Banca Popolare di Vicenza: proposta di conciliazione dell'istituto per rimborsare gli azionisti

Il sindaco Biffoni: "Continuiamo a chiedere ogni sforzo possibile soprattutto verso le fasce più deboli dei risparmiatori". Codacons scettica sui rimborsi delle banche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 gennaio 2017 22:42
Banca Popolare di Vicenza: proposta di conciliazione dell'istituto per rimborsare gli azionisti

“Da mesi chiedevamo un segnale concreto verso i risparmiatori che hanno perso i loro soldi e oggi i vertici di Banca Popolare di Vicenza, proponendo un ristoro di 9 euro per azione acquistata, va in questa direzione. Anche se, soprattutto per i piccoli soci, sarebbe stato giusto un ristoro totale, lo vogliamo leggere come un primo segnale concreto di inversione di tendenza rispetto alla gestione precedente. Lo prendiamo come tale e rivendichiamo con forza di averlo chiesto con insistenza, anche insieme agli altri sindaci con i quali continueremo a rappresentare le istanze del territorio e dei cittadini che hanno perso i loro risparmi.

La proposta avanzata da BPVi è un punto di partenza e continuiamo a chiedere che la banca faccia il massimo possibile mostrando particolare attenzione verso le fasce più deboli dei risparmiatori che hanno investito i loro soldi in buona fede”. Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, commenta così la decisione della BPVi di lanciare un'iniziativa di conciliazione transattiva, rivolta a 94 mila azionisti, che prevede un’offerta di 9 euro per azione. “Voglio ribadire anche un'altra richiesta, più volte espressa anche in passato – ha aggiunto Biffoni.

– Noi riteniamo fondamentale che ogni euro che sarà recuperato grazie all’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici della banca sia restituito ai soci, sempre tenendo in primo piano le fasce dei risparmiatori più deboli”.

Nessuna soddisfazione per il Codacons dopo il bilancio delle operazioni di indennizzo forfettario da parte del Fondo interbancario in favore dei risparmiatori delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, che ha portato a rimborsi per 35 milioni di euro. “I rimborsi parziali pari all’80% del valore delle obbligazioni azzerate rappresentano solo l’ennesima ingiustizia a danno dei risparmiatori – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Solo pochi fortunati riusciranno infatti ad avvalersi degli indennizzi, e una larga fetta di obbligazionisti sarà tagliata fuori, pur in presenza di danno identico per tutti. Si tratta poi di rimborsi “elemosina” perché a fronte di un danno per i titolari di obbligazioni subordinate delle 4 banche pari a 431 milioni di euro, sono stati finora liquidati appena 35 milioni di euro”.

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