Consorzi di bonifica: quegli enti poco amati a causa del tributo obbligatorio

Il 30 novembre si vota per i nuovi amministratori, ma la stragrande maggioranza degli aventi diritto non sa nulla. Contestazione in Regione contro la “lista dei Sindaci” per le elezioni del Consorzio 4 – Basso Valdarno

Redazione Nove da Firenze
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21 novembre 2013 21:45
Consorzi di bonifica: quegli enti poco amati a causa del tributo obbligatorio

FIRENZE- Mancano dieci giorni alle elezioni con cui, il prossimo 30 novembre, in tutta la Toscana, saranno scelti i candidati che guideranno i sei Consorzi di Bonifica nati in seguito alla riforma regionale. Le liste sono state approvate dal Commissario di nomina regionale ex art.33, c. 3, L.R. 79/2012, Ing. Carlo Ferrante con Decreto n° 25 del 15.11.2013. Il 30 novembre si voterà dalle 8:00 alle 20:00. Le sezioni corrispondono alla divisione dei consorziati in tre fasce di contributo.

Si tratta di elezioni di tipo “censuario” in cui esercitano l’elettorato i consorziati, persone fisiche e giuridiche che pagano il contributo di bonifica. Ogni consorziato (cioè proprietario di immobili e terreni) ha diritto ad un voto. Il consorziato può delegare al voto un altro consorziato della medesima sezione. Ogni consorziato può ricevere al massimo due deleghe. Si vota tracciando un segno sulla lista prescelta e/o sul nome di uno dei candidati. Si può esprimere una sola preferenza.

Non si può votare una lista e dare la preferenza a un candidato di un’altra lista (voto disgiunto). La lista che ottiene il maggior numero di voti ottiene 4 seggi (assegnati ai candidati della lista che hanno ottenuto più preferenze); la seconda lista in ordine di voti ottiene 1 seggio (assegnato al candidato della lista che ha ottenuto più preferenze). Le altre liste non ottengono seggi. Dunque gli elettori sono coloro che pagano il contributo di bonifica. Ma che fine fa il nostro tributo? La nuova norma regionale stabilisce che ritorni tutto al territorio sotto forma di lavori di manutenzione, riducendo al minimo le spese amministrative di gestione.

La nuova legge regionale prescrive che saranno tenuti al pagamento del tributo solo i consorziati che riceveranno un beneficio “specifico e diretto” dall’attività del Consorzio. Così il tributo diventa non una tassa di scopo, ma un contributo al mantenimento e incremento del valore di case e terreni. Le cartelle con il nuovo metodo di calcolo dei tributi arriveranno per la prima volta però solo nel 2015, dopo le elezioni, perché i nuovi soggetti dovranno redigere il nuovo piano di classificazione che, dopo un percorso partecipativo, dovrà ottenere anche l'approvanzione dalla Regione.

Solo allora un unico atto pubblico programmerà i finanziamenti degli interventi da realizzare con risorse regionali, europee e nazionali e individuerà tempi, costi e responsabilità. Il costo degli organi politici dei Consorzi è fissato solo per il Presidente. Per gli altri due membri dell’ufficio di presidenza sono previsti € 30,00 come gettone di presenza. Ciò vuol dire che anche quest'anno, per esempio ai 135 mila consorziati del Chianti e della Valdelsa, sono stati inviati avvisi di pagamento, nei quali non venivano comunicate le opere di bonifica relative agli immobili oggetto del tributo.

“Pensiamo che la richiesta di una tassa, senza che vengano specificati gli interventi effettuati, sia poco trasparente da un punto di vista istituzionale e legalmente scorretta” hanno provato a sostenere i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi e Marina Staccioli che al riguardo hanno presentato un’interrogazione. “Ora, se è vero che il tributo di bonifica, gravante sui titolari di diritti reali di beni immobili, è un obbligo di legge e che dovrebbe soprattutto servire a realizzare i lavori concertati ogni anno tra il Consorzio e gli Enti locali, senza troppi passaggi intermedi” rincarano i consiglieri “è altrettanto vero che il pagamento del tributo dovrebbe essere relativo solo ai proprietari di immobili che ottengono benefici che vadano ad influire sul valore dell’immobile stesso, come dispone, al comma 1, l’art.

