Pippo Pollina & Palermo Acoustic Quintet al Teatro Puccini, domenica 2 marzo

Mercoledì 5 marzo 2014, alle ore 21.15, al Teatro Verdi di Poggibonsi Special Quartet di Roberto Gatto. Dal 7 al 9 marzo a Sesto Fiorentino la II edizione di Sesto Jazz Festival

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2014 17:10
Pippo Pollina & Palermo Acoustic Quintet al Teatro Puccini, domenica 2 marzo

Pippo Pollina, uno dei più apprezzati esponenti della musica italiana d’autore in Europa, arriva in Italia dal 27 febbraio con “L’APPARTENENZA Europa Tour 2014” per presentare dal vivo i brani contenuti nel suo ultimo album “L’appartenenza” (pubblicato da Jazzhaus Records e distribuito in Italia da Artist First). Pippo Pollina (voce, chitarra e piano) sarà accompagnato sul palco dal Palermo Acoustic Quintet composto da Fabrizio Giambanco (percussioni e batteria), Luca Lo Bianco (basso e contrabbasso), Roberto Petroli (clarinetto e sassofoni), Tino Horat (tastiera), Max Kemmerling (chitarra).

“L’APPARTENENZA” contiene alcune importanti ed eclettiche collaborazioni con artisti italiani e stranieri del calibro di Giorgio Conte, Etta Scollo e Werner Schmidbauer. Ecco i 13 brani che compongono l’album: “Preludio”, “Mare mare mare” (feat. Giorgio Conte), “Cantautori”, “Laddove crescevano i melograni”, “Sono chi sei sono chissà”, “Anniventi”, “Da terra a terra”, “Helvetia”, “Ti vogghiu beni” (feat. Etta Scollo), “L'appartenenza”, “E se ognuno fa qualcosa”, “Risveglio” (feat.

Werner Schmidbauer) e “Adesso che”. “Il lirismo struggente e graffiante della memoria che diventa denuncia – descrive così Pippo Pollina una delle canzoni più significative dell’album “Laddove crescevano i melograni” – Un resumèe personale, del mio essere artista, che guarda dietro e trova nelle poche strofe della canzone modo e ragione per descrivere una parte del destino di una generazione orfana. Anche questa è storia d'Italia.” L'artista siciliano, da sempre impegnato a dar voce a storie dimenticate, a fatti di cronaca spesso taciuti e a vite valorose dei veri eroi della storia recente, ha all’attivo 19 album e oltre 4.000 concerti in Italia, Germania, Austria, Francia, Svizzera, Olanda, Svezia, Belgio, Egitto e U.S.A. Mercoledì 5 marzo 2014, alle ore 21.15, al Teatro Verdi di Poggibonsi (SI), Special Quartet di Avishai Cohen (tromba), Francesco Bearzatti (sax tenore), Doug Weiss (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria).

Nel corso di una lunga e fortunata carriera che lo ha portato al vertice del jazz Italiano, del quale è uno dei musicisti più rappresentativi, Roberto Gatto ha iniziato a spostarsi dal ruolo di sideman di lusso a quello di leader, creando una serie di gruppi che, c'era da aspettarselo, hanno raccolto sempre un immediato successo. Senza smettere di arricchire un curriculum di collaborazioni nel quale spiccano i nomi di Johnny Griffin, George Coleman, Curtis Fuller, Joe Zawinul, Pat Metheny, oltre che i principali musicisti Italiani, ora Roberto vive fra Roma e New York e coltiva innanzitutto la propria idea di musica.

Dopo una serie di situazioni più legate alla tradizione jazzistica, si rivolge attualmente a esplorare nuove sonorità e non esita a confrontarsi con il mondo dell’elettronica e dell’improvvisazione, dando vita a performances multiformi, circondandosi di volta in volta di compagni di palco che sono i più bei nomi della scena internazionale. In questa speciale occasione, a conferma del piacere per la sperimentazione che il musicista romano persegue da anni, la formazione è di grande impatto, un quartetto di specialisti per una formazione pianoless, che lascia ampio spazio alla libertà.

Si tratta di un tributo alla musica jazz nella sua declinazione più moderna e innovativa e alla creatività, grazie all'apporto di tre indiscussi fuoriclasse che stanno delineato nuovi stili, fenomenali interpreti del nostro tempo; Avishai Cohen che vive il suo momento d'oro, osannato da pubblico e critica, il pluripremiato Francesco Bearzatti portabandiera del jazz Italiano nel mondo e Doug Weiss, uno dei più apprezzati e richiesti contrabbassisti della scena newyorkese, con grande lucidità infrangono le regole per andare oltre, mettendo in gioco ragione e sentimento con classe ed eleganza.

Questa esperienza si concluderà con una sessione di registrazione da cui si originerà un CD destinato a un pubblico internazionale, a completamento di un progetto di ampio respiro per l'autorevole leader batterista, alla guida di una macchina che si muove sicura, grazie alla capacità di suggerire, indirizzare, aprire strade lasciando grande spazio a tutti. Dopo il successo dello scorso anno, dal 7 al 9 marzo il jazz torna protagonista a Sesto Fiorentino con il Sesto Jazz Festival, manifestazione organizzata dalla Scuola di Musica di Sesto Fiorentino in collaborazione con l’Istituzione Sestoidee e con il patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino e strutturata sulla formula del jazz a 360 gradi, con masterclass, concerti aperitivo, jam session e tre concerti serali al Teatro della Limonaia.

La rassegna dei concerti offrirà un interessante e significativo panorama delle più recenti tendenze del jazz in Italia, con uno sguardo privilegiato alla nuova generazione, mai come in questo periodo ricca di talenti già maturi per imporsi autorevolmente e in modo originale a livello nazionale e non solo. Venerdì 7 marzo alle 21 al Teatro della Limonaia, un graditissimo ritorno: il sassofonista e compositore statunitense Dan Kinzelman alla testa di un agguerrito gruppo di fiati e strumenti vari (Manuele Morbidini, Rossano Emili, Mirco Rubegni) presenta “Ghost”, un progetto in bilico tra jazz e arte contemporanea in cui, attraverso un’idea “ecologica” della musica, qualsiasi materiale può trasformarsi in nuove strutture sonore, fantasticherie impossibili tramutate in realtà.

Sabato 8 marzo sempre al Teatro della Limonaia alle 21, sarà di scena un’autentica star del Jazz italiano e internazionale: Roberto Gatto, il principe dei batteristi italiani, raccoglie l'ennesima sfida attraverso un nuovo progetto in trio, coinvolgendo due dei più interessanti nuovi talenti emersi in Italia negli ultimi anni, Alessandro Lanzoni al piano e Gabriele Evangelista al basso. Chiuderà la rassegna, domenica 9 marzo, il gruppo “Neko” di Francesco Diodati: già considerato tra i più autorevoli chitarristi italiani, il giovane musicista romano guiderà con la lucidità e la passione che lo contraddistinguono un gruppo in equilibrio tra aggressività rock, intuizioni avanguardistiche e atmosfere sognanti, in cui il “jazz è solo il punto di partenza”

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