Cento anni fa il capolavoro rubato al Louvre venne ritrovato a Firenze

“Si intitoli una strada a Giovanni Poggi direttore degli Uffizi artefice del ritrovamento”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2013 14:06
Cento anni fa il capolavoro rubato al Louvre venne ritrovato a Firenze

“L’11 dicembre del 1913 in un piccolo albergo del centro di Firenze venne ritrovata la Gioconda, il capolavoro di Leonardo da Vinci, rubata alcuni anni prima al museo del Louvre - l’intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Stella - oggi si festeggiano i cento anni del ritrovamento, credo sia giusto ricordare questo evento intitolando una strada di Firenze a chi permise che ciò accadesse, Giovanni Poggi direttore in quel periodo degli Uffizi. Il 21 agosto 1911 era un lunedì e il Louvre era chiuso.

Quel giorno Vincenzo Peruggia, un immigrato italiano che aveva lavorato per il museo installando il vetro che proteggeva la Gioconda, riuscì senza difficoltà a entrare al Louvre e andarsene con l’opera. Più di due anni dopo Peruggia infatti propose ad Alfredo Geri antiquario fiorentino di acquistare il quadro. Geri fissò un incontro con Peruggia in un albergo della città, portando con sé Giovanni Poggi, direttore degli Uffizi, che riconobbe l’autenticità del dipinto, il Poggi con astuzia riportò con una scusa immediatamente il dipinto agli Uffizi, restituendo al mondo intero il capolavoro di Leonardo.

Il giorno dopo il Peruggia venne arrestato. Ma non è questo l’unico aneddoto ad aver reso Giovanni Poggi famoso, infatti basta ricordare che a lui, ad esempio, si deve (nel 1907) il ritrovamento della “Madonna di Filippo Lippi” in una stanza del vecchio manicomio di San Salvi, del carteggio di Vasari (nel 1908 a casa Spinelli) che conteneva anche una ricca corrispondenza con Michelangelo, la scoperta che le formelle del Ghiberti che adornano la Porta del Paradiso del Battistero erano ornate con lumeggiature in oro.

Esiste anche un prezioso ed immenso materiale, oltre settanta scatoloni, che appartengono a Giovanni Poggi, che Arianna Magrini, bisnipote di Poggi, insieme alla Soprintendenza ha catalogato. Negli scatoloni sono stati ritrovati: un ingente materiale fotografico, ben 5.000 lettere di Alessandro Manzoni, Giorgio La Pira, Carlo Gamba, tutto materiale che Poggi ha voluto che rimanesse a Firenze. Ora spetta a Firenze ricordare il lavoro del direttore degli Uffizi Giovanni Poggi e l’immenso patrimonio che ha deciso di lasciare a Firenze, proprio a partire dal ritrovamento della Gioconda.

Ecco perché oggi, a 100 anni, dal ritrovamento di uno dei capolavori mondiali dipinti da Leonardo presento una mozione per intitolare una strada di Firenze al Poggi”.

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