecchio prepara una azione legale contro il decreto

L’assessore al Bilancio: “Bloccati lavori già avviati”. Il Movimento 5 Stelle di Firenze si congratula con il Governo

Redazione Nove da Firenze
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17 settembre 2018 22:12
Piano Periferie: Palazzo Vecchio prepara una azione legale contro il decreto

Un’azione legale contro il decreto Milleproroghe perché “viola il principio di leale e reciproca collaborazione fra soggetti costitutivi della Repubblica e dei principi sanciti dalla Costituzione”. L’assessore al bilancio Lorenzo Perra ha oggi ricostruito in Consiglio Comunale le vicende sullo stato dell’arte del Bando Periferie, illustrando anche le azioni che l’Amministrazione intende intraprendere.

La comunicazione di Perra è partita dalla ricostruzione dei fatti, ovvero dalla legge di bilancio per l’anno 2016 (legge n. 208/2015) che istituiva il programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città Metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia. Venivano stanziati 500milioni “per il finanziamento di infrastrutture scelte dai Comuni – ha spiegato Perra – a cui è seguito il 25 maggio 2016 il bando e nel gennaio 2017 la graduatoria che ha visto Firenze fra le prime delle escluse”.

Nella legge di bilancio successiva, quella del 2017, il Governo ha stanziato altri 800 milioni e nel corso del 2017 altri 96 Comuni, fra cui Firenze, hanno visto i loro progetti finanziati. “Il 18 dicembre 2017 – ha detto sempre in aula l’assessore Perra – sono state firmate quindi le convenzioni che sono diventate efficaci con la registrazione alla Corte dei Conti nel marzo 2018. Il Comune di Firenze con il piano chiamato “La città diffusa” ha presentato un progetto da 17 milioni e 887 mila euro cofinanziato con 43 milioni di risorse proprie del Comune.

Un totale di 14 progetti di cui 15,58 milioni in fase di progettazione esecutiva, 2,3 milioni in fase di progettazione definitiva; 6,8 milioni aggiudicati definitivamente e 8,1 milioni aggiudicati e in fase di controllo, ovvero un totale di 14,8 milioni già identificati nel soggetto che li eseguirà e 2,3 milioni con le procedure in corso”. 17,6 milioni impegnati nel 2018 su 17,8 milioni già finanziati. Di cui 7,1 milioni destinati all’edilizia residenziale pubblica, 6,1 milioni destinati a strade e marciapiedi, 700mila euro per le aree giochi, 1,8 milioni per il verde pubblico dei quartieri 2, 3, 4 e 5 , un milione per l’illuminazione e 700mila euro per la videosorveglianza delle zone non centrali.

“Adesso il governo nel decreto mille proroghe – ha proseguito Perra – propone di differire al 2020 l’efficacia delle 96 convenzioni che riguardano 87 Comuni e 9 città metropolitane: un miliardo e 100 milioni differiti di due anni e mezzo per un totale di 1625 interventi che riguardano 19,8 milioni di cittadini, un terzo degli italiani, per 2,7 miliardi di lavori complessivi”. L’assessore ha poi spiegato davanti al Consiglio Comunale che questo differimento è stato motivato dal Governo “per una pronuncia della Corte Costituzionale, la n.74/2017 pubblicata il 18 aprile 2018”.

“In realtà – ha spiegato Perra – la Corte individua una illegittimità parziale e ne indica la sanabilità in una previsione dell’intesa con gli enti territoriali richiesta subito dalla Conferenza Stato Regione ma non accettata dal Governo. L’11 settembre scorso l’Anci ha incontrato il presidente del Consiglio che ha detto di non poter abrogare il differimento dei fondi al 2020 perché è nel Milleproroghe e che la modifica va nel decreto sicurezza”. “Perché?” chiede ancora Perra, che ha continuato: “gli interventi finanziati sono sacrosanti ma il Governo butta tutto nel cestino: non stanno a cuore le periferie, le aree degradate e disagiate? E’ legittimo, sebbene l’articolo 12 della convenzione sottoscritta non preveda la sospensione o la revoca dei finanziamenti per una ‘posizione politica’.

Quello che non è legittimo è che si mini la fiducia fra le istituzioni su cui si regge un ordinamento democratico. Faremo tutto quello che c’è da fare, compresa l’azione legale perché questa posizione viola i principi di leale e reciproca collaborazione fra soggetti costitutivi la Repubblica e dei principi di equiordinazione sanciti dall’articolo 114 della Costituzione, nonché lesivo degli articoli 5 e 119 della Costituzione. Si agirà nell’immediato al Tar – ha concluso Perra – chiedendo l’esecuzione della convenzione.

