Defibrillatori sui campi di calcio

L’iniziativa punta a ridurre drasticamente gli eventi luttuosi nel mondo del calcio. Ricordo commosso per Matteo Roghi alla presenza dei genitori. Marroni: "Altro passo avanti in percorso già avviato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2014 22:55
Defibrillatori sui campi di calcio

Firenze, 18 gennaio 2014- Colonnine di pronto soccorso presso tutti i campi di calcio e corsi per abilitare il numero maggiore possibile, tra dirigenti, tecnici e addetti ai lavori in generale, all'utilizzo del defibrillatore. Sono i punti chiave del progetto 'Mi stai a cuore', iniziativa, promossa dal Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti, dal Settore Giovanile e Scolastico toscano e dalle Misericordie della Toscana con il sostegno della Regione, presentata stamattina nell'Aula Magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano. L’impegno della Lega Nazionale Dilettanti nell’ambito della sicurezza negli impianti sportivi dove si pratica l’attività calcistica e giovanile si arricchisce in Toscana di un altro importante tassello.

Si tratta del progetto ‘Mi stai a cuore’, frutto dell’accordo tra il Comitato Regionale e la Federazione toscana delle Misericordie, con il quale ci si impegna ad organizzare corsi di primo soccorso per l’abilitazione all’uso dei defibrillatori cui seguirà l’installazione di circa 800 colonnine di soccorso avanzato su tutti i campi FIGC-LND della regione. Un progetto che definire ambizioso è quasi riduttivo e che assume un valore ancora maggiore perché prepara il terreno nel migliore dei modi, alla piena attuazione del Decreto Balduzzi, poco più di un anno prima, sull’obbligatorietà della dotazione dei defibrillatori in capo alle associazioni sportive dilettantistiche.

L’incontro tra le Misericordie e la LND è l’incontro tra due mondi del volontariato, uno nel campo del primo soccorso e nella tutela sanitaria l’altro in quello dello sport e del calcio in particolare, espressione della parte migliore del nostro Paese. Così si sono espressi praticamente tutti gli intervenuti, provenienti da diversi settori della società civile e delle Istituzioni politiche e sportive, alla conferenza stampa di presentazione avvenuta questa mattina nell’Aula Magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano.

Un percorso, quello della Lega Nazionale Dilettanti, che affonda le radici dal 2008 con il Progetto Elisir che ha visto coinvolto l’intero territorio nazionale con l’acquisto e la consegna di defibrillatori alle società di Serie D ed a tutte le rappresentative nazionali, regionali e provinciali della LND. L’attenzione su questo argomento è proseguita con una sempre più stretta collaborazione con la Federazione Medici Sportivi Italiani, con la quale sono stati attivati progetti anche sulla corretta alimentazione per un calciatore al fine di tutelare al meglio la salute, soprattutto dei praticanti più giovani, e con la dotazione di defibrillatori a tutte le società di calcio femminile in capo al Dipartimento LND.

Inoltre, ogni Comitato regionale ha portato avanti autonomi percorsi con l’obiettivo di investire risorse e professionalità su questo argomento, senza fare sconti di alcun tipo riguardo la tutela dei tesserati. Ed è in questo solco che il CR Toscana, con il presidente Fabio Bresci ed il responsabile del Settore Giovanile e Scolastico Paolo Mangini in prima linea, si è mosso incontrando nelle Misericordie (attive nel volontariato sanitario fin dal 1240) un partner ideale, nella disponibilità e nella competenza, per realizzare un progetto tanto ambizioso.

L’evento, a conclusione del quale si è proceduto alla firma del protocollo che darà il via alla prima fase dell’iniziativa, si è aperto con il commosso ricordo di Matteo Roghi, alla presenza dei genitori del 14enne giocatore del Foiano, la cui scomparsa su un campo di calcio della Toscana ha segnato tutti, addetti ai lavori e semplici appassionati. È anche per lui che il Comitato Regionale Toscana ha voluto fortemente questo progetto, perché non si ripetano più casi come il suo. Il primo a prendere la parola è stato il numero uno del calcio toscano Fabio Bresci: “Chi si assume l’onere e l’onore di rappresentare un vasto mondo come quello dilettantistico e giovanile ha l’obbligo di porsi come primo obiettivo la tutela della salute di tutte le persone coinvolte.

