Un'artista siriana visiting artist del Siena Art Institute

Tra scultura e disegno, bidimensionalità e tridimensionalità, Diana Al-Hadid a “StARTers”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2014 23:05
Un'artista siriana visiting artist del Siena Art Institute

Una ricerca artistica che spazia tra scultura e disegno, si nutre di un legame intenso con la storia e di un dialogo costante con i grandi maestri della pittura Rinascimentale, sia Italiana che del Nord-Europa. E' quella di Diana Al-Hadid, artista siriana che vive e lavora a Brooklyn, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di marzo e protagonista dell'appuntamento di martedì 11 marzo con “StARTers”, il calendario di assaggi d'arte del Siena Art Institute (ore 18, via Tommaso Pendola, 37, ingresso libero). Al-Hadid condividerà con il pubblico di “StARTers” la sua ricerca, che indaga il confine fra figurativo e astratto utilizzando una molteplicità di materiali per realizzare sia sculture monumentali che disegni.

Il suo lavoro ha come punto di riferimento la storia e fa ricorso a racconti sia reali che mitologici. Attraverso la rappresentazione visiva di grandiose strutture architettoniche o resti di esse e il richiamo o la rilettura dei grandi maestri della pittura, Al-Hadid crea mondi che sfuggono ad ogni logica costruttiva. Un lavoro in cui la pratica scultorea si fonde con il disegno fino a rendere sfumati i confini tra l'una e l'altro, facendo dialogare, grazie ad una ricerca accurata sui materiali e alla consapevolezza delle loro potenzialità, bidimensionalità e tridimensionalità, figurativo e astratto. Diana Al-Hadid è nata ad Aleppo, in Siria, nel 1981 e vive e lavora a Brooklyn, New York.

Ha conseguito un BFA in scultura e un BA in storia dell'arte alla Kent State University nel 2003 e un MFA in scultura alla Virginia Commonwealth University, Richmond, nel 2005. Nel 2007 ha frequentato la Skowhegan School of Painting and Sculpture. Tra i prestigiosi riconoscimenti che le sono stati attribuiti, la USA Rockefeller Fellowship, il Joan Mitchell Grant, il Louis Comfort Tiffany Grant, il New York Foundation for the Arts Grant e il Pollack-Krasner Grant. I suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti di musei del calibro del Whitney Museum of American Art, New York, Virginia Museum of Fine Arts, Richmond, The Museum of Fine Arts, Houston, The Weatherspoon Art Museum, Greensboro, The Judith Rothschild Foundation, New York e The Saatchi Collection, London.

Al-Hadid è stata protagonista di personali al Virginia Museum of Fine Arts, Richmond, Nasher Sculpture Center, Dallas, Centro de Arte Contemporánea, La Conservera, Murcia, Spagna, Nevada Museum of Art, Reno, Hammer Museum, Los Angeles. Due le mostre attualmente in corso: “Diana Al-Hadid’s Nolli’s Orders” all'Akron Art Museum e “Diana Al-Hadid: Regarding Medardo Rosso” alla Marianne Boesky Gallery New York, NY, che vede l'artista confrontarsi con uno scultore italiano da cui la separa oltre un secolo ma per il quale ha subito una profonda fascinazione fin dal primo incontro con il suo lavoro alla Nasher Sculpture Center di Dallas. Al termine della chiacchierata con Diana Al-Hadid sarà offerto un aperitivo a base dei vini della Fattoria Betti di Quarrata (Pistoia), che ha scelto di sostenere “StARTers” e l'impegno del Siena Art Institute per l'arte contemporanea.

Dopo l'appuntamento con Diana Al-Hadid, gli assaggi d'arte di “StARTers” proseguiranno martedì 18 marzo con Nicola Setari, curatore attivo nell'ambito dell'arte contemporanea. Per l'incontro con Setari e per tutte le presentazioni in italiano di “StARTers”, sarà garantito un servizio di interpretariato in Lis (Lingua dei Segni Italiana) in collaborazione con Mason Perkins Deafness Fund. L'ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito.

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