Aeroporto di Firenze: una mina sul percorso d'integrazione con il Galilei?

Roselli e Toccafondi (NCD) a Rossi: ''Ormai è chiaro: il governatore e qualche burocrate del PD, una decina di persone in tutto, non vogliono". Romanelli (Sel): "L'atteggiamento di Adf mi sembra poco rispettoso delle Istituzioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2014 22:35
Aeroporto di Firenze: una mina sul percorso d'integrazione con il Galilei?

Mentre il Consiglio regionale ragiona su un'ipotesi di integrazione con l'aeroporto di Pisa, Adf pare aver già concordato con ENAC di andare avanti con la pista più lunga, facendo saltare gli equilibri e le mediazioni proposte dalla Giunta Regionale. Ieri il governatore toscano Enrico Rossi, ha lanciato l'allarme ''fughe in avanti'' sullo scalo di Firenze, a seguito dell'approvazione da parte di AdF del masterplan dell'aeroporto, da inviare a Enac per le valutazioni. "Sono francamente sbalordito dall'atteggiamento di ADF che invia il Masterplan dell'Aereoporto in due versioni ad Enac mentre ne trasmette solo una al Consiglio Regionale.

Pare il gioco delle tre carte, e certamente non è un gesto troppo rispettoso delle Istituzioni e del Consiglio" - commenta Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà. "Ricordiamo al Presidente Marco Carrai, noto uomo forte e braccio destro del nuovo astro nascente Matteo Renzi, che il Consiglio è l'Assemblea eletta dai cittadini, e che forse, coloro che hanno il diritto e il dovere di tutelare l'interesse pubblico, dovrebbero essere messi a parte di tutte le ipotesi in campo, non tenuti in un angolino a fare i balocchi con un progetto, mentre su un altro tavolo, fuori da ogni controllo democratico, si fanno le scelte vere".

"In questo senso, valutiamo positivamente la dura reazione del Presidente Rossi e gli siamo solidali. Gli abbiamo sempre reso atto di aver cercato, da una posizione difficile, una mediazione illuminata, che provasse a contemperare tutte le istanze, e a dare risposte alle notevoli pressioni del sistema confindustriale fiorentino e dell'arrembante Sindaco Renzi, mediandole con le esigenze ambientali e del territorio, che ha cercato di tutelare apponendo il positivo vincolo ai 7mila ettari di parco agricolo.

Abbiamo però anche sempre detto che la mediazione individuata, la soluzione proposta, non reggeva, né sul piano ambientale, né progettuale, né dei costi, e credo che questa vicenda lo dimostri, e che dimostri in pieno l'inaffidabilità della controparte". "Non sottovalutiamo poi la questione dei soldi. Ricordiamo che in fase di adozione del Piano facemmo approvare una risoluzione di accompagnamento alla Variante, dove si prescriveva ad Adf di presentare un dettagliato Piano Finanziario prima dell'approvazione definitiva dell'atto, chiarendo che non si sarebbe dovuto utilizzare un euro di soldi pubblici.

Ancora nessuna risposta è giunta ed anzi sempre più ci sorge il dubbio che ad un certo punto le Istituzioni verranno messo di fronte al solito dilemma: bloccare un percorso già avviato e sul quale la Politica ha ormai messo la faccia, o sganciare vagonate di denaro direttamente proveniente dalle tasche dei cittadini. Non sarebbe certo una novità" - conclude Romanelli. ''Adesso è chiaro, lo hanno capito ormai tutti: Rossi e qualche burocrate del PD - in tutto una decina di persone -, non vogliono un aeroporto per Firenze.

Dopo le dichiarazioni del Presidente della Regione, alla luce dell'approvazione del Masterplan di AdF, è chiaro che qualcuno non vuole dotare Firenze di un aeroporto vero e funzionale. Siamo sempre al solito giochino, sembra di essere tornati ai tempi del PCI che mise il veto, ormai quarant’ anni fa, alla nascita dell’aeroporto a San Giorgio a Colonica, per bloccare lo sviluppo del capoluogo fiorentino” rispondono Gabriele Toccafondi, coordinatore regionale del Nuovo Centro Destra, e il consigliere comunale fiorentino di NCD, Emanuele Roselli. "Farebbe quasi sorridere, se non ci fosse da mettersi le mani nei capelli, la notizia che il Cda di Adf ha approvato un masterplan che prende in corsiderazione due ipotesi: una pista da 2400 metri secondo le indicazioni di Enac e una pista di 2000 metri come previsto dal Pit della Regione Toscana".

Lo dichiara, in una nota, la Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana, Maria Luisa Chincarini, a proposito dell'approvazione del Masterplan 2014-19 approvato dalla Società che gestisce l'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze. "E' come se una persona, dovendo cambiare l'auto, volesse comprare un suv che sia anche una city car. Impossibile. Delle due l'una: Adf decida se vuole seguire le linee d'indirizzo della Regione Toscana oppure la società reputa di dover rimettere tutto in discussione".

"Il masterplan di Adf è incentrato su una grave contraddizione e profuma vagamente di un cerchiobottismo teso a non decidere un bel niente", incalza Chincarini. "Questo atteggiamento è inaccettabile perché frena drasticamente l'iter di approvazione della variante al Pit, mina le procedure d'integrazione tra gli aeroporti di Firenze e Pisa e, ciò che più mi preoccupa, rischia di coinvolgere anche il Galilei, che è un vanto per tutto il sistema aeroportuale nazionale, in questo pantano". "In questa fase, in vista della creazione di un'unica holding tra il Galelei e il Vespucci, che si riferisce esplicitamente alle linee d'indirizzo previste dalla variante al Pit e dunque a una pista di duemila metri - continua Chincarini - sarebbe quanto mai doveroso eliminare ogni elemento di ambiguità.

L'obiettivo è, e rimane, quello di scongiurare ogni sorta di competizione tra i due aeroporti della Toscana, diversificando l'offerta, garantire la massima operatività e sicurezza dello scalo fiorentino, valorizzare la vocazione di grande hub internazionale dell'aeroporto di Pisa". "Oggi, dinanzi a questo ambiguo masterplan di Adf, questo processo sembra subire una brusca frenata", conclude la Capogruppo di Centro Democratico. "Una frenata che l'aeroporto di Pisa non si può permettere e che rischia di far precipitare il percorso portato avanti sin qui.

Si rispettino gli accordi, dunque, e si proceda alla realizzazione di un sistema aeroportuale integrato, non competitivo, dove il Galilei rappresenta la porta della Toscana nel mondo, e il Vespucci un city airport finalmente sicuro".

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