Firenze allontanerà i poveri che chiedono elemosina, nuovo reato?

De Zordo e Alberici: "Foglio di via ai poveri anche in assenza di reati? Nardella si informi che chiedere l'elemosina non è reato da anni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2014 14:00
Firenze allontanerà i poveri che chiedono elemosina, nuovo reato?

Per contrastare un fenomeno in aumento, quello dei questuanti, il Comune di Firenze intende inasprire il sistema che fino ad ora ha tenuto alta l'asticella della tolleranza nonostante le critiche di una parte di cittadini infastiditi dal progredire delle postazioni fisse: dalla Stazione si è passati alle vie centrali fino ai monumenti più conosciuti e famosi. "Per cacciare dalla città i poveri - interviene la consigliera comunale Ornella De Zordo - l'attuale vicesindaco Nardella, si ispira alle politiche del nordest (Padova, Treviso e Venezia), da sempre ventre molle del leghismo discriminatorio.

Già perché chi è povero a Firenze, per Nardella, merita il foglio di via se osa chiedere aiuto pubblicamente alle altre persone anche se non sta commettendo reati. Da persona bisognosa e portatrice di diritti a untore del perbenismo che avvolge sempre di più come una coltre soffocante una città che in altre epoche poteva essere definita solidale ed accogliente". La situazione è grave. Il problema è combattere ciò che spesso si nasconde dietro l'accattonaggio diventato sistematico e non solo dettato da necessità di sopravvivenza.

Non sono pochi gli indizi che portano ad una 'gestione' sistematica della richiesta di elemosina in città, tanto che secondo alcuni commercianti esistono vere e proprie 'zone di competenza' una sorta di territorialità dove non è possibile farsi 'concorrenza'. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, solo pochi giorni fa è stato criticato con l'accusa di aver discriminato i rom all'interno di Santa Maria Novella anche in assenza di reati, ieri il bis di critiche. "Nardella mette al centro della sua campagna elettorale una demagogia e un populismo d'accatto che ignora pure il diritto - prosegue De Zordo - e dire che il nominato è addirittura laureato in giurisprudenza.

Afferma il candidato del Pd: "Il rispetto delle leggi vale per chiunque. Chi commette reati come borseggi, disturbo alla quiete pubblica, come l'accattonaggio deve essere perseguito perché il principio della legalità vale per tutti". Si informi Nardella, la Corte Costituzionale ha abrogato dal 1995 il reato di accattonaggio. Dunque persegua pure borseggi e disturbi ma non può modiificare la legge italiana. Nardella lasci i salotti perbenisti della città e quelli demagogici della televisione per qualche ora, scoprirà che la povertà in questa città è sempre più diffusa.

Legga gli ultimi dati di Istat e Caritas. Cresce a causa della crisi e a causa di priorità dell’amministrazione comunale misere di eguaglianza e giustizia. Chi chiede l’elemosina si trova in una condizione di vita non voluta e la persona, qualsiasi persona, conserva comunque una dignità e, in quanto tale, è portatrice di diritti e tra questi c’è anche quello di chiedere aiuto. Scopriamo così che a Firenze nel 2014 si fa la guerra ai poveri invece che alla povertà, cioè l'esatto contrario della campagna "Dichiariamo illegale la povertà" che con grande retorica il Consiglio comunale e la stessa maggioranza che sostiene Nardella ha approvato solo poche settimane fa".

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