Inverno mite e primi caldi: parte la campagna contro la zanzara

L'assessore Biti: "Importante che i cittadini seguano alcune semplici regole"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2014 22:32
Inverno mite e primi caldi: parte la campagna contro la zanzara

L’inverno mite e le temperature ben superiori alla media stagionale, con l’anticipo di primavera di questi giorni, fanno presagire che le zanzare quest’anno potrebbero trovare nel nostro territorio un habitat migliore rispetto al passato. Per questo il Comune ha deciso di giocare d'anticipo, lanciando già dai prossimi giorni la campagna “ZZzzanzara Tigre, una lotta da vincere insieme”. Per far conoscere e diffondere tra i cittadini i comportamenti “antizanzara” sta per partire la distribuzione del manualetto di ‘combattimento biologico’, che sarà diffuso in tutti i luoghi di aggregazione della città come scuole, biblioteche, sedi dei quartieri, centri anziani, sedi Asl.

Saranno anche organizzate iniziative sul territorio, come quella prevista sabato 5 aprile in occasione del Mercatale, in collaborazione con Quadrifoglio, e sarà allestito un punto informativo in occasione della Notte Blu alle Murate nei giorni 7, 8 e 9 maggio. “Grazie alla maggiore conoscenza del comportamento di questi insetti e delle loro abitudini – spiega l’assessore all’Ambiente Caterina Biti - abbiamo la possibilità di combatterli usando piccole e semplici strategie.

Nelle città più del 70% dei focolai si trova in area privata, ed è quindi importante che tutti i cittadini facciano la loro parte, mettendo in pratica le misure di prevenzione e di trattamento in giardini privati, corti interne e piazzali”. La novità di quest’anno è inoltre un questionario, che sarà distribuito nelle scuole comunali e durante le iniziative pubbliche; l’obiettivo è quello monitorare la conoscenza di questi insetti, per capire come migliorare ulteriormente le già importanti misure di prevenzione adottate dal Comune nelle aree pubbliche, con interventi antilarvali e controlli nei giardini, nelle caditoie stradali, nei fossi e nei canali.

Senza dimenticare le batbox, i rifugi per pipistrelli, che favoriscono la presenza del nemico naturale delle zanzare. Ma ecco i consigli da seguire per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve:

- eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l’acqua) e moderare le annaffiature; - impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli oggetti esposti all’aperto; - verificare periodicamente che le grondaie ed i pozzetti delle acque piovane e le canalette di scorrimento delle acque in eccesso, siano ostruite; - non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (barattoli, ciotoli per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; - coprire bidoni,secchi; cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere.
Queste misure di prevenzione sono utili anche per combattere le zanzare comuni, che hanno un ciclo di vita simile alla tigre.

La zanzara tigre fino a pochi anni fa non era diffusa: originaria delle foreste tropicali dell’Asia, ha viaggiato tra vari continenti grazie al commercio navale di copertoni d’auto, in corrispondenza di piccole raccolte di acqua ferma. La zanzara tigre femmina è ematofaga (si nutre di sangue) per riprodurre le sue uova, è abbastanza aggressiva, può infliggere più punture in poco tempo (anche attraverso abiti leggeri, in particolare quelli scuri) e punge di giorno (primo mattino e tardo pomeriggio) In caso di reazioni alla puntura (arrossamento, gonfiore, prurito) si deve lavare e disinfettare la zona interessata, non grattarsi, praticare lievi impacchi con ghiaccio (non a contatto con la pelle) applicare crema lenitiva e se necessario una a base di cortisone.

Per proteggersi dalle punture, si suggerisce di indossare abiti chiari, mettere zanzariere alle finestre, chiudere i finestrini delle auto in sosta, usare prodotti repellenti, evitare i profumi. Il breve ciclo di vita della zanzara tigre è caratterizzato da quattro fasi. Le uova vengono deposte sulle pareti del contenitore a pelo d’acqua e la schiusa avviene dopo qualche giorno, quando scivolano dentro l’acqua. Le uova deposte a fine autunno riescono a sopravvivere alla basse temperature dell’inverno per poi schiudersi a primavera, grazie alla luce ed al calore.

Dalle uova sommerse in acqua fuoriescono le larve, che vivono in acqua, si nutrono di particelle e di altri microrganismi e respirano grazie al sifone. Si allungano progressivamente (da 1 a circa 10mm) fino a trasformarsi in pupa; in questa fase l’insetto compie una completa metamorfosi per poi emergere come adulto. La femmina (con apparato boccale pungitore) vive in media tra i 20 ed i 35 giorni e può deporre varie serie di uova; ogni deposizione comporta un quantitativo tra 50 e100 uova. In piena estate questo ciclo completo può compiersi in soli 7-10 giorni; quindi anche una minima raccolta d’acqua che si mantenga per più di 6 giorni, può trasformarsi in un focolaio di infestazione. (ag)

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