Banca Etruria: assemblee di Federconsumatori a Livorno (12/01), Empoli (13/01) e Arezzo (15/01)

La vicenda si trascina da 50 giorni senza una soluzione accettabile. Donzelli (Fratelli d'Italia) ricostruisce l'intreccio fra le società sotto indagine e il cerchio d'affari intorno al premier: "La Castelnuovese è socia della Corso Italia che ha comprato l'immobile messo in vendita da Matteo Renzi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 gennaio 2016 17:02
Banca Etruria: assemblee di Federconsumatori a Livorno (12/01), Empoli (13/01) e Arezzo (15/01)

Firenze 09.01.2015.- La vicenda dei risparmiatori di Banca Etruria si sta trascinando da 50 giorni senza una soluzione accettabile . La Federconsumatori Toscana ha promosso, all’indomani della approvazione del decreto costituente le Nuove Banche , una serie di iniziative tese a tutelare i cittadini che da quel decreto avevano visto azzerare in parte o per intero i loro investimenti. Federconsumatori Toscana avvierà una serie di incontri con i cittadini coinvolti a partire dal giorno 12 gennaio a Livorno presso la sede della Cgil alle ore 16 , poi il giorno 13 gennaio a Empoli presso il Circolo Arci di Avane ( via di Avane 72) ed il giorno 15 ad Arezzo alle 17 nei locali della Camera di Commercio.

Dopo le pesanti accuse nei confronti degli ex vertici di Banca Etruria contenute nel provvedimento sanzionatorio emesso il dicembre 2015, deve intervenire la Corte dei Conti. Lo afferma il Codacons, commentando il provvedimento della Banca d’Italia sul deterioramento della situazione patrimoniale dell’istituto di credito. Le accuse mosse da Bankitalia sono pesantissime – spiega l’associazione – si va dal non essersi ridotti gli emolumenti all’aver continuato a pagare in eccesso i manager; non si sarebbe poi tenuto conto del "documento sulle politiche di 'remunerazione e incentivazione' approvato dall'assemblea dei soci del maggio 2014 che non consentiva la corresponsione di alcuna forma di incentivazione al personale più rilevante, fino ad arrivare al premio sociale di 2,1 mln di euro distribuito ai dipendenti nel 2013. “Tutti questi rilievi finiranno ora davanti la Corte dei Conti – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Già lo scorso dicembre il Codacons si era rivolto alla magistratura contabile chiedendo di aprire una indagine sul caso di Banca Etruria.

Ora, alla luce del documento di Bankitalia, presenteremo una nuova denuncia alla Corte dei Conti, affinché verifichi se la gestione dell’istituto di credito abbia configurato un uso distorto ed errato dei soldi di clienti e risparmiatori, e perché vengano individuati i responsabili di sprechi ed elargizioni folli a manager e dipendenti mentre la banca colava a picco” – conclude Rienzi.

"Il legame tra le società sotto indagine che avrebbero ricevuto finanziamenti da Banca Etruria e il cerchio d'affari intorno al Presidente del Consiglio passa per la compravendita del teatro di Firenze, inserito nel piano delle alienazioni del Comune proprio da Matteo Renzi nel 2010, quando ricopriva il ruolo di sindaco del capoluogo toscano. Valutato 44 milioni di euro è stato comprato al prezzo stracciato di 25 milioni di euro, anche grazie ai soldi dei risparmiatori truffati". E' quanto afferma il coordinatore dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia e capogruppo in Regione Toscana Giovanni Donzelli, alla luce delle perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza di Arezzo."Al centro delle indagini sui prestiti 'allegri' c'è infatti anche La Castelnuovese, società di cui l'ex presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi è stato a lungo amministratore unico, che è socia della Corso Italia Firenze che ha acquistato il teatro comunale di Firenze", spiega Donzelli.

"L'amministratore della Corso Italia è Lorenzo Rosi - sottolinea l'esponente di Fratelli d'Italia - e fra i titolari di quote ci sono entrambi i soci di Tiziano Renzi nella Party srl: la Nikila con il 69% e la Societé generale Focardi con il 6%, oltre alla Syntagma, società di cui Lorenzo Rosi è tutt'oggi amministratore unico, e al cui interno figura la Nikila di Ilaria Niccolai". "I soci della Corso Italia si incontrano poi in moltissime società che si occupano della realizzazione degli outlet - prosegue Donzelli - tra queste anche la Egnazia Shopping Mall, società di cui oltre alla Nikila, la Syntagma di Rosi e la Castenuovese, è socio anche Andrea Bacci, amico storico del premier e primo finanziatore di Matteo Renzi.

Bacci fu nominato da Renzi alla guida della società della provincia di Firenze Florence Multimedia, pagata con i soldi dei contribuenti e realizzata appositamente per gestire la comunicazione e l'immagine di Matteo Renzi. Insieme a Bacci nella Florence Multimedia sedevano altri due fedelissimi del premier: Marco Carrai e Guelfo Guelfi. Il primo è noto per aver affittato la casa gratis a Matteo Renzi, il secondo è oggi membro del Cda della Rai". "Tiziano Renzi è così legato all'affare degli outlet che si è presentato di persona ai sindaci di Fasano e Sanremo per promuovere la creazione di outlet simili a quelli realizzati a Reggello e Pescara - conclude Donzelli - il gigantesco conflitto di interessi su Banca Etruria riguarda sempre di più non solo la Boschi ma direttamente il Presidente del Consiglio e il suo strettissimo giro familiare e amicale".

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