Iaia Forte da La Grande Bellezza al Verdi di Monte San Savino

Appuntamento importante ed emozionante al Teatro Verdi di Monte San Savino giovedì 23 gennaio, ore 21.15

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 gennaio 2014 15:50
Iaia Forte da La Grande Bellezza al Verdi di Monte San Savino

Appuntamento importante ed emozionante al Teatro Verdi di Monte San Savino giovedì 23 gennaio, ore 21.15 ; ospite del teatro lo spettacolo HANNO TUTTI RAGIONE di Paolo Sorrentino portato in scena da Iaia Forte, già sua attrice nel film La grande bellezza, vincitore del Golden Globe 2013 come miglior film straniero e candidato agli Oscar 2014. Alle 19 sarà possibile incontrare l’attrice agli aperitivi del Teatro all’Interno 43 L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Sorrentino mi è venuta – ci racconta Iaia Forte - per innamoramento.

Avevo letto in pubblico due capitoli del libro a Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo. Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito ad un “armonia perduta”.

E poi, semplicemente, il teatro è, per fortuna, un luogo dove il naturalismo può essere bandito, ed i limiti della realtà espandersi. Lo spettacolo è concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall. In una sorta di allucinazione del sentire provocatagli dall’ alcool e dalla cocaina, Pagoda, mentre canta, è attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di sé, “struggenze” d’amore, sarcastiche considerazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna la performance dialoga con le parole stesse usate come una partitura Tony è un vulcano in eruzione, un filosofo della sottocultura: “In ultima analisi, dico io, la vita è una meravigliosa rottura di coglioni.

Ma su cosa dobbiamo concentrarci? Sulla rottura di coglioni? O sul favoloso? I comodi si adagiano sulla rottura di coglioni. Li rassicura. Come il telegiornale delle otto. Gli altri, li vedi, si catapultano in strada a tutte le ore, valicano la notte, avidi e nevrotici, spaesati ma concentrati. Cercano il favoloso. E non lo trovano. Perché lo hanno già vissuto.” Abita una vita eccessiva e mediocre, lussuosa ma povera, Tony. Ha un'opinione crudele per tutto e per tutti. La moglie: «Quindici anni fa, con mia moglie, si scopava da bufali.

Ora è un oggetto d'arredamento»; la gente: «La gente, questa articolata organizzazione umana che crede sempre di sfilare sull'orlo di un precipizio senza ritorno, mentre si sta solo trascorrendo la vita. Confondono la monotonia col disastro. Un errore comune»; i sentimenti: «l'uomo, si sa, è come la Coca-Cola. Basta scuoterlo un po' e attacca a spruzzare di tutto. Sangue e sentimenti. Calore e risentimento. Tutto di fuori». E sarà il girotondo monotono di stati umorali altalenanti a fargli capire che qualcosa è cambiato.

E allora via, un taglio netto con tutto e tutti. Soprattutto con se stesso.

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