Sanità tra luci ed ombre, ma chi garantisce per la tutela dei pazienti?

Mugnai: «Niente Piano sanitario, salta il regolamento sull’accordo col volontariato, leggi contro il Consiglio. Pronti a ricorrere al Collegio di garanzia statutaria»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2014 15:57
Sanità tra luci ed ombre, ma chi garantisce per la tutela dei pazienti?

Piano Sanitario in perenne discussione. Il sistema resta in equilibrio precario, un male necessario dovuto alle razionalizzazioni. Troppi soggetti inutili, troppe risorse sacrificate. Fino ad oggi dunque si è speso troppo e male? Il ticket sembra non essere la soluzione al problema, che resta. Tempi di attesa infiniti, burocrazia a livelli tragicomici. La Toscana è ancora un modello in Italia oppure si salva grazie alle individualità? "Voglio prima di tutto ringraziare tutti i 50.000 lavoratori della sanità toscana, ai quali nell'ultimo anno e mezzo è stato chiesto un grande sforzo per far fronte alla crisi economica che in quel periodo ci ha investiti.

Grazie ad un lavoro attento di razionalizzazione sembra che il peggio sia passato, ma è stato un processo non indolore, che ha portato una tensione organizzativa complessiva sul personale" così l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni stamani, nell'Aula Magna del Meyer, davanti agli operatori dell'ospedale pediatrico e del direttore dell'Aou Meyer Tommaso Langiano. «Basta con una sanità allo sbaraglio, siamo pronti a ricorrere al Collegio di garanzia statutaria per ottenere il rispetto delle prerogative istituzionali del Consiglio regionale, sia legislative che di valutazione e di indirizzo» l’invettiva giunge dal Vicepresidente della commissione regionale Sanità Stefano Mugnai (Forza Italia).

Mugnai ha ancora di traverso l’uscita con cui ieri il governatore Enrico Rossi annunciava una correzione normativa che permettesse di rendere inutile l’emendamento Mugnai-Chincarini alla finanziaria approvato il 18 dicembre scorso dal Consiglio regionale e che ha reso legge il termine del 31 marzo 2014 per la chiusura delle Società della Salute. Uno scontro in atto tra consiglio e giunta sull’ipotesi, da Forza Italia sempre definita impraticabile, di modificare la vecchia “bozza Scaramuccia” di Piano sanitario con un maxiemendamento così da avere, detto fatto, un piano sanitario, evitando concertazione e normale iter in commissione sul nuovo testo. Infine nuova riunione stamani sull’annunciato, poi sospeso e quindi nuovamente annunciato spostamento della centrale 118, di Prato dalla quale emergerebbe che il trasloco avrà natura provvisoria, cioè ora la centrale di Prato si sposta a Firenze, ma domani, chissà, potrebbe finire a Pistoia.

Una situazione a dir poco caotica. «Rossi pare entrato anzitempo in campagna elettorale: non si cura di sconfessare i suoi assessori, annunciando la decisione di acquistare Villa Ragionieri dopo che la proprietà è passata a Unipol, fa finta di ignorare le espressioni del Consiglio regionale sulle Società della Salute, si aggrappa a tatticismi deliberativi per evitare un serio esame del Consiglio sul Piano sanitario, ma alla fine non porta a casa nulla. Nulla di nulla». La vicenda del Piano sanitario, poi, si fa davvero scottante: «Il reiterato richiamo del presidente del Consiglio regionale che sottolinea l’urgenza di questa cornice normativa obbligatoria per dare legittimità agli atti di politica e gestione sanitaria coincide con quanto noi diciamo ormai da anni.

E adesso anche il colpo di genio di utilizzare la vecchia “bozza Scaramuccia” stravolgendola con un maxiemendamento si sta rivelando un vicolo cieco. Il quadro è profondamente mutato e quindi va fatto un nuovo atto, una nuova proposta di delibera. Ma per Rossi in campagna elettorale il tempo stringe tanto da suggerire veri e propri colpi di mano. E’ per impedire questi atteggiamenti che lo Statuto prevede organismi quali, ad esempio, il Collegio di garanzia statutaria: a buon intenditor poche parole», conclude Mugnai. Per il Coordinamento Regionale USB Sanità è intervenuto Sauro Bellini: "Il Sindaco di Bagno a Ripoli conferma la notizia di chiudere l'ennesimo servizio all'OSMA: il punto prelievi, con decorrenza prossimo autunno.

A breve i lavori per il nuovo DEA di Torregalli, conferma ancora una volta la ferrea volontà della ASL 10 di affossare l'OSMA riconoscendo tutte le priorità e prerogative al nuovo San Giovanni di Dio, cosi mentre l'azienda è capace solo di rispondere vedremo, faremo, diremo, per quanto riguarda l'OSMA, i cittadini di circa 15 comuni, appunto quelli della sud-est, si vedranno ancora privati di ulteriori servizi e dovranno aspettare ancora chissà quanto, prima di vedere il loro ospedale di riferimento non solo con un nuovo DEA efficiente ma anche per apprezzare un ospedale che di rinnova, le buche sulla rampa del DEA scomparire, una RMN, una viabilità migliore ecc" Comitato di Gavinana: "Il direttore della ASL 10 Morello con il consenso del sindaco di Bagno a Ripoli Bartolini hanno deciso la chiusura del punto prelievi dell'Ospedale Santa Maria Annunziata (Ponte a Niccheri). I pazienti che attualmente utilizzano il punto prelievi: circa il 40% da Bagno a Ripoli, 30% da Greve, Impruneta, Pontassieve, Rignano, San Casciano e Tavarnelle, 30% da Firenze (Q3 e Q2) – dati ASL- cosa faranno?" Si chiude con un contributo di oltre 600mila euro l’intervento per il 2013 da parte della Regione Toscana a favore delle famiglie in difficoltà della zona fiorentina nord ovest. Si tratta delle misure di sostegno finanziario previste dalla legge regionale 45 la cui gestione per l’area nord ovest è stata assegnata dalla Regione alla Società della Salute competente territorialmente.

