Moneta elettronica obbligatoria da gennaio anche a Firenze

Confcommercio Firenze: “Sì all’innovazione, ma no ad un’altra tassa”. I risultati di un’indagine svolta tra gli associati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2013 15:11
Moneta elettronica obbligatoria da gennaio anche a Firenze

Firenze, 18 dicembre 2013 - “Non siamo contro l’innovazione, ma allo stesso tempo non possiamo tollerare un ulteriore aggravio dei costi”. Da gennaio i commercianti dovranno obbligatoriamente accettare, nel caso di richiesta da parte del cliente, il pagamento con moneta elettronica indipendentemente dal valore dell'acquisto. Una novità che fa storcere il naso alle imprese associate a Confcommercio Firenze. “Saremo costretti a fronteggiare costi aggiuntivi. Visto il periodo di difficoltà, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una nuova tassa”, parla a nome dei commercianti il presidente Jacopo De Ria. Oltre all’attivazione del Pos, le imprese dovranno sopportare gli ulteriori costi di gestione che andranno ad aggravare le spese fisse. Senza contare che a tutto questo si aggiunge il costo delle commissioni su ogni transazione.

Se il 70% dei clienti dei ristoranti già usa carta di credito e bancomat, la percentuale si abbassa al 50% nei negozi più piccoli e nelle agenzie di viaggio (“In alcuni casi è impossibile accettare la moneta elettronica perché le commissioni arrivano a mangiarsi il 30% dell’incasso”, spiegano i titolari) ed è prossima allo zero, chiaramente, per quanto riguarda i bar o edicole. Idem gli ambulanti, che riferiscono di un “5% di clienti che pagano con le carte”. Ad acquistare un gioiello, ovvio, si va perlopiù muniti di moneta elettronica: “Il 70% di chi compra da noi ha carta di credito o bancomat”, affermano gli orefici.

E le spese per le commissioni? Basse per il bancomat (0,50-1%), più alte per le carte di credito (dall’1 al 3-4%). Anche il Pos ha un suo costo. C’è chi paga addirittura un canone di 15-20 euro al mese. "Non possiamo accettare – dice De Ria, - che le banche diventino un socio occulto. Insomma, in questo modo parteciperebbero, per legge, agli utili, ma non certo allo sforzo imprenditoriale. Per questo dico che se l’uso della moneta elettronica diventerà obbligatorio le commissioni dovranno essere azzerate.

Sennò, ci troveremo di fronte a un nuovo balzello”.

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