Il ricorso davanti alla Corte Costituzionale sarà richiesto oltre che in via incidentale, anche in via principale attraverso il Cal (Consiglio delle autonomie locali) chiedendo al presidente di Regione di sollevare la questione di illegittimità costituzionale”.“Appare curiosa la comunicazione effettuata oggi in consiglio comunale dall’Assessore Perra. Una ricostruzione dei fatti un po' faziosa, che non tiene conto degli errori commessi da questa Amministrazione, targata PD” afferma Arianna Xekalos, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

“Capiamo che sia più facile guardare la gobba degli altri piuttosto che la propria, come avrebbe dovuto fare in questo caso il Partito Democratico. Questa Amministrazione ha infatti scelto di accendere mutui per non aspettare i finanziamenti del Governo, come invece hanno fatto altri Comuni. Adesso non può lamentarsi delle proprie scelte sbagliate. Non è colpa di questo Governo ma la responsabilità, anzi dovremmo dire forse irresponsabilità, è del PD” continua Xekalos. “Un partito che prima vota a favore del famoso emendamento poi, mentre a Firenze annuncia azioni legali, a livello nazionale fa in modo che il Governo non possa accogliere i suoi ordini del giorno, sul tema del bando periferie, come raccomandazione”.

“A completare questa visione, almeno apparentemente caotica, che il Partito Democratico ha su questo tema, ci hanno pensato oggi alcuni Consiglieri di maggioranza, i quali hanno avuto l’arroganza di chiederci di fare da ponte col Governo per ottenere comunque, come città di Firenze, questi finanziamenti. Vogliamo essere chiari, noi non facciamo favoritismi a nessuno, perché un buon Governo deve valutare quali sono le necessità di ogni Comune per capire chi ha priorità di intervento. Forse fino ad ora i precedenti Governi, prima Renzi e poi Gentiloni, hanno utilizzato criteri diversi ed ecco che si spiega perché il Comune di Firenze è rientrato tra i primi Comuni nella graduatoria”. 

Questa la dichiarazione dei consiglieri del gruppo PD nel dibattito sulla comunicazione dell'assessore Perra sul Piano Periferie "Restiamo basiti dalle dichiarazioni di oggi in aula della consigliera 5 Stelle Silvia Noferi. La consigliera si è detta felice che il governo Conte tagli fondi al Comune di Firenze per riqualificare le periferie, per curare il verde, per ristrutturare alloggi ERP. 'Non avrete altri soldi da sperperare' ha detto la consigliera, fiera e soddisfatta, facendo poi riferimento a un non meglio identificato 'degrado' in cui l'amministrazione comunale avrebbe ridotto la città. Anche i toni da propaganda dovrebbero conoscere dei limiti, ma a quanto pare la consigliera pentastellata non la pensa così: i fiorentini prendano nota per il futuro".

“Il Partito Democratico ormai fa solo tenerezza ma mi costringe, mio malgrado, a metterlo di fronte alle sue responsabilità. Dopo aver votato in Parlamento il decreto “Milleproroghe” – replica la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – si è improvvisamente “svegliato” e adesso ne fa una battaglia in Consiglio comunale. Non sono riusciti in cinque anni a pensare, non solo alle periferie, ma nemmeno al Centro storico, pur avendo al Governo centrale l'ex sindaco Renzi, che firmava e prometteva ogni ben di Dio. In cinque anni – prosegue Silvia Noferi – non sono riusciti nemmeno a bonificare le terre contaminate di via Schiff, adesso si accorgono delle periferie? Diciamolo chiaramente ai fiorentini, si aspettavano i soldi dal Governo per fare campagna elettorale; questa è la ragione. Da un'amministrazione che ha svenduto la città per un tozzo di pane, non accettiamo lezioni. I fiorentini – conclude Silvia Noferi – sapranno decidere da soli, tra pochi mesi, chi fa il loro interesse”

“Il Comune di Firenze non ha perso i fondi per le periferie perché il governo nazionale è brutto e cattivo, ma semplicemente perché i progetti presentati, a differenza ad esempio di quelli presentati dal Comune di Grosseto, non si sono classificati ai primi 25 posti del bando di gara. Se l’amministrazione Nardella non è in grado di fare progetti decenti, se la prenda con i propri tecnici e con chi, questi progetti, li ha redatti” fanno sapere Francesco Torselli e Jacopo Cellai, rispettivamente capigruppo di Fratelli d’Italia e Forza Italia.

“Con il Decreto Milleproroghe - hanno spiegato Torselli e Cellai - il governo nazionale ha tentato di cancellare i finanziamenti agli Enti Locali destinati ai progetti di riqualificazione delle periferie. Oggi, grazie soprattutto all’azione di molti sindaci italiani e toscani, tra i quali ci preme ricordare i sindaci di Pistoia e Siena, questi progetti sono salvi. Una posizione mediata tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed ANCI nazionale. Una posizione che trova d’accordo praticamente tutti i sindaci d’Italia, ad eccezione di quello di Firenze ed il motivo è presto detto: evidentemente colto dalla ‘sindrome da campagna elettorale’ il Comune di Firenze aveva previsto progetti quattro volte più costosi rispetto ai finanziamenti previsti ed oggi rischia seriamente di doversi rimangiare tutte le promesse fatte”.“Su questa battaglia - concludono Torselli e Cellai - noi stiamo con ANCI e con i sindaci italiani.

Non stiamo certo con il Comune di Firenze che, prima presenta progetti insufficienti, poi approva interventi di quattro volte più costosi rispetto ai finanziamenti previsti e poi tenta di mascherare i propri errori fingendosi Don Chisciotte contro i mulini a vento”.

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