Balneari: la sentenza della Corte Costituzionale dà ragione alla Regione Toscana

Ma boccia alcuni provvedimenti presi in materia di concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2017 22:40
Balneari: la sentenza della Corte Costituzionale dà ragione alla Regione Toscana

La Corte Costituzionale si è espressa in questi giorni (sentenza n.157 del 7 luglio u.s.) sulla legge regionale toscana n. 31/2016 recante disposizioni in materia di concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo. La sentenza della Consulta dichiara illegittimo un articolo della legge per l’invadenza di campo, da parte della Regione, su una materia di competenza dello Stato, cioè il tema della “concorrenza”. La sentenza, invece, riconosce alla Toscana un’innovativa azione di tutela degli operatori del settore, impedendo la sub-concessione che rimane un punto fondamentale e qualificante della legge che combatte la rendita e valorizza il lavoro.

E’ evidente che, sul merito delle scelte normative, vi è uniformità di vedute e di intenti sul punto tra lo Stato e la Regione Toscana, dal momento che il richiamato Disegno di Legge del Governo inserisce nei principi di delega (art.1, c.1, lett. a) anche quelli “di riconoscimento e di tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale”. La previsione di un indennizzo in favore del concessionario uscente consente un adeguato ammortamento degli investimenti effettuati sull’area demaniale; ed è in linea con quanto evidenziato dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza del 14 luglio 2016.

“Apprendiamo con favore che l’Assessore della Regione Toscana Ciuoffo abbia deciso di inviare una lettera ai deputati toscani membri delle commissioni attività produttive e finanze della camera, che hanno in discussione il DDL del Governo sul demanio marittimo per sollecitarli ad una rapida approvazione di una legge nazionale che in vista della scadenza della proroga alla Direttiva Bolkestein offra una soluzione adeguata al problema. - dichiara Confesercenti Toscana – Sosteniamo il percorso intrapreso dalla Regione Toscana a sostegno della categoria. Gli imprenditori del settore balneare stanno vivendo, ormai, da troppi anni in una condizione di incertezza diffusa. Ed è proprio questa mancanza di chiarezza che non permette di investire in maniera concreta nello sviluppo delle attività in chiave futura. I balneari hanno la necessità di avere risposte chiare e certe sul loro futuro, collaboreremo con la Regione perché ciò avvenga.”

Sul futuro degli stabilimenti balneari toscani continuano però ad addensarsi le nubi, dopo che una recente sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima una parte della disciplina toscana sulle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo.

Confcommercio Toscana si unisce quindi all'appello della Giunta regionale affinché il Governo colmi subito l'attuale vuoto normativo. "La Regione aveva giustamente previsto un indennizzo al prestatore uscente in caso di perdita della concessione, a titolo di risarcimento per gli investimenti effettuati", spiega il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, "una decisione che secondo la Corte Costituzionale non doveva essere presa, perché di competenza statale". "Ora sollecitiamo il Governo affinché trovi subito una risposta adeguata. Le oltre 900 imprese balneari che operano in Toscana hanno la necessità e il diritto di svolgere il proprio lavoro in un quadro normativo certo.

Senza certezze sono in gioco competitività e migliaia di posti di lavoro in un comparto strategico per il turismo toscano. Se la situazione resta questa, è ovvio che le imprese non avranno più stimolo a fare investimenti e la qualità dei servizi sulle nostre spiagge presto o tardi potrebbe risentirne". Confcommercio chiede dunque che "si completi in fretta l'iter del provvedimento sui balneari in discussione al Parlamento. Prolungare questo vuoto normativo porterà ricadute negative anche sulla prosecuzione delle procedure comparative già avviate in base alla Legge Regionale 31/2006".

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