Il Comitato ha iniziato dal 2006 formando al primo soccorso oltre 1700 dirigenti, consegnando circa 200 defibrillatori alle società ed istruendone all’utilizzo ben 500 persone, grazie alla collaborazione della Regione”. “Anche con queste iniziative, la famiglia del calcio toscano dimostra tutta la sua vitalità – ha concluso Bresci – alle idee accompagniamo numeri notevoli quali 800 società, 32 mila dirigenti e 97 mila calciatori che insieme alle loro famiglie rappresentano una base importante per sensibilità e cambiamenti culturali con cui le Istituzioni, a vari livelli, devono dialogare”.

“Il progetto ‘Mi stai a cuore’ mette in contatto e fa collaborare tra loro ambiti e settori diversi del volontariato, quello socio-sanitario e quello sportivo – commenta Alberto Corsinovi, presidente delle Misericordie toscane - che hanno però in comune l’impegno di persone che si spendono per gli altri e per una migliore qualità della vita; per questo siamo molto soddisfatti dell’iniziativa che presentiamo oggi”. “Sarà un impegno non da poco quello di formare in questo anno 4 mila persone in tutta la Toscana all’uso del defibrillatore, ma ce lo assumiamo ben volentieri – conclude Corsinovi - anche perché in questo modo non solo si aumenta il presidio sanitario sui campi da calcio della Toscana, ma si contribuisce in modo importante a migliorare la sicurezza per tutta la nostra comunità.

Grazie a ‘Mi stai a cuore’ la Toscana sarà più sicura, in campo e fuori”. Attori altrettanto importanti del percorso intrapreso in Toscana sono Paolo Mangini, coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico, e Massimo Mandò, direttore del 118 di Arezzo, i quali hanno reso possibile la formazione dei dirigenti del Comitato LND, diventati a loro volta formatori per i volontari in servizio nelle centinaia di associazioni dilettantistiche toscane. “Abbiamo responsabilità educativa e morale verso le nuove generazioni – ha dichiarato Mangini - siamo qui per concretizzare 3 dei diritti della carta del giovane atleta che consistono nell’entrare in contatto con persone competenti in un ambiente sano, giocando in sicurezza”.

“Per aumentare la percentuale di sopravvivenza nelle nostre comunità dobbiamo recuperare il tempo perduto fino ad ora – ha affermato con calore Mandò – dobbiamo organizzarci in tempo di pace prima che scoppi la guerra, informando e formando tutti, partendo dalle scuole”. “Celebriamo oggi la parte del Paese che funziona di cui la LND fa parte con le sue centinaia di migliaia di volontari – ha affermato il vice presidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti Alberto Mambelli, che ha portato il saluto di Carlo Tavecchio primo sostenitore delle iniziative per la tutela dei tesserati a livello nazionale – questo progetto è l’esempio che il calcio ha valori sani e non è quello che troppo spesso vediamo litigare ed infangare sui giornali; il volontariato è il polmone della società civile”.

“La nostra intenzione – ha concluso Mambelli – è di esportare questo modello virtuoso a tutto il resto dell’Italia”. All’incontro ha partecipato anche il mondo arbitrale, essendo naturalmente parte imprescindibile dell’attività calcistica, con Matteo Trefoloni, designatore regionale, e Stefano Braschi, designatore Can, che ha sottolineato quanto “siano fondamentali le idee e la voglia di fare che, in un un’Italia positiva, prendono il sopravvento anche sul denaro”. La conclusione è toccata all’Assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Luigi Marroni: “L’amministrazione regionale è sempre al fianco delle organizzazioni di volontariato, siamo convinti che, vista la buona salute della nostra sanità, possiamo e dobbiamo fare di più.

