Amiata Val d'Orcia, firmato protocollo per prevenzione disagio sociale

La società della Salute aderisce al progetto di Uncem e Regione che mira in particolar modo alla prevenzione del suicidio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 gennaio 2014 17:33
Amiata Val d'Orcia, firmato protocollo per prevenzione disagio sociale

Abbadia San Salvatore (Siena) - Anche nell'Amiata Val d'Orcia si attiveranno le attività di prevenzione del disagio sociale, ed in particolar modo di prevenzione del suicidio, previste dal Protocollo regionale "Montagna in Salute". Alla firma dell'intesa questa mattina Oreste Giurlani Presidente di Uncem Toscana , soggetto capofila, e il Presidente della SdS Amiata val d'Orcia Lorenzo Avanzati nonchè sindaco di Abbadia San Salvatore (SI) alla presenza dei sindaci dei comuni di San Quirico d'Orcia e Radicofani, i referenti del centro di ascolto regionale e i referenti scientifico - tecnici del progetto. "Un momento importante per la val d'Orcia - ha commentato Giurlani – perchè con oggi sono quattro i territori della Toscana ad ad essere coinvolti dal progetto Montagna in Salute che ormai da anni ha consolidato la sua attività in Casentino, Amiata grossetana e Colline Metallifere, e che a breve verrà esteso ad altre due zone montane.

Il progetto – ha aggiunto – ha come obiettivo la creazione di una rete territoriale, in stretto contatto con un gruppo di lavoro regionale, che sia in grado di intercettare e prendersi cura dei casi di disagio sociale con particolari fattori di rischio per il gesto suicidario. E in più con l'ausilio di un numero verde regionale che potrà essere utilizzato da chiunque, a livello locale, sentisse il bisogno di chiedere aiuto ed essere indirizzato al servizio territoriale più indicato ed iniziare un percorso di assistenza.

Un progetto unico per il suo genere, ringrazio il Presidente Avanzati per averne subito colto l'importanza per la comunità locale". "E' con grande interesse che aderiamo a questo progetto – ha detto il Avanzati – perchè crediamo che possa essere di grande utilità nel contrasto di quelle forme di disagio che purtroppo la società si trova a dover far fronte. Attiveremo i responsabili dei servizi socio-sanitari locali per iniziare subito la creazione della rete e capire come meglio espletare le azioni operative per la prevenzione.

Appena saremo pronti coinvolgeremo i cittadini e sensibilizzeremo il più possibile l'associazionismo locale ". IL PROGETTO - È in linea con le direttive nazionali ed europee, che il progetto mira a stringere un forte contatto con i territori circa le problematiche legate al suicidio, crea una coscienza comune sul territorio mettendo in rete gli operatori locali della salute e sensibilizzando fortemente i Medici di Medicina Generale. Il tutto per ridurre il fenomeno del suicidio stesso, promuovere la salute per un complessivo miglioramento della qualità della vita in montagna.

Punto di forza del Progetto è il contatto diretto con i territori coinvolti, attraverso percorsi di formazione e sensibilizzazione ad hoc rivolti agli operatori della salute sulle problematiche legate al fenomeno del suicidio e la sua prevenzione, oltre al coinvolgimento dei cittadini. Il tutto mettendo in rete le risorse territoriali e quindi ottimizzandole. A breve saranno direttamente coinvolti i Medici di Medicina Generale di zona, Rappresentanti della Salute Mentale Adulti/Infanzia/Adolescenza, Rappresentanti del SERT, Rappresentanti dei Servizi Sociali, Rappresentanti Emergenza 118, Rappresentante consultori, Cure primarie, Psicologia/Psicoterapia, Forze dell'ordine oltre che il mondo dell'associazionismo locale.

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