Banca Area Pratese: tristezza e profondo dolore per la strage di Lecore

Due giorni fa, Lamberto Albuzzani, 67 anni presidente della Banca ha preso il suo fucile da caccia e ha sparato alla sua famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2014 11:09
Banca Area Pratese: tristezza e profondo dolore per la strage di Lecore

Si chiamava Lamberto Albuzzani, aveva 67 anni, era un avvocato, presidente di una Banca Area Pratese che negli ultimi tempi doveva difendersi dall'addebito dalla procura della Repubblica, rivolto anche ad altri due componenti i vertici, riguardo la redazione dei bilanci d'impresa. L'istituto da lui presieduto, il Credito cooperativo Area Pratese, è sotto inchiesta. Pochi giorni fa la banca sarebbe stata oggetto di un'ispezione da parte della Banca d'Italia. Venerdì la tragedia: il presidente ha ucciso moglie e figlio in casa e poi si è sparato. I componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti del Collegio Sindacale ed il Direttore Generale della Banca Area Pratese, a titolo personale, a nome della Banca, di tutti i dipendenti e di tutti i soci, esprimono il loro profondo cordoglio per la tragedia che ha visto coinvolti il Presidente Lamberto Albuzzani, sua moglie Mariangela Bellini e del loro adorato figlio Marco: "E' un dolore profondo, che non lascerebbe spazio alle parole e che richiederebbe soltanto un rispettoso silenzio.

Purtroppo, però, da tante parti provengono notizie parziali e indicazioni fuorvianti, che rischiano di descrivere la persona dell’amico Lamberto in modo deformato e di ricercare spiegazioni semplicistiche e – anche soltanto per questo – irriguardose. Da qui la necessità di precisare che il ruolo marginale attribuito al Presidente nell’ambito della ormai notoria inchiesta della Procura della Repubblica di Prato non può essere ritenuto la causa scatenante della tragedia che si è verificata: ad altre persone era rivolto l’interesse della Procura e, infatti, esse non fanno più parte dell’Ente, mentre il Presidente Albuzzani continuava ad esserne saldamente alla guida.

Del resto, anche la recente, pur collegata, ispezione della Banca d’Italia era stata affrontata dal Presidente Albuzzani con la serenità che gli derivava dalla consapevolezza di avere agito sempre con la più assoluta correttezza e con il massimo impegno – fino al limite del sacrificio della propria vita personale e professionale e della propria salute – con l’unico obbiettivo di proteggere, contro gli interessi di chiunque, la Banca ed i suoi soci. Dunque, le cause della tragedia andrebbero ricercate nella complessità e nella profondità dell’animo dell’amico Lamberto, sicché, nell’impossibilità di conoscerle, l’unica condotta accettabile, davanti alla perdita di tre splendide persone, è quella di serbare un rispettoso silenzio".

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