Su questi progetti non risparmieremo nemmeno 1 euro”. Il progetto ‘Mi stai a cuore’ prevede:

-          la formazione degli operatori -          la consegna, l’installazione e la gestione di colonnine di soccorso avanzato dotate di una teca contenente un defibrillatore semiautomatico, controllate e coordinate dalla centrale operativa delle Misericordie toscane.
La formazione sarà svolta dai formatori regionali delle Misericordie (oltre 500 in tutta la regione) che, operando in sinergia e in rete con i vari soggetti coinvolti, provvederanno alla formazione dei dirigenti delle 800 società FIGC-LND; complessivamente al termine del percorso formativo gli operatori FIGC-LND che verranno certificati operatori DAE saranno circa 4.000 in tutta la Toscana da ora alla fine del 2014.

Il corso, della durata di 5 ore, avrà una parte teorica e una parte pratica, con esercitazioni su manichini BLSD e l’utilizzo di DAE trainer. La colonnina, oltre a contenere il DAE, è dotata di un duplice sistema di allarme; uno che si attiva localmente all’apertura dello sportello della teca, e avvisa i presenti che si sta prelevando il DAE, mentre l’altro allarme verrà inviato automaticamente tramite un sistema Voip-Gsm alla centrale delle Misericordie della Toscana, nello stesso istante in cui verrà fisicamente tolto dal suo alloggiamento il defibrillatore.

L’operatore delle Misericordie che riceverà l’allarme, dopo aver verificato la reale emergenza in corso, provvederà ad avvisare la locale Misericordia che presso l’impianto sportivo è in corso un soccorso BLSD, e al tempo stesso rimarrà in contatto con la colonnina tramite un viva voce che si attiverà automaticamente al momento dell’invio dell’allarme alla centrale. Tale contatto vocale avrà fondamentalmente lo scopo di supportare gli operatori presenti sul posto, nell’attesa che arrivino all’impianto i soccorsi del territorio.

Tutto ciò non sostituisce assolutamente l’attivazione e la richiesta di soccorso “tradizionale” ed istituzionale, che dovrà essere attivato dai presenti all’impianto chiamando il 118. É intervenuto anche l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni: "Due grandi mondi, quello del volontariato e quello del calcio dilettantistico, – ha detto l'assessore - collaborano per potenziare la tutela della salute dei calciatori ed aumentare la sicurezza negli impianti sportivi.

É un altro importante passo in avanti che si compie in questa direzione, al quale anche la Regione ha deciso di collaborare". Il progetto fa parte di un percorso che, nel 2009, vide la Regione fornire alle società toscane 140 defibrillatori, grazie alla collaborazione con il Comitato regionale toscano della Lega Nazionale Dilettanti presieduto da Fabio Bresci. Un percorso che prevedeva corsi di abilitazione in collaborazione con le strutture del 118 della Toscana. Già nel 2006, fra Regione e Comitato regionale toscano, era in atto un accordo per intervenire con immediatezza e competenza in caso di infortuni accaduti in campo.

Furono così istituiti corsi di formazione di primo intervento, rivolti a dirigenti e tecnici, i cosiddetti 'soccorritori sportivi', con lezioni tenute da personale medico del 118. Successivamente la Regione seguì la dotazione, a tutte le società, di un kit di primo soccorso che comprendeva anche il pallone Ambu o pallone autoespandibile. "Le società – ha aggiunto Marroni - furono dotate anche delle stecco-bende, ma rimaneva da affrontare il problema più spinoso: quello dei malori legati a problemi cardiaci.

Partirono perciò i corsi per abilitare i volontari del calcio dilettanti all'utilizzo del defibrillatore e, con l'obiettivo di creare un numero sempre maggiore e territorialmente radicato di persone preparate e autorizzate a usare il BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation), vennero abilitati anche dirigenti e tecnici di società". Il 118 di Arezzo, diretto dal dottor Massimo Mandò, ha rappresentato il punto cardine di tutto il processo. "Adesso – ha concluso Marroni - un ulteriore step, ma non quello finale, è l'accordo con le Misericordie della Toscana con il progetto che è stato presentato oggi, per posizionare sui campi di calcio colonnine di pronto soccorso collegate con le centrali operative di pronto intervento e con l'istituzione di ulteriori corsi di formazione BLS –D".

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