Laboratorio sulle erbe spontanee nell’Area Archeologica di Fiesole

La vita rurale in Padule: visita guidata fra storia e tradizioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2014 22:47
Laboratorio sulle erbe spontanee nell’Area Archeologica di Fiesole

Passeggiare nell’Area Archeologica di Fiesole scoprendo le erbe che vi crescono spontanee e loro commestibilità, tra note storiche ed erboristiche, mitologia e ritualità, curiosità e tradizione contadina. Laboratorio itinerante su piante ed erbe che spiega come riconoscerle, distinguendone le proprietà e gli utilizzi in cucina. Tre appuntamenti fra marzo (22 e 29) e aprile (5) per partecipare all’iniziativa organizzata dall’Unione di Comuni Fiesole-Vaglia con la collaborazione della Casa del Popolo di Borgunto.

L’iniziativa, oltre a svelare tutti i segreti di piante ed erbe con qualche appunto di botanica, offrirà un modo insolito di visitare l’Area Archeologica, soffermandosi sull'importanza che tante piante hanno avuto nella loro “fortuna” storica, senza tralasciare il legame con il mito. Oltre allo sguardo alle erbe non mancherà il modo di alzare gli occhi dal suolo, interessandosi anche agli alberi, osservandoli dalle radici al fusto fino alla chioma, con la possibilità di distinguerne le differenti specie.

Il corso si conclude con un pranzo presso la Casa del Popolo di Borgunto sabato 5 aprile alle ore 13. Le erbette spontanee saranno il tema del menù proposto. Il pranzo si paga a parte direttamente alla Casa del Popolo. I laboratori (massimo 20 persone a data) si tengono la mattina dalle 10 alle 12. E’ obbligatoria la prenotazione chiamando la Biglietteria dei Musei. Il costo di ciascun laboratorio è di 5 euro a persona: per chi si prenota a tutte e tre le date la terza giornata è gratuita. A chi partecipa è consigliato di munirsi di macchina fotografica, sacchetti preferibilmente di stoffa, un coltello, guanti o, per chi volesse prendere appunti, di fogli di carta con matita. Entra nel vivo il calendario delle visite guidate primaverili, fra storia e natura, organizzate dal Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio nell'area umida e negli ambienti naturali vicini.

Sabato 22 Marzo (ore 15-18) è in programma un nuovo itinerario, proposto per la prima volta quest'anno, da Stabbia al Museo della Civiltà Contadina di Bagnolo, fino al Giardino della Meditazione e al percorso "Vincio Vecchio". Attraverso una piacevole passeggiata sui terreni appartenuti nel passato alla Fattoria Medicea di Stabbia si impara a conoscere la vita degli abitanti del Padule di Fucecchio: agricoltori, pescatori, cacciatori che per secoli hanno dato vita a una civiltà rurale di cui ancora oggi si possono apprezzare le tracce.

Il percorso inizia dalla frazione di Stabbia, in posizione panoramica sulla parte fiorentina del Padule di Fucecchio; passando di fronte alla Villa Medicea (attualmente non visitabile), si scende lungo una comoda sterrata fino alla zona di Bagnolo, dove si trova il Museo della Civiltà Contadina "Casa Dei". Il Museo, curato dall’omonima Associazione Culturale, consiste in un allestimento didattico realizzato con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto “Lungo le Rotte Migratorie e raccoglie la collezione di attrezzature agricole e di oggetti legati alla vita rurale, frutto di anni di ricerca e di passione che Angela ha condiviso con il marito Giovanni Dei, grande cultore della memoria della sua terra.

Il Museo, oltre a conservare oggetti dei quali ormai si è perso l’uso, vuole far conoscere al visitatore l'interazione e il rapporto che esistevano tra luogo, paesaggio rurale e attività nella vita contadina di una volta perchè, insieme alla memoria, si conservi l’esperienza e quindi la consapevolezza necessaria per poter scegliere il futuro. Dopo la visita si prosegue verso il Giardino della Meditazione, realizzato dal Comune di Cerreto Guidi in ricordo dei caduti dell'Eccidio del Padule di Fucecchio, e poi sul percorso attrezzato "Vincio Vecchio"; su di un’area demaniale derivante dal riempimento dell’antico alveo del Torrente Vincio, sono ancora leggibili le testimonianze delle antiche bonifiche per colmata ed è stata ricostruita una di quelle siepi alberate che costituivano un elemento di grande rilievo nel paesaggio rurale del passato.

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