Sciopero Tpl, mercoledì sindacati convocati al Ministero

Sottosegretario D'Angelis:“Massimo rispetto per sciopero, ma il Governo sta lavorando bene per il rilancio e l'uscita dalla crisi del trasporto pubblico”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2013 14:42
Sciopero Tpl, mercoledì sindacati convocati al Ministero

“Ho il massimo rispetto per i sindacati e i lavoratori che stanno scioperando. Su una cosa siamo tutti d'accordo, non vogliamo continuare a gestire l'emergenza con bollettini quotidiani di disservizi, aziende al collasso e scandali come Atac di Roma, indegni di un Paese avanzato come l’Italia e che mettono a rischio il lavoro e la qualità del trasporto pubblico. Oggi è possibile riportare il settore su standard europei ed è finalmente una priorità di Governo perchè siamo il Paese con la più elevata polverizzazione aziendale con 1.150 aziende quasi tutte comunali e per il 55% già tecnicamente fallite con bilanci dissestati, debiti, servizi a singhiozzo e commissariamenti.

La contribuzione pubblica al settore è la più alta d’Europa e copre il 75% del fatturato, siamo detentori del terzo record europeo per il parco mezzi circolante più obsoleto e inquinante con circa 24.500 dei 51.500 bus fuori norma per emissioni e un invecchiamento medio di 12 anni, il doppio della media del Continente. In questo quadro disastroso però aumenta la domanda di bus e metrò”. Cosi il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis, con anche delega al trasporto pubblico locale, sullo sciopero in corso oggi in alcune città italiane. “La prima novità positiva – aggiunge D'Angelis - vede il settore non più oggetto di spending review ma con stabilità finanziaria.

Abbiamo riaperto il tavolo di trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto dal 2007, e dopo ben 18 anni di tagli progressivi, torniamo ad imvestire per rinnovare il parco mezzi pubblici passando da zero euro dal 2010 ai primi 300 milioni per il 2014, stanziati in Legge di Stabilità. Con Regioni, Comuni e imprese stiamo definendo le linee di riforma per una politica industriale centrata sul recupero dell'efficienza e dell'evasione tariffaria per circa 500 milioni l'anno, aggregazioni aziendali e gare ad evidenza pubblica da non confondere con le privatizzazioni, ma con la fine dell’anomalia italiana senza regole che vede nello stesso ente locale sia il controllore che il controllato.

Le gare avranno come base i costi standard che stanno per essere definiti per la prima volta. Il settore modernizzato – conclude il Sottosegretario - può cogliere anche l'opportunità di nuova occupazione e mercoledi presenteremo ai sindacati il quadro complessivo del lavoro in corso”.

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