Tavolo nazionale per Prato al Viminale

Rossi: "Abbiamo impostato un buon lavoro". Gestri: “Adesso si fa sul serio, stasera abbiamo misurato l'impegno per varare un piano, definito tra amministrazioni locali, Regione e governo centrale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2013 22:25
Tavolo nazionale per Prato al Viminale

FIRENZE- Oggi pomeriggio a Roma, il Tavolo nazionale per Prato, presieduto dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il Tavolo è finalizzato a sviluppare, in sinergia con le altre Istituzioni, nazionali e locali, e con i vertici delle Forze dell'ordine, un piano di interventi di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità connessi all'imprenditoria straniera. Del Tavolo nazionale per Prato fanno parte, oltre al ministero dell'Interno, i ministeri della Giustizia, dell'Integrazione, del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Salute, dello Sviluppo Economico, dell'Economia e delle Finanze, degli Affari Esteri, dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, l'Agenzia delle Dogane e l'Agenzia delle Entrate. Enrico Rossi ha annunciato anche che nel 2014 la Toscana costituirà una task force di 100 ispettori per la prevenzione nei luoghi di lavoro: "Abbiamo impostato un buon lavoro per il progetto Prato, un lavoro molto positivo, basato su due punti: il rispetto delle leggi e dei diritti umani, attraverso una maggiore attività di controllo; e azioni che favoriscano l'emersione dell'economia". “Adesso si fa sul serio.

Stasera abbiamo misurato l'impegno del Governo che è concreto e determinato. Ci mettiamo al lavoro per varare un piano Prato, definito tra amministrazioni locali, Regione e Governo centrale. C'è molto da fare ma oggi abbiamo avuto la conferma che il caso Prato è diventato un punto all'ordine del giorno del Governo”. Così il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, a conclusione dell'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio al Viminale. “I temi che ho posto all'ordine del giorno nel mio intervento sono stati ampiamente condivisi – afferma Gestri - La necessità di innalzare la qualità e l'efficacia dei controlli collegandoli alla certezza della sanzione, il potenziamento degli uffici dello Stato, di Procura e Tribunale, la necessità di definire un piano per l'emersione delle imprese che si vogliono regolarizzare, la necessità di dotare la scuola di tutti gli strumenti che possono favorire l'integrazione, sono temi su cui lavoreremo nelle prossime settimane per mettere nero su bianco nel progetto per Prato iniziative concrete e operative”. "A pochi metri da via Pistoiese, in fondo a via del Pesciolino dietro l'asilo ed il parco giochi per bambini sorge l'Ex Gover, un'area di 14mila metri quadri completamente degradata, abitata da sbandati e clandestini.

Baraccopoli abusive, vere e proprie montagne di rifiuti, sporcizia, veicoli abbandonati, distese di feci e altri resti organici. Gli odori nauseabondi sono distinguibili fin dalle civili abitazioni dei residenti della zona esasperati e preoccupati." Racconta Giovanni Donzelli capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia insieme ai colleghi di Partito Paolo Marcheschi e Francesco Torselli dopo il sopralluogo di oggi organizzato con la stampa dal movimento guidato a livello nazionale da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa.

Giovanni Donzelli ha anche pubblicato su Facebook un lungo servizio fotografico esplicativo del degrado incontrato. "I cittadini ci hanno raccontato che quasi due anni fa venne Renzi e rassicurò tutti che se ne sarebbe occupato e che entro poco tempo avrebbe trasformato l'area in un luogo verde per famiglie, con abitazioni a prezzo calmierato, panchine per anziani, qualche negozietto e luoghi di aggregazione” racconta Donzelli. “Dopo 20 mesi il degrado è solo aumentato". "Invece di raccontare novelle e disegnare scenari da favola, finché non viene presentato un piano di recupero dell'area, sarebbe meglio buttare giù tutto e lasciare una distesa di terra ed erba" spiegano Donzelli, Marcheschi e Torselli.

"Basta attraversare Via Pistoiese e raggiungere Largo del Ranocchietto per trovarsi di fronte ad un ex-azienda cinese ora occupata da rumeni senza dimora. Si tratta di dieci famiglie, anche con bimbi piccoli, uscite dall'occupazione di Poggio Secco. Un altro esempio del fallimento completo dell'amministrazione comunale. Qui ha fallito sia l'accoglienza che la legalità. La sinistra con il tipico pericoloso buonismo ha permesso a tutti di venire qui promettendo servizi e diritti, salvo poi lasciar girare questi disperati, come pacchi, da un'occupazione all'altra tra materassi vecchi, sporcizia, freddo e condizioni igienico-sanitarie precarie." "Una volta tollerate queste occupazioni abusive, da pochi nuclei diventano incontrollabili, con la moltiplicazione degli occupanti le difficoltà, le risse tra etnie ed i fiorentini residenti nelle vicinanze giustamente allarmati e arrabbiati" prosegue Donzelli "Il Comune da anni rinuncia a risolvere l'emergenza abitativa e tollera le occupazioni abusive per mettersi una toppa sulla coscienza.

Penalizzando così chi rispetta le leggi e lasciando chi occupa in condizioni incivili e nelle mani di racket poco trasparenti o di movimenti estremistici"

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