Unione Sindacale di Base: non siamo i polli di Renzi

Ma confondono la citazione manzoniana, che in realtà è il celebre "fare come i capponi di Renzo", narrato nei Promessi Sposi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2014 20:37
Unione Sindacale di Base: <I>non siamo i polli di Renzi</I>

di Montecristo Lunedi 10 febbraio 2014 (alle ore 15) l'Unione Sindacale di Base del Pubblico Impiego organizza un presidio di fronte a Palazzo Vecchio con la RSU. "Perché è ormai da anni che nascondendosi dietro il MEF, invece di intervenire nelle opportune sedi, l’Amministrazione ha solo tagliato le retribuzioni della quasi totalità dei dipendenti, riportandole ai livelli del 2008 -affermano nel documento di convocazione- Perché non siamo su Scherzi a parte ma nemmeno alla Ruota della Fortuna", facendo riferimento alla partecipazione giovanile di Matteo Renzi al programma televisivo a quiz, che non sarebbe degna del Sindaco di Firenze.

E infine lo slogan: "Non siamo i polli di Renzi! Non ci faremo spennare né tantomeno asfaltare". E allora un consiglio, ce lo permettano i sindacalisti del pubblico impiego. Quando si da dell'ignorante all'interlocutore è bene fare attenzione, o documentarsi meglio. E se si vuole fare una citazione dotta per umiliare l'avversario è bene conoscere con sicurezza la fonte. Infatti nei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni non scrive di polli, ma di capponi. "Fare la fine dei capponi di Renzo" è un detto che si riferisce infatti a un brano del III capitolo, in cui Renzo va ad esporre i propri guai all'avvocato Azzeccagarbugli portandogli in dono quattro animali vivi.

Nell'agitazione scuote il braccio con cui li regge, e i volatili, disturbati, si prendono a beccate tra loro. Così il sindacalista redattore del testo ha fatto proprio la fine che non si augurava: in una situazione di disagio sociale globale, accusa della sua sventura chi gli sta vicino e non chi l'ha provocata.

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