Strage piazza Dalmazia, presidio e ricordo delle vittime con Cecile Kyenge

Venerdì 13 dicembre alle ore 11.30 presidio in Piazza Dalmazia per ricordare MODOU SAMB e MOR DIOP

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2013 15:08
Strage piazza Dalmazia, presidio e ricordo delle vittime con Cecile Kyenge

Il 13 dicembre 2011 si consumò a Firenze una efferata strage di chiara connotazione fascista e razzista che causò la morte di due cittadini senegalesi, Samb Modou e Mor Diop e il ferimento grave di altri 3. Angeli del Bello di Firenze stamani in piazza Dalmazia. "Domani, Venerdì 13 Dicembre, ricorre infatti il secondo anniversario della Strage di Firenze in cui persero la vita Samb Modou e Diop Mor. Per rendere omaggio alle vittime abbiamo rimosso scritte e graffiti dal muro e ci siamo presi cura del piccolo giardino circostante la lapide". La Comunità ebraica di Firenze a due anni dalla strage di Piazza Dalmazia, in cui furono uccisi Samb Modou e Diop Mor, desidera ricordare quanto avvenuto e manifestare la propria vicinanza alla Comunità Senegalese duramente colpita dal cieco odio razzista e xenofobo, formulando l’augurio che in futuro Firenze sia per tutti una città accogliente ed una casa sicura.

Anche quest'anno la CGIL insieme a ARCI e ANPI raccolgono l'appello della Comunità Senegalese di Firenze e parteciperanno agli eventi che sono stati organizzati in quella data per ricordare le vittime e precisamente saranno alle ore 11,30 di domani venerdì 13 dicembre al Presidio in piazza Dalmazia "Noi continuiamo a dire NO a chi fomenta l’ostilità fra i diversi, no a chi fomenta l’odio e la violenza e lo facciamo domani in modo particolare ricordando queste due vittime" CGIL, ANPI, ARCI di Firenze In occasione della ricorrenza dell’eccidio di Piazza Dalmazia, domani, venerdì 13 dicembre, presso l’Auditorium della Fondazione Stensen (viale don Minzoni 25/c, ingresso libero fino ad esaurimento posti) alle ore 21.00 sarà presentato in anteprima toscana il documentario Va’ Pensiero (Ita, 2013, 56’) alla presenza del regista Dagmawi Yimer. Al termine della proiezione interverrà Cecile Kyenge, Ministra dell’integrazione che incontrerà il pubblico insieme a Mor Sougou, sopravvissuto all’aggressione di Firenze e Mohamed Ba (voce narrante del documentario). Girato tra il 2011 e il 2013 Va’ Pensiero racconta il difficile tentativo di tornare a una vita normale da parte di migranti sopravvissuti a gravi episodi di violenza.

Mohammed Ba, attore, scrittore e mediatore culturale, accoltellato da uno sconosciuto nel centro di Milano. Mor Sougou e Cheikh Mbengue, gravemente feriti a Firenze il 13 dicembre 2011 in pieno giorno dai colpi esplosi dal simpatizzante neonazista Gianluca Casseri. Insieme raccontano le emozioni, le paure e i tentativi di rinascita, di chi da un giorno all’altro, scopre di essere vittima di un odio omicida soltanto per il colore della pelle. Il regista, rifugiato dall’Etiopia, racconta la violenza dal punto di vista di chi l’ha subita.

Per fare uscire i migranti dall’anonimato e aiutare l’opinione pubblica a riscoprire l’uomo dietro la vittima. Evento a cura di AMM-Archivio delle Memorie migranti, Premio Mutti e Fondazione Cineteca di Bologna, con il sostegno di Fondazione lettera27 e Open Society Foundations. La proiezione è organizzata in collaborazione con l’Associazione Prendiamo la Parola, l’Associazione dei familiari delle vittime di Piazza Dalmazia, la Rete Antirazzista di Firenze, il Comitato Primo Marzo, Arci Firenze, Arci Toscana. “Rispetto e dignità – No al razzismo e alla xenofobia” titolo del convegno internazionale che si terrà domani venerdì 13 dicembre a Firenze (Palazzo Sacrati Strozzi, piazza Duomo, 10 Firenze) a partire dalle 14.30.

A organizzarlo l’Associazione senegalese di Firenze e Circondario in collaborazione con COSPE; ARCI; CGIL, Istituto francese, Casto, Fondazione il cuore si scioglie, e con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze, e Comune di Firenze. Il convegno, che vedrà la partecipazione di tutte le istituzioni fiorentine e toscane e l’ambasciatore del Senegal Seynabou Badiane, verterà in particolare sui temi del lavoro, delle discriminazioni in questo ambito, e sul lavoro come mezzo di inclusione. Tra i relatori Alessio Gramolati, Cgil toscana, Gianluca Mengozzi dell’Arci regionale e Ndioro Ndiaye consulente internazionale sulle questioni migratorie e presidente di Amld (Alliance pour la migration, le leadership et le développemen).

Ndioro Ndiaye è stata Ministro per lo sviluppo sociale, delle donne, l’infanzia e la famiglia in Senegal e per due volte direttrice generale aggiunta dell’organizzazione internazionale per le migrazioni OIM. A concludere i lavori due ministri: Cecile Kyenge, ministra per l’integrazione in Italia e il Ministro degli affari esteri e dei senegalesi all’estero, Mankeur Ndiaye. L'ANPI comitato fiorentino ribadisce la propria vicinanza fraterna alla comunità ed al popolo senegalese e condanna fermamente qualsiasi forma di razzismo e di nuovo fascismo.

Il killer Gianluca Casseri, notoriamente vicino al centro sociale di estrema destra Casa Pound, il 13 dicembre del 2011 nell'uccidere Samb Modu e Diop Mor e nel ferire Sougou Mor, Mbenghe Cheike e Moustapha Dieng, ha segnato in maniera indelebile la memoria della nostra città, medaglia d'oro della Resistenza, imponendo a noi, ed alle Autorità innanzitutto, una seria riflessione sul limite delle libertà di manovra che debbano essere consentite a chi continua a professare idee abominevoli, che speravamo sepolte dall'ignominia della Storia, e che invece oggi ritornano in forme più violente, anche attraverso l'uso delle nuove tecnologie, che da occasione straordinaria di libertà si trasformano così in voragine di incitamento all'odio verso il diverso. Per questo ci battiamo da tempo affinché la persecuzione del reato di apologia del fascismo e l'applicazione rigorosa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione -quella che vieta la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma- siano fermamente perseguite dalla magistratura e dalle forze dell'ordine. Per questo, la prossima settimana consegneremo in Palazzo Vecchio le firme raccolte sulla petizione per la chiusura di Casa Pound, chiedendo alle istituzioni cittadine per quanto sia nelle loro facoltà, di non essere 'neutrali' di fronte a questa battaglia.

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