La rassegna dei Teatri di Confine

In scena Sonate Bach

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2014 23:03
La rassegna dei Teatri di Confine

FIRENZE- Il teatro contemporaneo attraversa una fase di crisi creativa, ma non mancano le oasi felici, nate dalla scelta sapiente e oculata di proposte sobrie e innovative insieme. Questa la filosofia di Teatri di Confine, la rassegna di teatro contemporaneo giunta alla seconda edizione, che dal 27 marzo al 16 maggio coinvolgerà ben quattro spazi culturali della città di Pistoia: oltre al Teatro Manzoni e al Piccolo Teatro Bolognini, la manifestazione toccherà la Villa di Scornio e il Centro Il Funaro.

Dopo il successo dello scorso anno, l’Associazione Teatrale Pistoiese, rinnovando la collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, si è sentita sufficientemente incoraggiata nel proseguire l’esperienza, proponendo un’offerta di spettacoli quasi doppia rispetto al 2013. Ben otto i titoli in cartellone, che costituiscono una sorta di seconda stagione teatrale, concettuale prosecuzione di quella ufficiale del Manzoni, dedicata al grande teatro classico d’autore. Teatri di Confine apre invece al contemporaneo, toccando anche il teatro-danza.

Apre la rassegna il 27 marzo al Manzoni - in una sorta di passaggio di consegne con Emio Greco che l’aprì lo scorso anno -, Virgilio Sieni con Sonate Bach di fronte al dolore degli altri, premiato nel 2007 con il Danza&Danza. Una riflessione, attraverso undici coreografie, sul dolore che flagella vaste zone del pianeta, dall’Africa alla ex Jugoslavia. A seguire, il 3 aprile, Lo splendore dei supplizi, della compagnia Fibre Parallele, giudicato fra gli spettacoli più interessanti delle compagnie emergenti, e incentrato sul disturbante e insieme affascinante tema del castigo.

Licia Lanera, protagonista femminile, ha già dimostrato il suo valore nella Celestina di Luca Ronconi. La rassegna vanta anche una bella digressione intellettuale nel teatro classico, attraverso la rilettura dei personaggi minori shakespeariani: doppio appuntamento l’11 aprile con I Banquo, dedicato al generale scozzese del Macbeth, e Io Fiordipisello, sul folletto del Sogno di una notte di mezza estate. Allestiti dall’Accademia degli Artefatti di Fabrizio Arcuri. In cartellone, l’8 e il 9 maggio, anche la nuova produzione ATP, ovvero Maledetto nei secoli dei secoli l’amore, tratto da un racconto di Carlo D’Amicis, per la regia di Renata Palminiello che dirige Valentina Sperlì.

Si tratta di uno spettacolo, spiega la regista, che pur toccando il delicato tema del fine-vita, si sviluppa come una sorta di estremo confronto fra due cugini, in un flusso quasi ininterrotto di rabbia, scherno, dubbi. Un tema delicato che la politica lascia comodamente da parte, ma che il teatro affronta, confermandosi il più audace ambito di dibattito sociale che sia rimasto in Italia. Oltre alle due serate con Marco Calvani, la rassegna si chiude il 16 maggio con Studio Uno, di Roberto Castello, che attraverso il teatro-danza riflette sull’assurdo, dibattersi dell’uomo nella quotidianità.

Come si vede, un rassegna ampia e approfondita, che tocca vari ambiti del sentire sociale, ma che soprattutto non ha paura di rischiare investendo sulle giovani generazioni. Da parte sua, la Fondazione Toscana Spettacolo, collaborando con il Teatro Manzoni, dà respiro regionale a una rassegna che nata a Pisa, dove ha da subito incontrato io gradimento del pubblico. Il Presidente dell’Associazione Teatrale Pistoeise, Rodolfo Sacchettini, ribadisce la bontà del partenariato con Fondazione Toscana Spettacolo, che ha sortita una grande qualità progettuale, oltre ad aver raggiunto un pubblico ancora più vasto.

Numeri che ci si augura possano aumentare, anche in considerazione - sottolinea il Direttore del Manzoni Saverio Barsanti -, dei bassi prezzi dei biglietti, accompagnati da numerose riduzioni.

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