53 Sezione IX dello Statuto del Consorzio di Bonifica per la difesa del Suolo e la tutela dell’Ambiente della Toscana Centrale ‘Piano di classifica e di riparto’ ”. Sta di fatto che ormai la raccolta e la riscossione di eventuali correzioni catastali sono state completate da parte degli uffici. E che là dove i cittadini hanno provato a contestare legalmente il tributo, in genere hanno perso la vertenza. Per quanto riguarda ad esempio l’Unione dei Comuni del Mugello, dei 35 ricorsi trattati dalla Commissione Tributaria sono ad oggi 34 quelli che si sono risolti con una sentenza a favore dell’ente a fronte di una sola contraria, che peraltro deve essere riesaminata in sede di appello.

Il Mugello andrà a far parte del comprensorio di bonifica n. 3 "Medio Valdarno" insieme ad altri 5 comprensori che operano dal Valdarno al Chianti, alla Piana di Firenze-Prato fino a Pistoia. In totale questo consorzio servirà 400.000 contribuenti per oltre € 17 milioni di tributi da investire, cifre destinate ad aumentare con l'ampliamento del territorio ad aree finora non servite. Con questi presupposti verso il 30 novembre E chiaro dunque quanto sarebbe importante che tutti i cittadini partecipassero a queste consultazioni.

Lo affermava a settembre anche l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini: “E’ un appuntamento importante che ci auguriamo sia vissuto con una forte partecipazione. Perché non solo è la prima volta che elezioni consortili si svolgono contestualmente, in un unico giorno, su tutto il territorio regionale, ma soprattutto perché rappresentano anche il momento di effettiva partecipazione dei consorziati nella scelta degli organi e di modernizzazione del sistema della difesa del suolo.

Con le elezioni si dà il via alla costituzione di enti che dovranno offrire vicinanza e presenza sul territorio, far fronte alle sue specifiche esigenze e svolgere quella manutenzione che è un tassello fondamentale per la messa in sicurezza della nostra regione”. Ma sino ad ora la Regione Toscana ha fatto ben poco per informare i cittadini dei propri diritti di elettorato attivo e passivo. E ormai mancano solo pochi giorni alle elezioni dei nuovi, ma vecchi-dentro, Consorzi di bonifica. Proprio oggi la lista “Nuova Bonifica” per elezioni del Consorzio di Bonifica n.

4 – Basso Valdarno ha inviato tre atti per contestare l'ammissibilità della così detta “lista dei Sindaci” nelle prossime elezioni consortili. In pratica è stato inviato un atto alla Giunta regionale toscana affinché usi il proprio potere di vigilanza per intervenire sulla ammissibilità della suddetta lista. Non solo, è stata inviata anche una richiesta di annullamento al Commissario che ha dichiarato l'ammissione della lista in questione ed è stato chiesto contestualmente l'intervento della Presidenza Regionale.

"Tutti gli assessori regionali e tutti i consiglieri regionali sono stati informati di ciò e, di conseguenza, ci aspettiamo una chiara ed univoca presa di posizione da parte della Regione -spiega l'Avv. Luca Scarselli per la Lista Nuova Bonifica- Richiediamo chiarezza sulla ammissibilità perché reputiamo che i sindaci candidandosi stiano di fatto togliendo spazio ad cittadini ed impedendo la loro partecipazione alle istituzioni anche per evitare future impugnazioni dei risultati elettorali". Così è immaginabile che anche il 30 novembre 2013 si ripeta il copione non scritto di sempre.

Sei anni fa, in occasione dell'ultima elezione, solamente 355 persone elessero i vertici del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, domenica 28 ottobre 2007. Il consiglio dei delegati allora era costituito da ben 23 componenti, di cui 12 eletti dal corpo elettorale e 11 nominati dalla Provincia di Firenze su indicazione dei Comuni del comprensorio. Tra i primi eletti (con una ventina di voti a testa!) il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, il prosindaco di Campi Bisenzio, Adriano Chini, il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, e quello di Signa, Florestano Bitossi.

Evviva la democrazia. di Nicola Novelli

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