70°Anniversario deportazione politica della Toscana

L'8 marzo manifestazione in piazza Santa Maria Novella. Ecco il programma delle inziative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2014 14:26
70°Anniversario deportazione politica della Toscana

Dal 5 al 9 marzo 2014 Firenze, Prato, Empoli e Montelupo Fiorentino ricordano il Settantesimo della deportazione politica dalla Toscana. Molti gli eventi in programma coordinati dalla Regione Toscana in collaborazione con ANED, Istituto Storico della Resistenza in Toscana e Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato. In calendario presentazioni, spettacoli teatrali, convegni di carattere storico e incontri pubblici con le scuole e soprattutto la grande manifestazione dell'8 marzo 2014 alle ore 9.45 in Piazza Santa Maria Novella a Firenze. Il 70° Anniversario della Deportazione politica è il primo appuntamento delle manifestazioni per il 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione della Toscana.

Tra le molte iniziative segnaliamo in particolare: il 5 marzo alle ore 17 al Caffè letterario delle Murate a Firenze la presentazione della riedizione de La speranza tradita. Antologia della deportazione politica toscana (1943 – 1945), Pacini Editore, arricchita da 70 brevi biografie dei sopravvissuti ai lager nazisti, intervistati da Andrea Devoto alla fine degli anni ’80. Seguirà alle ore 19 lo spettacolo teatrale “Lavoratori italiani per la Germania” con la regia di Dimitri Frosali.

Il prossimo 8 marzo 2014 ricorrono 70 anni da quando dalla stazione di Santa Maria Novella partì un treno con vagoni piombati in cui erano stipati lavoratori toscani per il lager di Mauthausen. Erano stati arrestati dai fascisti della Repubblica Sociale Italiana e consegnati ai nazisti in seguito allo sciopero generale del marzo 1944, grande sollevazione della Resistenza operaia organizzata dal CLN che avrebbe preparato la strada alla successiva liberazione dal nazifascismo in Toscana. Il trasporto verso uno dei peggiori campi dell'intero sistema concentrazionario nazista, Mauthausen, conteneva circa 330 uomini arrestati in Toscana, soprattutto fiorentini, pratesi ed empolesi molti dei quali arrestati anche in modo indiscriminato per le strade.

Furono costretti, sotto il pugno di ferro delle SS, a lavorare come schiavi fino all'estremo esaurimento fisico per l'industria bellica nazista e ben pochi fecero ritorno nelle proprie case. Per capire quanto questo evento traumatico di ormai molti anni fa sia ancora presente nella coscienza collettiva delle comunità locali, basta partecipare alla grande manifestazione internazionale che ogni anno dal 1945 si svolge a maggio all’ex campo di Mauthausen e nei suoi maggiori sottocampi come Ebensee e Gusen per ricordare la liberazione, quando svettano, in un corteo composto da scolaresche, cittadini e amministratori provenienti da ogni parte d'Europa, decine e decine di gonfaloni dei Comuni toscani, grandi e piccoli, che anche grazie all'instancabile opera dell'ANED (Associazione nazionale Ex deportati nei lager nazisti) conservano attivamente questa memoria di lotta e di sofferenza.

A Prato nel 2002 da questa memoria nacque il Museo della Deportazione, visitato ogni anno da migliaia di visitatori. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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