DOC Bolgheri: un milione di bottiglie in più vendute nel 2013

700mila nei maggiori mercati esteri. Carta dell'olio DOP Chianti Classico: un patto di filiera corta tra aziende olivicole e ristorazione a Castellina in Chianti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2014 23:45
DOC Bolgheri: un milione di bottiglie in più vendute nel 2013

Il Consorzio di tutela Bolgheri Doc conferma l'eccellenza della sua produzione chiudendo il 2013 con 1 Mln di bottiglie in più vendute rispetto all'anno precedente. Se come ormai ben sappiamo, il vino è il miglior driver di crescita per il Made in Italy, non stupisce che 700mila bottiglie siano state vendute nei maggiori mercati esteri, posizionando Bolgheri come uno dei territori a maggiore vocazione per l'export. "Il Consorzio – sottolinea il Presidente Zileri - pur essendo un progetto relativamente recente (siamo nati nel 1994), è riuscito a imporre in tutto il mondo, il primato dei suoi produttori che hanno saputo unirsi per incentivare le attività di promozione e comunicazione pianificate dal Consorzio nell'ultimo anno".

Con un numero globale di bottiglie prodotte nel 2012 pari a 4.560.000, di cui 2.900.000 per il Bolgheri Rosso e 960.000 per il Bolgheri Superiore e Bolgheri Sassicaia, il Consorzio colleziona anno dopo anno successi di vendita eccellenti nei mercati elettivi come Nord Europa, Stati Uniti, Canada, Asia tanto che parlando di consumi, poco più del 30% è consumato in Italia, il restante 70% prende la strada per l’estero, come dimostrano i numeri del 2013. “Siamo un territorio che ha una storia giovane ma con un grande avvenire segnato dal luogo – spiega Federico Zileri Dal Verme, Presidente del Consorzio di tutela dei vini Doc Bolgheri.

Abbiamo saputo interpretare al meglio le risorse eccezionali di Bolgheri pur in un territorio relativamente piccolo: la superficie dei vigneti della Doc Bolgheri è in totale di 1.220 ettari circa, di cui 1.050 ha destinati alla DOC Bolgheri e 170 circa per l’IGT Toscana. Il Consorzio è costituito da 40 produttori che riescono ogni anno ad esprimere con il loro talento, il meglio di questa terra eccezionale”. Da Bolgheri arrivano alcune delle etichette più apprezzate in questi ultimi anni dal mercato internazionale: Sassicaia, Ornellaia, Masseto, Cavaliere, Paleo, Messorio, Grattamacco, Guado al Tasso, rossi che derivano dal 90% della superficie vitata della Doc suddivisi Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (25%), Cabernet Franc (10%), Syrah (7%), Petit Verdot (6%) e Sangiovese (2%), creando blend che ha hanno saputo confrontarsi con i grandi d’Oltralpe.

“Fattore determinate per il successo dei bolgheresi è stata la capacità del Consorzio -guidato per 20 anni dal Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta - di lavorare per il futuro del settore vinicolo, inteso come realtà diffusa e non più solo concentrato al polo produttivo delle zone interne – prosegue Zileri. Il nostro obiettivo è di continuare il lavoro intrapreso dal Marchese Incisa, nel “fare sistema” e nell’essere uniti, seguendo questa strada e valorizzandola saremo in grado di diffondere l’idea di “terroir” a Bolgheri.

Perseguendo una simile strategia abbiamo ottenuto risultati sorprendenti, grazie ad un impegno maggiore e costante delle attività consortili, con l’obiettivo di valorizzare le nostre risorse e gli stessi produttori”. Molto si è parlato di Bolgheri ma non abbastanza. Bolgheri si impone come unica, secondo il parere di molti, per la vocazione di questo territorio nel senso che ogni vino proveniente da Bolgheri vuole essere piena espressione delle caratteristiche climatiche e pedologiche che appartengono ad ogni singola zona di produzione.

Per questo motivo ogni vino di Bolgheri, nella sua peculiare eccellenza, può diventare il volano di attrazione per la valorizzazione del territorio nella sua interezza. “Abbiamo chiara la situazione ed oggi l’intenzione è quella di affermare con forza un brand del territorio attraverso il Consorzio. Un passo importante – conclude Federico Zileri – che ci permetterà di consolidare Bolgheri all’estero ma soprattutto di affermarlo in Italia”. Un patto di filiera corta per incentivare il consumo e la promozione di olio d'oliva locale DOP sulle tavole dei ristoranti e delle osterie castellinesi.

E’ questo il cuore della Carta dell'olio DOP Chianti Classico, un progetto promosso dal'Amministrazione comunale di Castellina in Chianti e dal Consorzio Olio DOP Chianti Classico per sostenere la filiera olivicola locale in un momento di generale difficoltà produttiva e commerciale. Il progetto, partito nel giugno scorso, ha già raccolto l’adesione di sette aziende produttrici e certificate di Castellina e nove soggetti della ristorazione locale privata. La Carta è stata presentata questa mattina, lunedì 24 febbraio, nella sede della Provincia: erano presenti il sindaco e l’assessore all’agricoltura del Comune di Castellina in Chianti, Marcello Bonechi e Cosimo Ciampoli; l’assessore all'agricoltura e il dirigente del Settore sviluppo della Provincia di Siena, Anna Maria Betti e Paolo Bucelli e, per il Consorzio Olio DOP Chianti Classico, l‘agronomo Fiammetta Nizzi Grifi e la brand manger Silvia Fiorentini.

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