Balneazione e mare in Toscana: workshop stamani a Livorno

Di ieri le note di attuazione della giunta su mozioni d’urgenza del 2016. Il Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti: «Tranquilli gente, ci pensa la Regione. Sì: ma due anni dopo…»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2018 23:20
Balneazione e mare in Toscana: workshop stamani a Livorno

Stamani, 4 maggio 2018, si è svolto, con un'ampia partecipazione di pubblico, a Livorno presso la Fortezza medicea il workshop su "Il Sistema Toscano per il controllo e la salvaguardia delle acque di balneazione e dell'ambiente marino" promosso da ARPAT, con la collaborazione della Regione Toscana, in occasione dell’avvio della nuova stagione balneare.

Come ha evidenziato in apertura dell'iniziativa il Direttore generale di ARPAT, Marcello Mossa Verre, "il mare è un sistema molto fragile, sul quale insistono varie pressioni antropiche, e che va quindi protetto a tutto tondo, perché costituisce una risorsa ambientale fondamentale. L'impegno dell'Agenzia va in questa direzione e l'iniziativa di oggi ne è una testimonianza."

La giornata è stata l'occasione per discutere sulle novità per la gestione della stagione balneare 2018, nonché sulle attività di comunicazione che i Comuni e l’Agenzia mettono in campo per la tempestiva informazione del pubblico.

workshop su mare e balneazioneLa responsabile del settore Mare dell'Agenzia, Gioia Benedettini, fra l'altro ha illustrato, per la prima volta, il nuovo metodo analitico sperimentale basato sulla tecnica di biologia molecolare, in grado di produrre i risultati in appena 4 ore, riguardo ad uno dei due parametri, gli enterococchi intestinali, utilizzati per valutare l'idoneità delle acque di balneazione. A partire da questa stagione balneare, questo ulteriore servizio fornito da ARPAT potrà essere di supporto ai Sindaci, nel momento decisionale, quando, nei casi di inquinamento presunto, si debba o meno adottare ordinanza di divieto di balneazione.

Come hanno illustrato Marisa Iozzelli (Regione Toscana) e Antonio Melley (ARPAT) "Alla fine della stagione 2017, i risultati dei controlli effettuati negli ultimi 4 anni (2014-17) sono stati elaborati per definire la classe di ciascuna area di balneazione: ancora una volta, la Toscana risulta caratterizzata da una qualità “eccellente” (oltre il 96% della costa), senza aree in classe “scarsa”. Questo miglioramento rispetto agli anni passati è stato determinato, soprattutto, da una generale stabilità meteorologica con scarsità di precipitazioni, che ha ridotto gli apporti di carichi potenzialmente inquinanti veicolati dai corsi d’acqua."

retino manta utilizzato per il monitoraggio delle microplasticheInoltre l’incontro ha rappresentato un importante momento per presentare le attività del Settore Mare di ARPAT sui temi del monitoraggio ambientale finalizzato alla classificazione delle acque marino-costiere, degli adempimenti previsti dalla Direttiva europea sulla Strategia Marina, con un focus specifico sul campionamento e analisi delle microplasticheche ARPAT effettua dal luglio 2015, del monitoraggio delle risorsa ittica e della biodiversità marina nonché del coordinamento delle attività della rete di recupero dei grandi vertebrati marini (squali, balene, delfini e tartarughe), in collaborazione e per conto dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità della Regione Toscana.

Il direttore tecnico di ARPAT, Guido Spinelli, che ha fatto una panoramica di tutte le attività che ARPAT svolge nei diversi campi, ha sottolineato come "queste attività richiedano un forte impegno da parte dell'Agenzia che incontra difficoltà ad adempiere a tali impegni con risorse di personale e strumentali decrescenti."

«Divieto di balneazione sì, divieto di balneazione no, uso del paracetico tra favorevoli e contrari… ma che si discute a fare, in Versilia? Tranquilli, gente! Ci pensa la Regione! Con due anni di ritardo, però…» A ironizzare ma con dosi massicce di amarezza è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ieri, con suo profondo sconcerto, ha ricevuto sulla posta elettronica come tutti i dipendenti del Consiglio regionale le note di attuazione della giunta toscana relative a due mozioni – la 378 In merito all’emergenza qualità acque balneari Apuo Versiliesi e la 442 In merito all’inquinamento delle acque di balneazione ed alle ricadute in termini turistici – risalenti niente po’ po’ di meno che al giugno e al luglio 2016.

Sì: due anni fa. «All’inizio ho pensato di aver sbagliato a leggere – racconta Marchetti che per non perdere le staffe si passa ripetutamente una mano tra i capelli – poi mi sono irritato. Poi mi è venuto il dubbio che si fossero verificati un errore di scrittura o un problema nell’iter di approvazione delle mozioni. Non era nessuno dei due casi, sono andato a vedere di persona. Le due mozioni sono effettivamente del giugno e luglio del 2016 e sono state approvate così: la 378 all’interno della Quarta Commissione nella seduta del 15 giugno 2016, secondo quanto mi dice il Burt n.

29 parte II del 20 luglio di quell’anno; la 442 è invece stata approvata in aula nella seduta del 27 luglio 2016, e lo evinco dal resoconto d’aula che riporta l’esito delle varie sedute». E allora, dov’è la magagna? «Possibile – si domanda – che non vi sia un tempo limite entro cui la giunta si deve esprimere a seguito dell’approvazione, da parte del Consiglio regionale, di un atto di indirizzo soprattutto su questioni contingenti e immediate? Intendo approfondire la questione sotto il profilo procedurale, sono in attesa su questo di verifiche da parte dei miei uffici.

Se anche però non ci fosse un tempo limite di regolamento – conclude Marchetti – a casa mia questo si chiama prendere di tacco i territori e i loro problemi. Lo stato di salute delle acque di balneazione, in Versilia come in tutta la costa toscana, non è certo un fatto secondario per l’ambiente e per le economie di zona. Tempi di reazione così dilatati da parte della Regione, che si concentra oggi su emergenze del 2016, oltre a sfidare il senso del ridicolo di certo non sono giustificabili né compatibili con le esigenze di governo dei territori».

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