Manifattura Tabacchi, un rudere da anni, ora in arrivo appartamenti

Grassi e De Zordo: "Le funzioni d'interesse pubblico caratterizzino la riqualificazione dell'area, ma non siano il grimaldello per il cemento"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2014 14:30
Manifattura Tabacchi, un rudere da anni, ora in arrivo appartamenti

L'area è dismessa da anni, si susseguono le promesse e le proposte per il recupero dei volumi. In ordine di tempo le ultime proposte: le ipotesi relative ad una Città della Moda ed alla Emeroteca della Biblioteca Nazionale. Adesso il ''rischio'' è quello di vedere realizzati appartamenti e negozi. Tutto si gioca sui prezzi e sui costi. Se per le prime però, le unità abitative, una necessità contraddistingue Firenze tanto da decretare un vero e proprio allarme sociale, per i secondi, negozi, la presenza di edifici commerciali sfitti sembra allontanare una specifica richiesta del mercato.

"Sorprende che mentre il Consiglio comunale tra pochi giorni discuterà il Regolamento Urbanistico, la Giunta decida di approvare una variante per dare il via libera alla riqualificazione della Manifattura Tabacchi: - affermano Tommaso Grassi e Ornella De Zordo - se i contenuti del Regolamento Urbanistico dovevano rimanere riservati non comprendiamo perché quelli sull'area della Manifattura Tabacchi sono stati svelati ancor prima che la delibera venisse inviata ufficialmente al Consiglio comunale.

Quali siano i motivi di questa deroga alla famosa segretezza degli atti di pianificazione non lo comprendiamo. Se non si voleva agevolare la compravendita delle aree prima che il Consiglio comunale avesse adottato l'atto, qui la regola non vale di fronte ad una società di cui un socio é in fallimento." "Nel metodo adottato nutriamo molti dubbi perché, a poche settimane dall'adozione del Regolamento Urbanistico, si procede con varianti urbanistiche per aree con enormi superfici da recuperare, le cui ricadute sul territorio non saranno sicuramente irrilevanti sulla mobilità e il carico urbanistico, soprattutto se in queste nuove superfici per la maggior parte verranno realizzate case, alberghi e negozi." "Quanto al merito, avevamo accolto con soddisfazione le novità introdotte dal progetto della 'Città della Moda' o dell'emeroteca della Biblioteca nazionale sperando che queste andassero a sostituire in toto o in gran parte le superfici da destinare alla residenza privata: oggi però vediamo che come accaduto spesso nei casi famosi dell'urbanistica contrattata, sulla quale sono sorte le indagini che hanno segnato lo scorso mandato elettorale, si usa l'inserimento e la realizzazione nelle grandi aree dismesse di strutture pubbliche o di interesse pubblico per far partire il piano economico del progetto e poi realizzare, in gran parte, case e negozi.

É successo a Novoli con l'Università, sarebbe successo a Castello con la sede della Regione e il campus scolastico, e succederà molto probabilmente alla Manifattura Tabacchi." "Riteniamo poco serio asserire che saranno realizzati meno metri quadrati di quelli esistenti. Si dicano come stanno le cose: i metri quadrati in meno sono il frutto della impossibilità di ricostruire tutta la volumetria esistente perché non ci stanno fisicamente, si sostituiscono capannoni industriali con abitazioni e per questo é necessario liberare spazi per piazze, parcheggi e strade. Anche di fronte a questo é stato tentato dalla proprietà di sviluppare l'intervento in altezza arrivando ad ipotizzare anche palazzi di 74 metri, ridotti grazie alla Sovrintendenza a 50 metri: ancora troppi per noi e per chi ritiene che lo skyline di Firenze non possa essere nuovamente torturato da nuove torri." Rimettere in moto il settore edile sarebbe un buon inizio per la città e per la regione, puntare sul recupero dei volumi anziché aggredire altro territorio risulta in questo momento di squilibrio idrogeologico una scelta saggia, il metodo deve però sempre accompagnare il proposito.

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