Sindaco di Firenze, da Matteo Renzi a Guglielmo Picchi?

Un sondaggio svela il gradimento del sindaco Matteo Renzi per un eventuale secondo mandato. L'opposizione a destra cosa fa? Incalza concentrata e convinta? E' in pieno caos

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2013 15:00
Sindaco di Firenze, da Matteo Renzi a Guglielmo Picchi?

Matteo Renzi bis? I risultati ottenuti alle primarie non lasciano dubbi secondo gli esperti "Se Matteo si ricandida vince". Le incognite sono sugli impegni e sulla tenuta di Enrico Letta al Governo. Ci sono anche altri esperti però: Il capogruppo della Lega Nord Mario Razzanelli: "La stragrande maggioranza dei fiorentini ritiene che Matteo Renzi non possa fare contemporaneamente il sindaco di Firenze e il segretario del più importante partito italiano. A dirlo è il 65% di quanti lo votarono alle Amministrative del 2009, un numero rilevante che conferma la propria stima nei confronti di Renzi e proprio in ragione di essa sostiene l’incompatibilità dei ruoli.

La percentuale diventa del 73% se si guarda a chi alle scorse elezioni votò il candidato di centrodestra". Questi i dati che risultano da un sondaggio svolto dall'Istituto Freni commissionato da Mario Razzanelli su un campione di 400 fiorentini. "Renzi - prosegue Razzanelli- è stato investito dagli elettori del Pd di un compito importantissimo che è quello di trasformare la sinistra italiana in un partito socialdemocratico su modello tedesco o laburista inglese: una vera rivoluzione che richiede assoluto impegno, massima dedizione e nessuna distrazione.

Gli italiani si aspettano da Renzi che dia risposte serie e concrete ai problemi dell’Italia, che la sua sia un’agenda puntuale e dettagliata. Il tutto in tempi rapidi. Le aspettative che in questo momento si hanno verso Matteo Renzi sono persino maggiori di quelle riposte nei confronti di Enrico Letta e del suo Governo continuamente condizionate dalle Larghe Intese. Il ritmo e l’attenzione che una delega così importante richiederà sono di fatto incompatibili con la carica di sindaco. Andremo a votare probabilmente nel 2015 dopo il semestre europeo e dopo l’approvazione della legge elettorale.

Ricandidarsi a sindaco significa diventarlo nel maggio 2014, di lì a pochi mesi inizierà la campagna per le politiche del 2015 e Renzi potrebbe essere il candidato Premier del centrosinistra. Un’eventualità che comporterà certamente le sue dimissioni da sindaco; il suo sarebbe in tutta evidenza un mandato a breve termine. Un gesto che Firenze non merita: l’investitura di un primo cittadino, il “mestiere più bello del mondo” è un patto con la città che si fa della durata di 5 anni e non con una riserva mentale certa.

Mi auguro - conclude il consigliere- che la ragionevolezza prende il sopravvento nell’ interesse di Firenze ma anche dell’Italia. In caso contrario potrebbe rivelarsi un fatale autogol". Intanto il centrodestra in piena campagna Primarie per Firenze, candida Guglielmo Picchi cogliendo di sorpresa gli alleati. "Inutile negarlo, per avviare il percorso che porterà alla scelta del candidato sindaco, che mi auguro sia unitario, del centrodestra alle amministrative del 2014, aspettavamo un po' tutti di conoscere la proposta di Forza Italia.

Certo, apprenderlo dai manifesti affissi in città non credo sia la maniera migliore per avviare un percorso condiviso" così Francesco Torselli, consigliere comunale e portavoce regionale di Fratelli d'Italia. "Abbiamo visto oggi - prosegue l'esponente di Fratelli d'Italia - i manifesti che indicano l'Onorevole di Forza Italia, Guglielmo Picchi, come candidato a sindaco di Firenze. Siamo lieti di apprendere che il partito numericamente più grande del centrodestra abbia sciolto le riserve sul nome del loro candidato, ma speravamo in un percorso quantomeno condiviso con gli alleati". "Sulla figura dell'Onorevole Picchi - conclude Torselli - niente da eccepire se non una remora strettamente personale: non credo che chi già ricopre un ruolo istituzionalmente impegnativo come quello di Picchi, possa anche candidarsi ad essere il primo cittadino di Firenze.

Abbiamo fatto tante polemiche sulle assenze di Renzi da Firenze dovute ai suoi impegni nazionali, non ci possiamo permettere, a mio modo di vedere, di commettere gli stessi errori". Il Movimento 5 Stelle fiorentino ha acquistato sempre maggiore visibilità e si candida al ruolo di protagonista per le Amministrative 2014. "A destra abbiamo una compagine che dopo l’attualità nazionale propone Achille Totaro, la “chioccia rassicurante”, il vecchio “cambiamento non cambiamento”, l’estremizzazione del liberismo renziano con maggiore attenzione e rigore per il decoro cittadino, piuttosto che alle cause che lo generano. A sinistra degli “amanti del fenomeno” la paura regna, ci si guarda in faccia alla ricerca dell’illuminazione che possa indicare la via; forze civiche, a cui riconosciamo il merito di essersi contrapposte all’amministrazione Renzi con competenza ma anche un po di elitarismo, che oggi sembrano non stare al passo con l’evoluzione stessa della Politica, tralasciamo commenti sui nostalgici della sinistra radicale e nostalgica" questa l'analisi affidata ad una nota del Movimento. La nota prosegue: "Il M5S a Firenze non si nomina perché è ovunque ci sia un problema o un diritto da difendere o un abuso da denunciare, non c’è bisogno di nominarlo c’è e basta.

Da anni sostiene il Movimento No Tav e continua a battersi per una revisione dello scellerato progetto sotterraneo (è grazie anche al sostegno del M5S che si sono aperte importanti inchieste sulle infiltrazioni mafiose negli appalti), da anni partecipa ai comitati per l’acqua pubblica, contro l’inceneritore, si batte affinché anche il Comune di Firenze aderisca alla strategia “Rifiuti Zero” osteggiata dal PD locale. La difesa dei lavoratori a Firenze è passata per il Maggio Musicale, SAS servizi strade, i dipendenti comunali e cronaca recente il sostegno ai lavoratori ATAF contro lo smembramento dell’azienda e le condizioni contrattuali derivanti (intanto sospesi).

Il M5S vive quotidianamente la realtà cittadina, ne è parte integrante ed espressione attraverso la presenza nella maggior parte dei comitati cittadini, ai dibattiti e incontri che si svolgono in città, lo è settimanalmente con i gazebo nelle piazze, ad ascoltare e condividere le idee, le proposte ed a raccogliere le istanze dei cittadini. Il M5S è fatto dai cittadini, quale migliore risposta di aggregazione alternativa si può trovare se non quella già esistente di cittadini per il bene dei cittadini? Basta accettare la realtà, condividerla e contribuire a migliorarla".

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