Negli otto Comuni della zona fiorentina nord ovest (Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci, Signa e Vaglia) le domande presentate per l’anno 2013 e validate dalla Società della Salute nord ovest, sono state 774. Tre erano le tipologie di cittadini che potevano accedere per il 2013 ai benefici dell’intervento previsto dalla legge 45: famiglie con figli nati, adottati o in affidamento preadottivo nell’anno al quale il contributo si riferiva (700 Euro una tantum); famiglie numerose con almeno quattro figli a carico (700 Euro annuali incrementati di 175 Euro per ogni figlio oltre il quarto); famiglie con figli disabili (700 Euro annuali).

Per ciascuna di queste tipologie sono state presentate: 475 domande da famiglie con nuovi nati, 138 domande da famiglie con almeno 4 figli e 161 domande da famiglie con figli disabili a carico. In rapporto al numero di abitanti, i Comuni con più richieste sono stati nell’ordine Scandicci, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, rispettivamente con 191, 179 e 156 domande presentate e a seguire il Comune di Calenzano con 75 richieste. Il fondo è stato stanziato per il triennio 2013/2015 pertanto le famiglie possono presentare di nuovo domanda di sostegno per il 2014. La domanda può essere presentata autonomamente on line sul sito della Regione Toscana ma solo se in possesso della carta sanitaria elettronica attivata e del lettore Pin oppure rivolgendosi al proprio Comune di residenza. L'assessore Marroni al Meyer si è soffermato a lungo proprio sull'importanza della valorizzazione del personale: "È necessaria una grande attenzione allo sviluppo delle risorse umane – ha spiegato – Il valore aggiunto della sanità è dato dalle persone che ci lavorano e per questo è importante garantire loro opportunità di crescita, promuovendone le competenze e investendo non solo sulle carriere di tipo gerarchico, ma anche su quelle professionali".

Rivolgendosi agli operatori dell'ospedale pediatrico, l'assessore ha aggiunto: "Avete fatto un ottimo lavoro con la nuova struttura che oggi ospita il Meyer e siete già in una fase espansiva, con l'acquisizione della nuova sede di via Cosimo Il Vecchio, che ospiterà le attività non assistenziali. Adesso possiamo dunque pensare al consolidamento e all'ulteriore miglioramento degli ottimi risultati raggiunti, continuando sulla strada dello sviluppo della qualità, dell'assistenza e della ricerca".

"L'assessore ci esorta ad essere ambiziosi, senza accontentarci dei lusinghieri risultati raggiunti, che hanno fatto del Meyer il primo ospedale pediatrico italiano per complessità dei casi trattati – ha aggiunto il direttore generale dell'Aou Meyer, Tommaso Langiano - Questo è lo stimolo di cui avevamo bisogno in un momento propulsivo come questo, in cui ci troviamo ad investire sul futuro dell'ospedale con il prossimo ampliamento". "Da troppo tempo tempo si fanno chiacchiere che non hanno senso.

L'Opa non rischia nulla. Le scelte della Regione vanno in direzione di un suo rilancio, non di un ridimensionamento. Nessuna chiusura". Così si è espresso oggi il presidente Enrico Rossi, nel corso di una visita alla Fondazione Monasterio e all'Opa di Massa. "Ho incontrato il Rettore dell'Università di Pisa – ha proseguito - per stipulare insieme una convenzione in virtù della quale l'Opa abbia un ruolo preminente nel campo della medicina cardiologica, in modo che si possa istituire un corso di laurea.

E' nostra intenzione anche convenzionare la Fondazione Monasterio con il Sant'Anna di Pisa, per fare di questa realtà il luogo di formazione e alta specializzazione della chirurgia e cardiochirurgia. Firmeremo a breve, tra un mese circa, un accordo di programma in questo senso. Sulla Fondazione Monasterio la Regione nel recente passato ha investito molto, circa 50 milioni. Quello che facciamo oggi è un investimento di prospettiva". "Trovo che i toni usati in questi giorni – ha proseguito il presidente - siano del tutto fuori luogo.

Invece siamo convintissimi che anche nella provincia di Massa-Carrara i cittadini abbiano il diritto di avere nel loro ospedale il materno infantile, ma non ha senso che stia dentro l'Opa. I parti di primo e secondo livello andranno nel nuovo ospedale, e qui all'Opa si creerà un punto nascita di alta specialità, disponibile nel caso che la nascita presentasse problemi cardiologici. Il centro della cardiochirurgia pediatrica della Toscana è qui. Il punto nascita di terzo livello è una garanzia per l'Opa, che è un riferimento non solo per l'intera regione ma anche per il livello nazionale". "Aggiungo che quando aprirà il nuovo ospedale, la Regione investirà 15-20 milioni per rimettere a posto questa struttura, facendo i lavori necessari per renderla ancora più funzionale.

Questo è il nostro progetto per il rilancio e il futuro dell'Opa. Niente a che vedere con tagli e ridimensionamenti, ma piuttosto con investimenti, qualità e sviluppo".

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