Domani il trio di Roberto Gatto inaugura il 23° Valdarno Jazz Winter Festival

Dal 2 febbraio al 13 maggio 2014 nove appuntamenti. In arrivo gli Oregon, una delle jazz band più longeve, e Ravi Coltrane, il figlio del mitico John

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2014 16:12
Domani il trio di Roberto Gatto inaugura il 23° Valdarno Jazz Winter Festival

Si inaugura domani, domenica 2 febbraio, presso l’Auditorium le Fornaci di Terranuova Bracciolini, con il trio composto dal grande percussionista Roberto Gatto, dal sassofonista Daniele Malvisi e dal contrabbassista Daniele Mencarelli (ore 17.30, via Vittorio Veneto 19), il 23° Valdarno Jazz Winter Festival, kermesse jazzistica che indaga i territori del jazz e affini, ospitando i talenti internazionali e le stelle del panorama musicale contemporaneo. Diretto dal sassofonista Daniele Malvisi e dal contrabbassista Gianmarco Scaglia, in collaborazione con Music Pool, Associazione Valdarno Culture e Associazione I-Jazz, la nuova edizione propone 9 appuntamenti che si svolgeranno fino al 13 maggio in 3 comuni del Valdarno, l’Auditorium le Fornaci e il Quasi Quasi Social Cafè a Terranuova Bracciolini, il Teatro Bucci a San Giovanni Valdarno e l’Auditorium comunale a Montevarchi, con nomi del calibro di Oregon, una delle jazz band più longeve, e di Ravi Coltrane, figlio del mitico John.

Da sempre sinonimo di qualità e di legame con il territorio, il Valdarno Jazz Festival anche quest’anno rinnova la collaborazione con il tessuto sociale e con le istituzioni, che sono coinvolte a più livelli durante tutto l’anno, come per il ciclo di guide all'ascolto ‘Aspettando il festival’, appena conclusosi. Valdarno Jazz infatti vuole essere una chiave di accesso al mondo del jazz, educando, da piccoli, i fruitori del futuro. È una produzione targata Valdarno Jazz quella che apre domani sera il festival.

Il trio ‘Mencarelli – Gatto – Malvisi’ è infatti capitanato da Roberto Gatto, uno dei più importanti compositori e musicisti del panorama jazzistico internazionale (le collaborazioni vanno da Mina a Lucio Dalla, passando per Gilberto Gil, Ennio Morricone, George Coleman e Chet Baker); dal sassofonista e compositore Daniele Malvisi (il cui sax collabora stabilmente con il gotha jazzistico, da William Parker, a Danilo Rea a Paolo Fresu) e dal contrabbassista Daniele Mencarelli (tra le collaborazioni, Stefano Bollani, Paolo Damiani, Franco Cerri, Bob Mintzer).

Sarà un evento a base di grande tecnica, interplay e amicizia, che si svilupperà sui binari della tradizione e della sperimentazione. In scaletta, standard jazz e original dei tre musicisti, più alcuni inediti.

Il secondo appuntamento sarà domenica 9 febbraio al Quasi quasi cafè con ‘To Bill or not to Bill’, omaggio, in prima assoluta, alla leggenda pianistica di Bill Evans del quartetto composto da Max De Aloe all’armonica, Roberto Olzer al pianoforte, Gianmarco Scaglia al contrabbasso e Giovanni Paolo Liguori alla batteria (ore 18.30 aperitivo in musica, ore 22.00 concerto).

Terzo appuntamento, sabato 15 febbraio a Le Fornaci, con un altro omaggio, quello al compositore e pianista Bill Strayhorn, storico e enigmatico collaboratore di Duke Ellington, interpretato dal batterista Alessandro Fabbri e dal suo settetto, composto quasi interamente di fiati, e formato da Maurizio Giammarco al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso, Roberto Rossi al trombone, Alberto Serpente al corno, Fabrizio Gaudino alla tuba (ore 21.30). Sabato 22 febbraio, all'Auditorium Le Fornaci, sarà invece di scena il ‘South Connection Quartet’, viaggio nel repertorio jazz di Broadway,tra classico e original, interpretato dall’ensemble formato dal sassofonista spagnolo Javier Vercher, dal pianista Matteo Alfonso, dal contrabbassista Lorenzo Conte e dal batterista Giovanni Paolo Liguori (ore 21.30). Il Valdarno Jazz si racconterà poi nell’appuntamento speciale ‘Art of the Duo’, incontro-concerto in cui Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, direttori artistici del festival, parleranno, insieme ad altri artisti, amici del festival, della storia e delle produzioni delle 23 edizioni del VJ, spiegandone il percorso, spesso complesso, e interpretando poi alcuni capolavori del jazz (domenica 2 marzo ore 17.30, Auditorium comunale, Montevarchi).

Il sesto appuntamento si terrà domenica 9 marzo, sempre all’Auditorium comunale di Montevarchi, con Angelo Lazzeri Trio, progetto originale composto da Angelo Lazzeri alla chitarra, Daniele Mencarelli al contrabbasso, Paolo Corsi alla batteria, che interpreteranno composizioni dello stesso Lazzeri, caratterizzate da swing, improvvisazione ed un sound originale e moderno. Venerdì 21 marzo al Teatro Bucci di San Giovanni Valdarno (Corso Italia 3, ore 21.30) si terrà invece il concerto degli Oregon, quartetto di musica jazz – e non solo – tra i più longevi del pianeta, formato da Ralph Towner alla chitarra, Paul McCandless al sax, Glen Moore al contrabbasso e al piano, Mark Walker alle percussioni.

Divenuta una vera ‘cult-band’, fra le prime ad aver unito sonorità occidentali ed orientali, creando un sound unico, il gruppo presenta l’ultimo CD, ‘Family tree’, con cui festeggia i 42 anni di attività: un lavoro che ha i colori del Mediterraneo e dell'Europa e che sarà un emozionante viaggio nel loro mondo musicale. Sarà un’altra prima esecuzione assoluta, firmata Valdarno Jazz e Le Facezie Musicali, quella che si terrà domenica 6 aprile a Le Fornaci: la classica e il jazz si incontreranno nell’evento in cui saranno interpretate ‘Le quattro stagioni di Astor Piazzolla’, con Alessandro Perpich al violino, Marta Lazzeri al violino, Paola Rubini alla viola, Niccolò Degl’Innocenti al violoncello, Gianmarco Scaglia al contrabbasso e Fabrizio Mocata al pianoforte (produzione Valdarno Culture). L'ultimo appuntamento del Valdarno Jazz Winter Festival sarà, martedì 13 maggio, all’Auditorum Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, con il concerto di Ravi Coltrane: figlio del leggendario John, Ravi Coltrane si è messo in luce come uno dei giovani jazzman più ispirati, da un lato continuando la tradizione del padre e legandosi al clima del jazz degli anni '60, dall'altro perfezionando sempre di più il suo stile di fianco a coetanei e leader del jazz d'oggi quali Steve Coleman, Don Byron, Ralph Alessi.

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